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I rabdomanti di Garessio: testimone Gigi direttore stabilimenti Acqua San Bernardo. Ma a Ceriale c’è un ‘maestro’ di pozzi e falde


Il rabdomante alla San Bernardo di Garessio. Il direttore dello stabilimento, Gianluigi Delforno racconta di esperienze vissute come testimone. Li ha visti all’opera con un ramo di nocciolo tagliato a formi di Y, altri col pendolino. Intanto a Ceriale emerge la figura di Gianni Costa, ex commerciante all’ingrosso di frutta e verdura, dalla Riviera all’alessandrino. Ha scoperto il ‘dono’ di natura grazie ad un maestro rabdomante, contadino a Peagna. Poi Gianni, 70 anni, ora pensionato, ha seguito una scuola di rabdomanti a Milano, ha il diploma dell’Associazione Italiana Radiestesista. Proprio nei giorni scorsi ha scoperto 4 pozzi. Il guinness a 220 metri di profondità.

 

E A CERIALE  GIANNI COSTA UNA VITA A CERCAR ACQUA, PROFESSIONALITA’ E SERIETA’

In gergo sportivo si chiamerebbe ‘campione’, ma il personaggio non ama la ribalta, apprezza il basso profilo. E’ Gianni Costa, infanzia trascorsa tra Peagna di Ceriale, le Muragne e ben presto alle prese con l’attività di  papà ( Giuseppe, U Merlettu) che è stato un pioniere dell’import – export di frutta e verdura dalla piana ingauna al mercato di Alessandria. E Gianni, come il fratello Franco, a guidare i camion di famiglia che facevano la spola sempre iniziando alle luci dell’alba. I Costa una famiglia che per decenni ha tenuto la scettro nel settore, apprezzata e benvoluta soprattutto nel mondo degli agricoltori diciamo vecchio stampo. Poi la chiusura dell’attività, in precedenza la morte per vecchiaia di papà e mamma, entrambi peagnoli.

Gianni Costa quando ha scoperto di avere il ‘dono’ di rabdomante ? “Credo una trentina di anni fa – racconta via cellulare – , ma tutto è nato dall’insegnamento di un rabdomante eccezionale“. Gino Rosso, origini a Zuccarello e che aveva sposato Cecilia, figlia di un famiglia campagnola di Peagna. Un figlio. Giampiero, diventerà direttore della Banca Popolare di Novara ed è tragicamente scomparso durante un’escursione podistica sulle Alpi francesi mentre cammaniva in compagnia del figlio, geometra. Un infarto fulminante. Papa Gino non ha retto al dolore e l’ha seguito poco tempo dopo. Entrambi riposano vicini nella tomba di famiglia di Peagna.

Ancora Gianni Costa:Gino è stato il mio vero maestro e tale lo consideravo. Poi ho scoperto che esiste una scuola, a Milano, rilascia il diploma di A.I.R,  Associazione Italiana  Radiestesista. E’ una cosa seria anche se non molto conosciuta ed apprezzata come meriterebbe. Non facciamo i maghi, né venditori di fumo o illusioni, parlano i fatti.”. Forse è una aspetto che pochi conoscono, i media locali  hanno fatto qualche servizio, senza approfondire o meglio seguire gli eventi.

Eppure, ancora Gianni Costa:I miracoli li fanno i santi, posso dire che  sono stato chiamato ed impegnato in ricerche in Abruzzo, Toscana, Veneto e ovviamente nella nostra terra. Dunque possiamo parlare  dei casi a noi più vicini. Nei giorni scorsi ho  contribuito alla ‘scoperta’ di quattro pozzi, chi mi ha chiamato era incredulo, ma esplodeva di soddisfazione quando si è materializzata la realtà, ovvero l’acqua.  Fino ad oggi credo che l’esperienza più interessante abbia riguardato un falda d’acqua profonda 220 metri.  Conosco il direttore dello stabilimento di Garessio, ero stato da lui a parlare, proporre,  scambio di idee, mi ero reso disponibile, evidentemente non si fidavano o hanno trovato di meglio; sono contento lo stesso perchè mi interessa portare avanti  il principio e l’ideale del rabdomante al servizio della comunità. E soprattutto all’insegna della serietà, ce n’è tanto bisogno”

 


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