Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Andora e Unione dei Comuni: ‘Benchè ‘l parlar sia indarno’


Il Comune di Andora attraverso l’ufficio stampa affidato al dr.ssa Monica Napoletano, ha divulgato un’informativa sul tema “Le unioni di Comuni Valmerula e Montarosio” e ” Comuni della Vite e dell’Ulivo” dopo l’incontro con il neo assessore regionale leghista Stefano Mai. Per ora sfociato in quello che può essere considerato uno dei tanti annunci di cui sono ricche da decenni le generose cronache politiche. Eccolo: “Pronti a sottoscrivere un protocollo d’intesa per proporre insieme progetti mirati alla salvaguardia dell’economia agricola e del territorio”. Manca la datadell’esordio ufficiale.

Pare sia un’utile riflessione, per gli addetti ai lavori e non, leggere a premessa di trucioli.it anche un brano delle scrittore genovese, non più ragazzino, Eugenio Carmi, pubblicato sulla prima pagina del Secolo XIX (quotidiano passato alla famiglia Agnelli- eredi, editore de La Stampa e primo azionista del Corriere della Sera, il più diffuso del Bel Paese). Ecco un passaggio significativo: “...La Liguria, come altre regioni italiane,  è ormai devastata da orribili palazzoni,  villette e dal cemento che, oltre ad offendere la bellezza, hanno distrutto la vegetazione generando alluvioni, frane senza fine lungo le strade, le aree abitate, con danni gravissimi alla popolazione e al turismo straniero che forse conosce  la bellezza italiana meglio degli italiani sdraiati sulle spiagge ad abbronzarsi….C’è però una schiera importante di persone colte che amano la bellezza…” E ancora: “Sono nato nel 1920 e, da ragazzino, i miei genitori ci accompagnavano a conoscere la bellezza del paesaggio ligure, con i boschi delle sue colline che scendevano al mare e con le vecchie case colorate tipiche dei vari paesini….chi ha governato si è interessato d’altro…”  Non si può vivere e fare politica solo di recriminazione, importante è guardare avanti. Il passato insegna ed ammonisce.  Un caposaldo- Eppure osservando cosa accade ancora sulla costa ponentina, il ‘sistema’ non molto è cambiato e si continua. Cresce, nell’indifferenza della politica, della cultura e delle associazioni di categoria,  il numero di terreni agricoli in abbandono. Non nell’entroterra, nella salubre pianure. Futuro boccone per amici ed affaristi, vicini e lontani. Sarà da questi presupposti, tra futuro e dignità, che le Unioni dei comuni riusciranno quantomeno ad arrestare il degrado sociale ? A divulgare nei fatti, iniziando dallo spazio ai giovani, dall’alternanza democratica. Nuove leve non compromesse con la scuola  della malagestione, più a caccia di consensi elettorali che di autentica cultura del rispetto dell’ambiente e della legalità. Da troppi anni, dicono molti esperti, vince il ‘falso sviluppo’. Troppe vicende, troppi mediocri ai posti di comando del potere dimostrano che si continua a promuovere il disvalore dell’egoismo, l’arricchimento facile, i privilegi della casta. Non c’entrano ideologie politiche o confessionali. Semmai dove siamo arrivati e perchè. In compagnia di chi e grazie a chi. (l.c.)

ECCO IL COMUNICATO STAMPA E L’IMMAGINE DELL’INCONTRO

 

Andora – Idee e territori uniti per realizzare progetti condivisi e finalizzati ad accedere ai fondi regionali destinati a favorire lo sviluppo dell’economia agricola con risvolti anche turistici.

Se ne è parlato ad Andora in un incontro fra Stefano Mai, Assessore Regionale all’Agricoltura e allo Sviluppo dell’entroterra e delle zone rurali ed i sindaci delle Unioni “Valmerula e Montarosio” e dei “Comuni della Vite e dell’Ulivo”. Al termine della riunione, le Unioni hanno dichiarato la loro disponibilità a firmare un protocollo d’intesa per ideare e presentare insieme proposte alla Regione.

“Daremo un’impronta nuova alla distribuzione dei fondi, sia alle Unioni di comuni che agli enti che hanno scelto le convezioni – ha detto l’Assessore Regionale Mai – I finanziamenti saranno vincolati e finalizzati al sostegno di servizi ben identificati in modo che abbiano un impatto concreto sul territorio. Pensiamo al contrasto del dissesto idrogeologico che può essere attuato anche con l’insediamento di imprese agricole e forestali su terreni oggi dismessi. Certamente le Unioni hanno già fatto un passo importante in questo senso perché avete già l’abitudine a lavorare insieme ed avete già individuato degli obiettivi. Siamo pronti a esportare modelli organizzativi che già funzionano. La Regione inizia a lavorare con i territori, in costante dialogo con essi”.

Mauro Demichelis, Presidente dell’Unione Valmerula e Montarosio ha focalizzato l’attenzione sulle difficoltà economiche che i comuni hanno nel realizzare le manutenzioni di stretta salvaguardia del territorio ed ha proposto ai sindaci presenti la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra i Comuni e fra le Unioni con la finalità di realizzare progetti in sintonia con le esigenze dei territori e le nuove linee della Regione.

“Ben vengano le Unioni e le convezioni anche fra Unioni e comuni se ci aiutano a dare soluzioni concrete ai cittadini ed a reperire fondi che ci permettano di mantenere servizi, presidiare il territorio e promuovere lo sviluppo della nostra economia agricola – ha detto Demichelis – Le Unioni hanno bisogno che sia sbloccato il Patto di Stabilità per le funzioni gestite. ”

Pietro Revetria, Presidente dell’Unione dei “Comuni della Vite e dell’Ulivo” ha sottolineato l’importanza del recupero dei territori oggi dismessi attraverso la nascita di imprese agricole o lo sviluppo ulteriore di quelle esistenti, mentre Fabio Natta, sindaco di Cesio e Presidente della Provincia di Imperia, ha sottoposto all’attenzione dell’Assessore Regionale anche i progetti che vedono lavorare insieme i comuni montani, ma anche le potenzialità del lavoro sinergico dei comuni che operano a diretto contatto con la Francia.

“Siamo lieti che lo spirito che anima il lavoro della Regione sia quello di premiare coloro che realizzano progetti con obiettivi concreti e realizzabili – ha detto Natta – Lo spirito solidaristico con cui è nata l’Unione con Andora si basa proprio sull’obiettivo che non ci siano più in futuro cittadini di serie A sulla costa e cittadini di serie B nell’entroterra”. Ufficio Stampa Comune di Andora Monica Napoletano

IL COMUNICATO DELLA REGIONE LIGURIA:

UNIONI DI COMUNI, ASSESSORE MAI: SOSTEGNO AI SINDACI E POLITICHE DI ACCOMPAGNAMENTO

FINANZIAMENTI A PIOGGIA NON SONO LA SOLUZIONE”

GENOVA. “L’obbligatorietà di costituire Unioni di Comuni non si è rivelata, alla resa dei conti, la panacea a tutti i problemi dei piccoli centri. Così come sono state attuate fino a oggi, le Unioni, oltre a non aver portato alcun risparmio per le casse pubbliche, si sono in realtà tradotte in un depauperamento dei servizi sul territorio. Pertanto, dato l’attuale quadro normativo in cui ci troviamo a dover agire, penso che sia importante cambiare la prospettiva: non basta trasferire finanziamenti statali o regionali alle Unioni, ma è indispensabile accompagnare i Comuni nel miglioramento dei servizi”. Così interviene l’assessore regionale allo Sviluppo dell’entroterra Stefano Mai in merito allo stato dell’arte delle Unioni di Comuni in Liguria. “Negli ultimi due anni c’è stata un’accelerazione nel processo associativo passando da un’Unione del 2013 alle attuali 22 che coinvolgono 112 Comuni, che costituiscono la metà scarsa del totale – spiega l’assessore Mai – il percorso da avviare oggi è stare a fianco degli amministratori e insieme a loro comprendere quale sia la strada migliore per poter continuare a erogare i servizi ai cittadini, possibilmente migliorandoli. Non si può più pensare di erogare finanziamenti a pioggia o peggio prometterli e poi abbandonare i Comuni al proprio destino. Dopo anni che si parla di Unioni o convenzioni, la media delle funzioni associate è di circa due o tre, in primis protezione civile, Aib, polizia municipale e servizi sociali, ma a fronte di dieci o undici funzioni reali. Un bilancio davvero risicato se pensiamo a alle risorse messe in campo: 1,1 milioni di euro solo nel 2014 da parte della Regione parte dei quali probabilmente verranno richiesti indietro perché i Comuni interessati non sono riusciti a utilizzarli per le finalità di partenza. L’intenzione è di continuare a fornire sostegno anche economico ai Comuni stanziando, se possibile, anche più di quanto stanziato in precedenza, nelle more della possibilità nel bilancio regionale”.

 


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