Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Savona – Vezzi Portio, bus in panne senza carburante. Ecco i somari in soccorso


C’era una volta il West…..mercoledì 3 febbraio 2016, il bus della TPL, in servizio da Savona – Vezzi Portio, delle ore 18, prima del tornante che porta all’ingresso al casello autostradale dell’A 10, si è fermato, con sommo gaudio dei pochi passeggeri,  per mancanza di carburante. Di per se è una notizia che non fa scalpore, può succedere, ma che ci sia sempre qualche cosa che non va, è preoccupante. Anni addietro , il bus si fermò, inclinato, ad un lato della provinciale, meno male che c’era un terrapieno.  Ed ancora: “la corriera è rotta; la corriera non ha le catene; occorre che arrivi un bus suppletivo; occorre …..” A dir si voglia c’è sempre qualche imprevisto.

La direzione della TPL ha l’intenzione di sopprimere, in futuro,  il servizio per mancanza si utenti; ma prima di farlo occorre esaminare la situazione bene e valutarne il perché. Ammesso che lo consenta il ‘contratto di servizio’, cosa che non potrebbe accadere, ad esempio, nell’imperiese.

Vediamo ora gli aspetti inerenti a:  Utenti – Orari – Materiale Rotabile: Bus e Autisti; ai lettori trarne le conclusioni.

Utenti 

Potenzialmente il serbatoio di utenza è pari al numero della popolazione residente [> 850 abitanti] più turisti e visitatori a vario titolo. In maggioranza sono persone di mezza età, in prevalenza di sesso femminile, poi uomini e studenti che frequentano scuole primarie e secondarie di I e II grado.

Orari

Dalla tabella TPL si legge anche che il colore viola è riferito alle corse invernali e quello giallo alle corse estive;

 

pertanto al mattino, le corse che scendono a valle sono quelle delle ore 6.40 e 8.30.

Chi avesse necessità di recarsi nei vari uffici, negozi e mercato l’unica corsa è quella delle ore 8.30; per il ritorno alle proprie case non c’è l’imbarazzo della scelta: ore 12.25 da Savona od ore 12.55 da Spotorno ovvero anche ore 13.55 [corsa studenti].  Si può aggiungere anche: se la persona interessata fosse la “cuocaquel giorno si “salta il  pranzo” . Al pomeriggio servirsi del mezzo pubblico, soprattutto d’inverno, non se ne parla proprio: ore 15.25  con arrivo a Savona alle ore 16.50; partenza da Savona alle ore 17.10 ed arrivo alle ore 19.40. Va  leggermente meglio nel periodo estivo ove la corsa pomeridiana è anticipata di un’ora.

Commento: “è una vera goduria! “; e poi ci si lamenta che pochissimi si servono del mezzo pubblico. Si aggiunga ancora che nei giorni festivi e feriali festivi il servizio è sospeso, sia in estate che in inverno; pertanto in tali giorni, per “scendere a valle” [per chi non è in possesso di un mezzo privato], ci sono solo i piedi. [Spotorno km. 5.7 – Noli km. 6.0 – Finale ligure km.8.2, località dove transita la corsa n° 40 – Finalborgo – Savona].

Per Bergeggi le corse del bus sono 5 al mattino e 4 al pomeriggio. Per Voze 1 corsa, ma c’è da aggiungere che in entrambe le località nel periodo estivo vengono effettuate corse con “navetta” di concerto con le varie amministrazioni comunali.

La località di Tosse che è frazione di Noli, ha, in aggiunta, solo in estate, alle corse del mezzo pubblico, anche un collegamento di navetta comunale in più [andata ore 7.15 – ritorno ore 17.00].

TPL, a più riprese, lamenta la quasi totale scomparsa di utenti; ma se, coloro che “fanno” gli orari, si facessero un piccolo esame di calcolo o meglio ancora di coscienza, arriverebbero alla conclusione che ci sia qualche cosa che non funziona: ad una massaia, con famiglia numerosa, non è permesso per comprare mezzo chilo di carne,  perdere tutta la mattina, se basta, o tutta la giornata. È vero che ha il bus delle ore 8.30, ma non riuscirà mai a preparare il pranzo per la famiglia arrivando per le ore 13.00. Le  famiglie, quelle dell’entroterra, di certo non hanno la donna di servizio, tanto meno la mensa aziendale.

Paperon de’ Paperoni, noto anche come Zio Paperone, il celebre personaggio di Walt Disney, avaro e ricchissimo, aveva un motto:  ” Ottimizzare “.

Se a “qualcuno” venisse in mente di istituire una “circolare “, che non necessariamente debba arrivare a Savona,  con tre corse al mattino (es: 8.00 – 10.30 e 12.00) e tre al pomeriggio, si risparmierebbero soldi, autisti e tempi, e si “toccherebbero” tutte le “poste” del tragitto, senza saltarne alcuna, come di solito si usa fare……per poi, alle rimostranze dell’utente, chiedere scusa con le solite frasi di rito: “…sa sono nuovo, questa linea non l’ho mai fatta”, “…mi scusi, stavo sentendo musica“, “…il cartello della fermata non l’ho proprio visto”,  eccetera.

Materiale Rotabile: Bus

Riprendendo l’inizio di questo articolo “ Mercoledì 3 febbraio 2016, il bus della TPL, in servizio …..addietro , il bus si fermò, inclinato, ad un lato della provinciale, meno male che c’era un terrapieno.  Ed ancora: “la corriera è rotta; la corriera non ha le catene; occorre che arrivi un bus suppletivo; occorre …….” A dir si voglia c’è sempre qualche imprevisto…” e fotografando giorno per giorno, corsa per corsa, ci si accorge che il materiale rotabile non è mai lo stesso; bus di vari tipi, medi di colore blu, grigi  i piccoli, tutti quasi sempre di “anzianotti” anche se revisionati da poco.

Omar Vicari,  nel suo articolo “Le Diligenze” scrive: “….. sin dal 1813, della diligenza vennero approntati diversi modelli sino a quando nel 1820 la ditta J. S. Abbott lanciò la “Concord Coach“, un veicolo perfettamente adeguato alle condizioni del paese. Era dipinta con colori vivaci e la portiera spesso recava disegni di paesaggi.

Le diligenze riuscivano a percorrere le piste dissestate del West grazie al basso baricentro del veicolo. La differenza di diametro tra le ruote anteriori e le posteriori accresceva ancora di più l’equilibrio dello “chassis“. Il cassone era appoggiato su spesse corregge di cuoio, fissate a loro volta alle molle degli assi. La distanza tra le ruote anteriori e posteriori era calcolata in modo da evitare il rullio. … A dare il via all’epoca della diligenza nel West fu il Congresso degli Stati Uniti quando nel 1856 circa ottantamila cittadini della California firmarono una petizione per ottenere un collegamento transcontinentale. Una volta presa la decisione il Congresso si trovò ad affrontare il problema dell’itinerario. A risolvere la questione ci pensò il ministro delle poste Aaron V. Brown, un uomo che aveva fortemente sposato la causa sudista. Il finanziamento dell’intera operazione, venne assegnato a John Butterfield suo amico personale e a sua volta fervente sudista. Il percorso scelto, quello cioè che raggiungeva San Francisco da sud, era comunque poco razionale. Anche se meno soggetto alle nevicate invernali, il percorso si snodava per 4800 Km. attraverso terribili deserti. Butterfield non si lasciò abbattere dalle difficoltà e si mise sistematicamente al lavoro. Negli oltre 4000 km. di percorso, Butterfield fece costruire circa duecento stazioni, in ognuna delle quali stavano quattro o cinque uomini armati. Nei territori indiani gli effettivi erano raddoppiati.

Le stazioni offrivano ben poca cosa, cibo sempre a base di fagioli, pane e pancetta. Il contratto stabiliva che il viaggio non dovesse superare i venticinque giorni e per tale periodo si consigliava a ciascun passeggero il seguente equipaggiamento:

– un fucile Sharp e 100 cartucce.

– una pistola Colt Navy con ½ kg di polvere nera.

– un kg di pallottole di piombo e 500 capsule.

– un coltello Bowie.

– un impermeabile, un cappotto, un cappello, guanti e una certa quantità di biancheria in maglie, camicie ecc.

Alla vigilia del 16 settembre 1858 Butterfield disponeva di una flotta di 250 diligenze e a quella data partirono le prime due vetture, una da Tipton in direzione ovest e l’altra da San Francisco in direzione est.

Il presidente Buchanan inviò un messaggio a Butterfield paragonando l’impresa a un “glorioso trionfo per l’Unione“. Tutto era andato per il verso giusto a parte l’attacco nelle Dragon Mountains da parte degli Apache di Cochise a una delle stazioni di posta…..”

Oggigiorno dove i km. sono solo [da Savona] circa 20, si potrebbe costruire, ogni 5 km. una stazione di posta, in ognuna delle quali ci potrebbero stare da due a quattro somari [di quelli a 4 zampe], che in caso di necessità possano intervenire, al traino, senza aspettare l’arrivo di un bus sostitutivo, ed il consiglio che si potrebbe dare  a ciascun passeggero  potrebbe essere:  portarsi un impermeabile o un cappotto, un cappello, guanti, scarponi e una certa quantità di biancheria in maglie, camicie ecc., ed anche una buona dose di muscoli per scarpinare fino a destinazione.

Personale viaggiante: controllori ed autisti

Una nota di colore. Non ci sono più …….” quattro o cinque uomini armati. Nei territori indiani gli effettivi erano raddoppiati.” …… ma, a bordo salgono sempre due o più controllori per “pescare” i così detti “portoghesi” ovvero utenti che non hanno timbrato il titolo di viaggio o che non possono permettersi, perché indigenti, il costo del biglietto.  [a fronte dell’abbonamento mensile pari ad euro 33, per tutte le linee della provincia, il biglietto locale costa euro 1,30, un costo che si può dire vessatorio per percorrere 5,5 km]. I controllori, pubblici ufficiali, fanno il loro dovere per il bene dell’azienda, ma sarebbe opportuno che oltre agli utenti, controllassero anche gli autisti. Il codice della strada, vieta agli autisti l’uso dei cellulari; ne è consentito , tuttavia, l’utilizzo se il cellulare è a viva voce.

Non sempre è così, taluni, su tratte così dette “fuori mano” con il cellulare, ci giocano, ovvero mandano sms, sentono musica con gli auricolari oppure “smanettano” su internet, reggendo il volante con i gomiti; così facendo mettono a rischio sia loro stessi che i passeggeri.

Alesben


Avatar

Trucioli

Torna in alto