Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Ingegnere di Alassio a processo per la Monesi – Limone. I primi testimoni per l’accusa


Secondo l’accusa l’ingegner Gino Ferraris avrebbe trattenuto indebitamente somme di denaro che dovevano essere destinate ad economie interne dell’Ente. Ma l’imputato sostiene di aver rigorosamente seguito una prassi prevista dai regolamenti. Leggi anche articolo di trucioli.it…

ARTICOLO PUBBLICATO DA TARGATOCN.IT

Secondo l’accusa avrebbe trattenuto indebitamente somme di denaro che dovevano essere destinate ad economie interne dell’Ente.

Primi testi per l’accusa nel processo contro G.F. (Gino Ferraris, ingegnere, ndr) – 63 anni, di Garessio ma residente ad Alassio-, già dirigente e responsabile dell’ufficio tecnico della Comunità Montana Alto Tanaro cebano Monregalese. L’accusa mossa dal pm Maurizio Picozzi è di peculato: nel periodo 2010-2013 si sarebbe indebitamente appropriato di somme di denaro liquidate con il cosiddetto “incentivo di progettazione”, che spetterebbe al personale dell’ufficio tecnico appaltante in quota al 2% dell’importo a base d’asta qualora le opere pubbliche siano svolte all’interno dell’Ente pubblico. Mentre se le attività tecniche fossero affidate a professionisti esterni, la quota andrebbe accantonata e destinata ad economie interne dell’Ente appaltante.

Gli uomini della Guardia di Finanza di Ceva avevano invece accertato che l’ingegnere, sottoscrivendo o alcune determinazioni della Comunità, avrebbe trattenuto circa 16 mila euro (parte dei quali sarebbero andati ad alcuni dipendenti dell’ente) pari all’ “incentivo di progettazione” del 2% che sarebbe dovuto finire nelle casse della Comunità Montana.

Hanno testimoniato alcuni dei professionisti che in quegli anni avevano eseguito lavori per conto dell”Ente: ristrutturazioni stradali, impianti di teleriscaldamento’. Hanno spiegato che era lo stesso G.F. ha indicargli gli importi dei progetti comprensivi di un 2% in più da inserire nel “quadro economico” e che si trattava di una prassi simile applicata anche da altri enti. Secondo la tesi difensiva dell’avvocato Roberto Ponzio, G.F. si sarebbe attenuto scrupolosamente ai criteri e modalità di ripartizione degli incentivi stabiliti nei regolamenti interni dell’Ente.

Altri testi dell’accusa saranno ascoltati nell’udienza del 15 novembre.

 Monica Bruna

 

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto