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Liguria e Basso Piemonte

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Vicariato si ribella: ci costa 65 mila €. Sant’Agostino di Loano torna ai frati


L’ex convento dei Padri Agostiniani di Loano, con l’antica chiesta, il monastero e l’attiguo parco, polmone verde nel cuore della città, costa 65  mila € l’anno al vicariato (3 parrocchie a Loano, 2 a Borghetto, Toirano, Balestrino, Verzi e Boissano). Un somma fuori da ogni logica non solo commerciale, ma pure solidale. Chi aveva firmato l’accordo forse non immaginava il peso e gli anni della crisi.  Tramontato il Centro Caritas. La decisione, a quanto trapela, è di restituirlo all’Ordine di Sant’Agostino.

Il covento era già salito agli onori della cronaca quando si profilò la messa sul mercato di parte dell’immobile o la sua chiusura. Si mobilitarono i politici di peso di Palazzo Doria che, a Loano, è sinonimo di destra berlusco-scajolana versione aggiornata.  Qualcuno (in Curia ?) convinse i parroci del vicariato che, con 65 mila euro l’anno di canone, si poteva utilizzare la struttura a fini sociali e pastorali, accoglienza. Tra i sacerdoti  pilota don Renato Rosso,presbitero diocesano ed oggi ‘condannato’ sulla sedia a rotella, al quale va la nostra solidarietà umana dopo che le locandine dei giornali davanti alle edicole ‘urlavano di una truffa’ megamilionaria. Invece fu lui a denunciarla, seppure ob torto collo, visto che si era trovato coinvolto e vittima.

Don Renato Rosso non è mai stato accusato, perchè si dovrebbe difendere ?

Loano, la comunità tutta, le forze politiche e culturali, associative, ciò che resta del tessuto più sano e meno compromesso col ladrocinio degli affari e delle clientele, non possono restare sordi e inerti alla sorte dell’antica struttura dei padri della città, i Doria. Accadde qualcosa di simile per  il convento e chiesa di Monte Carmelo,  dei Carmelitani.  Nell’aprile del 2005 il Secolo XIX accolse  la protesta dei frati: ” Nessun aiuto dagli enti locali”.  Nel progetto anche il recupero dell’antico palazzo che fu del principe Doria. Un loanese illustre vivente (l’anziano e benemerito notaio Matteo Lavagna) è stato il maggiore benefattore, ad iniziare dall’illuminazione che di sera valorizza uno dei scenari più caratteristici della città antica).

Della famiglia agostiniana fanno parte tutti coloro che, ispirandosi alla spiritualità e al modello di vita religiosa ideata e istituita da S. Agostino, si riconoscono nell’area dell’esperienza storica vissuta dall’Ordine degli Eremitani di S. Agostino, approvato dalla Chiesa nel 1256, e comunemente detto Ordine Agostiniano. E’ un grande numero di istituti religiosi maschili e femminili che nella molteplicità delle attività e delle istituzioni, pur nell’unità dell’ideale, esprimono la varietà dei carismi donati da Dio alla Chiesa tramite la poliedrica ricchezza del pensiero e del cuore di Agostino.

Il convento degli Agostiniani di Loano, con il giardino trasformato in parking sotto gli alberi da frutta

Il convento e la chiesa di Loano sono stati ‘abbandonati’ quando gli ultimi ‘frati’ erano ridotti a due ed avevano raggiunto l’età di non poter svolgere alcuna attività. Il 13 febbraio 2014 (numero 7) ci aveva scritto Padre Vittorio Sartirana, presidente del Comitato ‘Pavia Città di Sant’Agostino‘, procuratore legale per la Provincia Ligure dell’Ordine Eremitiano, a proposito della gestione del giardino destinato a parcheggio. Padre Vittorio ha parenti in Riviera e saltuariamente li raggiunge. L’occasione per una buona pizza o un salutare piatto alla ‘Borghesina’ di Borghetto S. Spirito.

Padre Vittorio Sartirana agostiniano

Questa è la sorte che hanno subito tutti gli spazi agricoli nelle zone centrali di Loano, con l’esclusione dell’area protetta di Montre Carmelo, peraltro con alcuni terreni abbandonati. La coltivazione dei campi, fiore all’occhiello di una città di mare, con la pesca, avrebbe potuto convivere con il turismo qualificato, anzichè  mordi e fuggi. E’ quanto proponeva il piano regolatore Renacco del 1966, contestato da agricoltori ed imprenditori, fortemente voluto dal sindaco comm. Felice Elice. Un galantuomo.

Come in altre realtà rivierasche e della costa, ha prevalso il falso sviluppo, a beneficio dei proprietari di aree.  Certo, ci sono stati arricchimenti facili, purtroppo il tempo sta insegnando che sono avvenuti a discapito della stragrande maggioranza dei cittadini. I turisti stranieri, con un tenore di vita sociale e culturale non da terzo mondo, scelgono località e mete a misura d’uomo. Se vogliono visitare l’urbanistica moderna vanno a New York, negli Stati Uniti, non prediligono la goffa gruviera di palazzi nelle città mare. Abbiamo perso, smarrito il filone della clientela che torna, spende, del passa parola. E’ una favola che la Riviera, con solo potenzialità di spiaggia e sole, possa accreditarsi a fabbrica del turismo sano, capace di creare posti di lavoro veri per le giovani generazioni, per diplomati, laureati. Se vogliamo un futuro, insegniamo ai giovani a fare gli idraulici, elettricisti, falegnami. A Loano c’è la fabbrica di 8-10 mila alloggi e qualche centinaio di immobili singoli. I muratori nostrani sono scomparsi, si sono estinti, per la presenza massiccia di manodopera a basso costo di albanesi, rumeni, in netta maggioranza. Tra illegalità diffusa nel rispetto delle norme antinfortunistiche, latitanza dell’Asl e dell’Ispettorato del lavoro.

L’edilizia dovrebbe riprendersi, per il governo Toti – Lega Nord creando nuove opportunità di lavoro alla manovalanza dell’Est ? Quante sono rimaste le imprese artigianali ed edili in mano a italiani ? Quando i signori leghisti si fanno fare lavori edili, a chi si affidano ?  Quanta ipocrisia !  E il super tecnico del turismo, sia alberghiero, sia balneare, sia immobiliare, Angelo Vaccarezza, già sindaco, presidente della Provincia che aveva sostituito un primario del Santa Corona definito (da Vaccarezza) “il peggiore presidente della storia dell’amministrazione provinciale…“, perchè pur essendo stato proprietario o comproprietario di albergo, stabilimento balneare, locali che ospitano attività commerciali, preferisce fare il ‘politico di professione’ ? Con le sue doti farebbe faville, come accade per lo zio che,a sua volta, ha dismesso l’attività alberghiera. Meglio cedere locali a noti professionisti di ideali massonici ?

Il convento di Loano di S. Agostino è il primo complesso religioso costruito dai Doria nel 1588- 1598 come indica l’iscrizione sul portale della chiesa, utilizzando una cappella  ed un piccolo convento precedente dei Minimi, anch’esso realizzato dai Doria. Il convento in realtà fu terminato nel 1804. L’architetto fu Giovanni Ponzello, il capomastro Bartolomeo Lanardo. La chiesa dedicata alla Madonna delle Misericordie, benchè nota come S. Agostino, ha un larga facciata molto semplice, che appena accenna le tre navate. un ingresso centrale più ampio e due laterali riquadrati in pietra di Verezzi. Sul portale una lapide ricorda i costruttori, principi Zenobia e Giovanni Andrea Doria I. Uno dei padri agostiniani, lo studioso Raffaele Bracco, origini e famiglia di Mendatica, scrisse un libro dedicato a donna Zanobia. La città è sempre in attesa sia intitolato un luogo pubblico al religioso, come promise pubblicamente il sindaco Franco Cenere. Padre Bracco volle, tra l’altro, essere sepolto nel vecchio camposanto nella tomba riservata agli agostianini.

La chiesa ha una profonda abside quadrata, con altare maggiore in marmo e stucchi lavorati con al centro la statua della Madonna della Misericordia e ai lati busti di santi in legno dorato.  Le navate laterali hanno absidi ,eeno profonde, a sinistra la cappella di N.S. del Buon Consiglio con tombe dei benefattori pubblici, a destra quella di S. Nicola, ora S. Rita, lucida di preziosi marmi moderni. Alla pareti del sancta sanctorum due tele di benedetto Brandimarte, pittore lucchese seicentesco, restaurate negli ultimi decenni. A sinistra il S. Presepio, a destra l’Assunzione di Maria.

A destra della chiesa fu eretto il convento intorno a un chiostro che, al piano terra,  ha vani su tre lati, a est un grande refettorio con una tela sul soffitto e lunghi tavoli cui poteva sedere molti frati, le cucine e sale minori.  Nell’angolo est uno scalone  porta al piano superiore,  in cui le celle sono distribuite nelle ali est e nord, mentre a ovest, lungo la chiesa,  corre un ampio corridoio e sul davanti una loggia chiusa con grandi finestre, di cui le due estreme e quella centrale hanno una balaustra in pietra del Finale come quelle della Torre Pentagonale.  Dal convento all’ingresso posteriore di Palazzo Doria correva un viale albertao, interrotto nel 1870-72 dalla costruzione della ferrovia Genova- Ventimiglia.

L.C.

 


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