Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Giallo a Pietra Ligure. Il tribunale di Savona ha venduto all’asta, per ‘orto irriguo’, una ‘strada privata’ che è ‘pubblica’ da decenni


Un giallo rimasto finora tra i confini di Pietra Ligure. Un anziano di Voghera ha acquistato all’asta dal tribunale di Savona,  per 3.500 euro, un ‘frutteto irriguo’ di 2500 mq. Una vendita nell’ambito delle procedure fallimentari del gruppo Nucera di Ceriale. Il perito designato dai giudici ignora che non si tratta di ‘terreno agricolo’. E’ una ‘strada privata’, mai acquisita al patrimonio comunale (non è certo il primo caso, sono decine le situazioni analoghe solo nel savonese), sempre asfaltata dal Comune, dotata  illuminazione, sottoservizi, abitata da centinaia di persone, a ridosso dell’ex cantiere navale. Il caso è stato discusso in consiglio comunale per una mozione di Mario Carrara. La maggioranza ha scelto la linea morbida, i tempi lunghi: no all’esproprio, no ad un’azione possessoria. Ha affidato il contenzioso all’avv. Paola De Vincenzi, prima dei non eletti del Polo di Centrodestra.  ULTIMA ORA: riceviamo e pubblichiamo (vedi a fondo pezzo) dal consigliere Paolo Fontana.

L’arteria principale di via Privata Grotta a Pietra Ligure venduta in tribunale ad un privato come ‘orto irriguo’
Il cartello all’ingresso della strada sistemato dal nuovo proprietario

Andiamo per ordine. E’ stato il quotidiano on line Ivg.it, il 16 febbraio scorso, a lanciare la ‘pietra nello stagno’.  Titolo: “…Una via pubblica diventa ostaggio di un privato”.  Si parla di lite legale con il Comune perchè un signore 80 enne di Voghera,  in via Privata Grotta, dall’oggi al domani, ha disegnato strisce gialle sopra quelle bianche, messo cartelli  con divieto di ingresso, in quanto  ‘proprietà privata‘: Ha sistemato sbarre, paletti per impedire l’ingresso e la sosta in una via con più diramazioni. Il pretendente sostiene di aver acquistato la piena e legittima proprietà dell’area, ad un’asta pubblica in tribunale a Savona, nel luglio 2014 e di aver pagato 3.500 euro. Un affare ? Un espediente grottesco, col paravento giudiziario? Con cittadini increduli e impotenti ? I vigili urbani  sono intervenuti per rimuovere cartelli e far ritinteggiare di bianco le strisce, cosa vana peraltro.  Tutto inutile nello stato di fatto. Risultano già emesse, scrive ancora Ivg,  sei sanzioni dei vigili urbani per danneggiamento di area pubblica e lavori abusivi. Multe regolarmente pagate.

Nel 2006, anche a seguito di una convenzione, erano stati eseguiti lavori di asfaltatura, rinnovati nel 2013, punti luce  e sottoservizi, come ha ricordato il consigliere comunale  di maggioranza Paolo Fontana. Per i cittadini residenti nei palazzi di Via Privata Grotta è una situazione assurda,  si sentono presi per i fondelli, indifesi, vittime per colpe non  loro.  Telefonano ai vigili, ai carabinieri. Scalpitano affinché il contenzioso non si trascini alle calende greche e non debbano sopportare disagi, azioni di disturbo o sabotaggi. Prima che accade il peggio. Prevenire, insomma, che qualcuno esca di senno. Come trovarsi una catena che impedisce di parcheggiare auto o moto. Convivere guerreggiando ? A questo si aggiunga che a fronte di una ‘strada gravata da servitù pluriennale‘ l’obiettivo di chi si dichiara ‘nuovo proprietario’ sarebbe quello di vendere una ventina di posti auto a dieci mila euro.  Risultato ? Un gruzzolo di 200 mila euro a fronte di una spesa iniziale di poche migliaia di euro e qualche grana.

E’ ancora Ivg che il 9 marzo, a firma del direttore Federico De Rossi,  pietrese, pubblica le dichiarazioni di Francesco Galinetto. “Quella strada è mia, l’ho comprata regolarmente in tribunale, possiedo tutta la documentazione a supporto delle mie ragioni.  Avrà pure i documenti però è difficile, paradossale, incredibile sostenere che ha acquistato un ‘orto irriguo’. Avrà pure fatto un sopralluogo prima di presentare l’offerta di acquisto in tribunale. Non lo dice.  “La perizia giurata – sostiene Galinetto con IVG –  non fa cenno alla strada, all’uso pubblico o altri vincoli di sorta. Bensì un frutteto e come tale non risulta trascritto alcun vincolo a favore di terzi o del Comune che può presentare tutte le delibere che vuole. Fanno fede gli atti pubblici. Inoltre per il silenzio – assenso degli uffici comunali competenti  ha verniciato la delimitazione dei posti auto, dei motoveicoli e posto cartelli, paletti per delimitare la proprietà privata acquistata in tribunale”.  A suo dire i rapporti con i privati di Via Privata Grottasono buoni, la maggior parte è contentata e mi invitano a mettere le sbarre….”.  Ma basta trattenersi poche decine di minuti all’ingresso dei palazzi per capire che l’aria è tutt’altro che serena o di convenevoli.  Scandalizzati e arrabbiati. C’è chi ricorda molto bene cosa è accaduto nel tempo. I terreni appartenevano alla contessa Biscaretti Costamagna di Ruffia di Torino  che nel 1954 li ha venduti  all’ingegner Becchi che ha, sua volta, venduto ad una società facente capo ad Andrea Nucera. C’è chi ricorda pure che la contessa ha fatto causa alla confinante Italcementi per via della polvere che fuoriusciva dalla lavorazione della ghiaia.  Ed il tribunale le diede ragione, obbligando la società a bagnare regolarmente l’area. Ora sono trascorsi due anni da quando è avvenuto la vendita della strada in tribunale e hanno preso il via le scaramucce del nuovo acquirente che, a dir suo, si sente in una botte di ferro. La giunta Valeriani, da parte sua, pare abbia scelto il confronto allo scontro duro, inflessibile. Meglio dialogare nonostante la mostruosità della situazione che coinvolge decine di famiglie, il loro quiete vivere.

IL CONSIGLIO COMUNALE –   Il capogruppo di  opposizione Mario Carrara è entrato in possesso dei verbali dei vigili urbani e delle richieste edilizie di presentate da Francesco Galinetto e le relative risposte. Risale ad Agosto 2014 il primo verbale elevato dai vigili a Galinetto per le sue prime opere di privatizzazione della strada. Da lì, segue una serie impressionante di verbali degli stessi vigili chiamati  dai cittadini, tutte le volte che Galinetto si metteva all’opera, preoccupati per quel che faceva: mettendoli insieme, i verbali potrebbero formare un volume a dispense, l’ultima delle quali risale a gennaio 2016.

Materiale che dimostrerebbe quanti siano gli atti compiuti da Galinetto nel tempo e quante volte gli uffici del Comune siano intervenuti (non di meno l’uffificio Edilizia che ha “bloccato” la SCIA con la quale Galinetto mirava a regolarizzare la privatizzazione dei parcheggi pubblici esistenti ed a crearne di nuovi “privati” . Dove prima non c ‘erano perché prospicienti ingressi, usci, cancelli, portoni privati.  Ad di là dei verbali e dei dinieghi come si è mossa l’amministrazione civica? Carrara si è detto sgomento apprendere ufficialmente che ad oggi il Comune non ha effettuato nessun atto concreto di carattere legale per difendere l’interesse pubblico. A suo dire si è limitato ad affidare ad un legale (Paolo De Vincenzi) di studiare la situazione e  proporre quali iniziative intraprendere. L’incarico é stato conferito pochi giorni fa, caso vuole in previsione della discussione della mozione Carrara in Consiglio.

Mario Carrara ha fatto presente che dopo quasi due anni, “mi sarei aspettato la comunicazione di un atto legale concludente del tipo: “abbiamo citato..”, “l’udienza si terrà il…” per rientrare nel possesso dell’uso pubblico della via, acquisito con l’usucapione dopo decenni di usufruibilità pubblica, mai contestata da alcuno, che non, invece, essere ancora al livello di un incarico di “studio” su quali provvedimenti prendere”.

La mozione è stata respinta ai voti, con la dichiarazione di Fontana che l’ha definita inopportuna ed impropria perché vorrebbe far imporre (dal Consiglio Comunale) all’Amministrazione dei comportamenti che, invece, NON GLI COMPETONO (sic !) in quanto sono di esclusiva competenza dell’avvocato incaricato!  Ancora Carrara a commentare: “Facce come se venissi da Marte, da parte dei consiglieri di maggioranza, alla mia richiesta di richiedere l’incremento di valore avuto dall’area comprata da Galinetto come “frutteto irriguo”, ma urbanizzata dal Comune in anni di asfaltature, nuove fognature bianche e nere, nuove illuminazioni, le ultime realizzate quando ero assessore ai LLPP, pochi anni fa. Si aggiunga anni di manutenzioni  della strada, raccolta e spazzamento rifiuti, erogazione dell’illuminazione, eccetera. Tutte cose, queste ultime, che ho insistito in consiglio, DOVREBBERO CESSARE immediatamente se la via fosse conclamata come “privata”. Ho chiesto anche l’impegno all’esproprio dell’area, per il quale la giustificazione dell’interesse pubblico sarebbe rappresentata dalla perdita e dalla privazione totale dei (già pochi) parcheggi pubblici esistenti e dell’unica via di un quartiere dove risiedono centinaia di cittadini. Comunque l’esito é stata la bocciatura della mia mozione. E un cittadini residente mi ha telefonato perchè che Galinetto, per non smentirsi, ha ripreso a tracciare righe per terra. E’ una sacrosante e giusta battaglia – conclude Carrara- e vedremo i frutti delle strategie della giunta comunale”.

Resta da capire e da sapere se qualcosa si saprà anche dal Palazzo di giustizia. Se è stata fatta, come sembra, una perizia giurata ‘taroccata’ bisognerà individuare le responsabilità. In genere il perito incaricato e pagato da atto di accertamenti catastali e sopralluogo nell’area o nell’immobile sottoposti alla vendita fallimentare o giudiziale. E’ possibile che in via Privata Grotta chi amministra la giustizia in nome del popolo italiano sia stato indotto in errore ?  Cosa è realmente accaduto e perché ? Non sarebbe il primo caso e forse neppure l’ultimo, una risposta ai cittadini è dovuta. Anzi, a questo punto pare diventato un doveroso accertamento d’ufficio di chi ha la competenza a fare chiarezza. Tutelare la credibilità delle istituzioni democratiche.

Luciano Corrado

Spettabile trucioli.it. In merito all’articolo ‘Giallo a Pietra Ligure….’vorrei fare alcuni utili e doverosi chiarimenti. In quel momento svolgevo l’incarico di capogruppo della maggioranza per l’assenza del collega Luciano. Dall’articolo non si comprende bene la tempistica degli eventi (che almeno politicamente può essere importante), sembrando che l’amministrazione si faccia “dettare” i tempi dai consiglieri di minoranza. Manca infatti la specifica che la mozione è stata presentata a seguito di un articolo di IVG, che mi aveva intervistato avendomi trovato sul posto. Avevo illustrato cosa stava facendo l’Amministrazione e la situazione che corrisponde a quanto da lei riportato in parte.

A partire dall’autunno 2014, per qualche mese l’acquirente delle aree aveva provveduto a compiere atti non tollerabili dall’amministrazione. Era stato sanzionato più volte e gli era sempre stato intimato di non proseguire. A sua volta, egli aveva iniziato a denunciare personalmente alcuni dipendenti dell’Ente, fra cui il responsabile dell’edilizia e il comandante della P.M., rei di danneggiamenti consistenti nella messa in pristino della segnaletica orizzontale e verticale. Dopo un lungo periodo in cui pareva cessato il contendere, verso la fine del 2015 l’acquirente ha ricominciato a fare atti a suo dire legittimi: segnaletica gialla, paletti, cartelli e così via. Essendo in uno stato di diritto, viste le denunce prese dai dipendenti in precedenza, l’Amministrazione si è affidata ad un legale. L’incarico al legale è precedente anche all’articolo di IVG. Il professionista incaricato, tra l’altro, come da lei detto, faceva parte della lista civica di Carrara, per cui non è nemmeno ipotizzabile immaginare compiacenze su date e dati.

Nel frattempo il Sig. Galinetto è stato diffidato dal legale. La settimana precedente il Consiglio, il legale ha relazionato al dirigente quale tipo di azione verrà iniziata.

Per rispondere al suo “sic!” sulle funzioni dei consiglieri comunali, Carrara nella mozione chiedeva la condivisione di un percorso giudiziario da lui proposto, che magari potrà essere simile a quanto verrà fatto, ma a nome della maggioranza ho risposto che gli atti che verranno fatti saranno quelli proposti dal legale, e che nell’interesse del Comune e dei cittadini non era opportuno rendere pubblico il percorso fino alla sua definizione o lettere di citazione che dir si voglia. Per inciso, le proposte di Carrara erano state tutte discusse con l’avvocato. Avevo terminato la relazione aggiungendo che al di fuori della registrazione della seduta avrei relazionato i consiglieri di minoranza, che hanno ritenuto di non accogliere l’invito. Su tutto il resto dell’articolo esprimo piena condivisione, a partire dai soldi pubblici investiti in quell’area, dalle mancate notizie nella gara esperita dal tribunale e dall’assodato uso pubblico della strada. L’intervento in proposito è disponibile in video sul sito del Comune a partire dal minuto 3.17’40”.

http://original.livestream.com/comunedipietraligure/video?clipId=pla_7d088718-a61e-477b-a053-80b854ae1b3b

Cordialità, Paolo Fontana

Il proprietario che ha acquistato in tribunale ha delimitato i parcheggi ritinteggiando le strisce bianche con quelle gialle e la scritta parcheggio privato
Lungo via Privata Grotta ecco un altro cartello del nuovo proprietario conl ‘divieto di sosta’ per ‘strada privata’ e passo carrabile
Pietra Ligure, altre auto in sosta nell’area acquistata per orto irriguo in tribunale

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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