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Diano Marina al voto. La pagella Chiappori (promesse e fatti), ma serve un ‘sindaco di tutti’ capace di ascoltare anche l’opposizione


A Diano Marina se ne sentono un po’ di tutti i colori, come in ogni vigilia elettorale. Quasi ogni giorno si registrano presunti scoop su chi sarà il candidato Sindaco che sfiderà l’uscente Giacomo Chiappori : una ridda di nomi, spesso saltati fuori anche ad insaputa dei diretti interessati. Andando avanti così, certamente prima o poi qualcuno ci azzecca…

Alassio 2010, giorni di gloria per Bossi, il figlio Trota, Rosy Guarnieri e Giacomo Chiappori. Il popolo leghista esulta e canta

Ma mentre si propongono nomi di improbabili candidature, non si parla del resto. Il succo del discorso, per un elettore indeciso, dovrebbe essere: Chiappori ha lavorato bene e quindi lo confermiamo, oppure ha governato male e quindi cerchiamo di mandarlo a casa? Vediamo. Secondo i suoi detrattori Chiappori ha alcuni difetti. Il primo che gli viene rimproverato è di non aver mantenuto le promesse. “Sarò un Sindaco a costo zero. Destinerò l’indennità di Sindaco al sociale. Non avrò problemi a cercare i finanziamenti per fare tutte le opere di cui Diano ha bisogno”. Il resto del programma prometteva: “avvio della realizzazione del porto, messa a norma del palazzetto Canepa, realizzazione di uno Skate Park con trampolino per acrobazie, particolare attenzione alla riqualificazione urbana delle zone periferiche, rilancio del turismo”. Ma l’indennità al sociale non è mai arrivata, e delle opere pubbliche non si è vista neppure l’ombra, tranne i lavori iniziati lo scorso dicembre per sistemare via Cairoli e un pezzetto di Corso Roma. Inevitabile il confronto con l’Amministrazione precedente di Angelo Basso che aveva realizzato la pedonalizzazione di via Nizza e via Genova, mezza via Milano (con rifacimento totale di fogne, acquedotto ecc.), Palasport, via Petrarca e Santa Caterina, giardini, fontane, la messa in sicurezza del torrente Varcavello che era fonte di continue alluvioni, ampliamento dei cimiteri del capoluogo e frazionali, vasta area di parcheggio in via Villebone, parco giochi per diversamente abili in via Campodonico. E infine, la creazione della municipalizzata “Gestioni Municipali” che oggi rende ogni anno circa trecentomila mila euro alla casse comunali. Anche prima rendeva più o meno la stessa cifra annuale, ma gli utili venivano investiti per potenziare l’impresa, creando tre stabilimenti balneari, solarium, quattro bar ristoranti, una sala da ballo all’aperto, e sistemando il porto. Relativamente alla Gestioni Municipali, il programma elettorale proclamava: “tornerà sotto il controllo dei cittadini”. Strano controllo, visto che prima era amministrata da tre persone ed oggi ha un amministratore unico!

Recentemente l’Amministrazione Chiappori ha appaltato la gestione del Politeama Dianese, aggiudicandolo poi ad una ditta che evidentemente non aveva i requisiti, visto che il precedente gestore ha vinto il ricorso al Tar con tanto di danni… Poi è stato sfrattato il Circolo del Tennis, chiudendo la struttura per cinque mesi (compresi Natale e Pasqua) anche se era stato promesso il contrario. La sala da ballo è stata chiusa, sparite anche le fontane di via Canepa, via Petrarca e lo zampillo in mare. Insomma, più che fare, sembra che abbia disfatto.

Con quale giustificazione? “Ci hanno lasciato un mucchio di debiti”. Peccato che gli atti dicano il contrario: l’Amministrazione precedente ha lasciato quattro milioni in cassa, nessun debito fuori bilancio, come attestato dai revisori dei conti e sottoscritto dallo stesso nuovo Consiglio comunale in una delle sue prime sedute.

La “legislatura Chiappori” è stata poi particolarmente travagliata anche sotto il profilo giudiziario: una marea di cause (perse) ma, soprattutto la tragedia dell’inchiesta dell’Antimafia. Qui bisogna aprire una parentesi: il Consiglio comunale non è stato sciolto, ma la Procura della Repubblica ha aperto un procedimento per voto di scambio su richiesta della stessa Antimafia. Chiappori ha tuonato: andremo a fondo per scoprire chi ha dato il via alle indagini. Come dire che se un giornalista scrive che è successo un incidente è lui il responsabile e non chi lo ha causato. Ora il PM ha chiesto il rinvio a giudizio di Chiappori, del suo vice Za Garibaldi, dell’assessore Bregolin, dell’ex assesore Manitta (già incriminato per altri capi di imputazione) e dell’Amministratore unico della “partecipata” GM, Domenico Surace, cioè colui che avrebbe ottenuto l’incarico in cambio dei voti portati alla lista Chiappori. L’udienza davanti al Gup è stata fissata al 30 marzo, quando il Giudice Botti dovrà decidere se accogliere la richiesta del PM Bogliolo di rinvio a giudizio oppure prosciogliere. E magari c’è chi si appella. Essere garantisti non è un peccato.

Logico quindi che a Diano Marina si attenda questa decisione. In caso di proscioglimento Chiappori potrà appiccicarsi sul petto un’altra medaglia e presentarsi alle elezioni nella veste di un vero e proprio “perseguitato”. Ma se ci dovesse essere un rinvio si aprirebbe uno scenario molto complicato. Gli uomini più in vista della lista Chiappori risulterebbero imputati, e gli avversari politici non farebbero certo sconti. Inoltre che cosa farebbe la Lega? Sonia Viale, come tutti sanno, non è mai stata molto tenera con Chiappori...

In attesa ci sono anche tutti gli oppositori. Da un lato l’Amministrazione uscente pare possa ripresentarsi compatta, con l’inserimento “ufficiale” di Forza Italia e previo il reperimento della “quota rosa”, cioè di quattro donne. Il che significa che qualcuno dei “vecchi” dovrebbe fare un passo indietro. Dall’altro lato pare ormai certa l’alleanza tra gli esponenti del PD decisi a realizzare una lista civica aperta alla collaborazione dell’ex “zoccolo duro” di Forza Italia, (a scelta tra Angelo Basso, Antonio Calcagno, Marco Perasso, Monica Muratorio, Gianmaria Mandara) e ad un leghista della prima ora.

Ma a Diano è stata creata anche “Rete a Sinistra” che ha ufficializzato la sua eventuale adesione subordinandola ad un candidato Sindaco politicamente non etichettato e possibilmente femmina. E tutti hanno capito che si tratti di Loredana Grita, visto che suo fratello Roberto è il segretario locale di Rifondazione. Lei però ha sempre detto chiaro e tondo di non avere dato alcuna disponibilità.

Infine c’è il gruppo Diano Futura, un movimento che si è sostituito agli oppositori assenti in Consiglio comunale, che ha guadagnato anche – proprio per questo – un certo consenso. Anche questa nuova realtà sta avendo contatti con i rappresentanti delle altre forze nel tentativo di realizzare una Grande Alleanza. Ma la strada sembra in salita. Infine si registra l’entrata in campo del Movimento 5 Stelle, che si è mosso con un gazebo gestito da un gruppo di giovani e che si sta rivolgendo soprattutto ai commercianti.

Quanto ai possibili candidati sindaci, si sono fatti tanti nomi, come si diceva all’inizio, ma sembra mancare ovunque il candidato di spicco, il vero leader capace di catalizzare l’interesse dell’opinione pubblica. Già, ma che cosa dovrebbe fare, essenzialmente, il futuro Sindaco? Il primo impegno dovrebbe essere di recuperare il tempo perduto a proposito dello spostamento a monte della ferrovia. Ormai la nuova stazione sta per essere aperta, ma…è irraggiungibile per gli autobus e anche in auto si avrà qualche difficoltà, dovendo per forza compiere lunghi giri viziosi a causa dell’inadeguatezza della rete stradale esistente (cioè una sola strada, stretta e malandata, con il torrente che se ne è mangiato una fetta e con il traffico regolamentato da un semaforo). Sempre legato allo spostamento della ferrovia c’è l’utilizzo delle aree del vecchio tracciato lasciate libere: un’occasione meravigliosa. Si era parlato di utilizzare il tracciato dei binari come una nuova Aurelia, lasciando quella vecchia alla pista ciclabile sul mare e ad una ZTL, ma il progetto è rimasto nelle intenzioni “di massima”. Un altro grave problema di Diano Marina sono i malandati tubi dell’acquedotto: i buchi sono così tanti che quasi la metà dell’acqua fornita dall’imperiese Amat va perduta in mille piccoli rivoli. Ma soprattutto il nuovo Sindaco dovrebbe essere veramente un “Sindaco di tutti”, capace di ascoltare anche gli oppositori senza assumere toni minacciosi o atteggiamenti para-persecutori.

Franco Bianchi

Nota di redazione. Il collega Franco Bianchi che ha ricoperto un ruolo di primo piano a capo della redazione del Secolo XIX di Imperia, in risposta ad un articolo di trucioli.it, ha inviato una precisazione che doverosamente riportiamo: “Troppa grazia, colleghi… in verità non ho nessunissima intenzione di candidarmi, né a Diano Marina né altrove. Riconfermo la mia amicizia personale con Claudio Scajola ma ribadisco di non aver più nulla a che fare con Forza Italia. Quanto ad Angelo Basso, è sicuramente amico mio, un po’ meno di Claudio Scajola.”

QUANDO ANGELO BASSO VUOTAVA IL SACCO…..

E IL SINDACO GIACOMO CHIAPPORI NON HA DUBBI: I CITTADINI SONO COME ME

ULTIMA ORA-  EDIZIONE DEL SECOLO XIX DI GIOVEDI’ 24 APRILE 2016 

 

 


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