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Alassio, scusate se ho dei dubbi sulla lotta al commercio abusivo


Fabio Lucchini: “Commercio ambulante abusivo, la velleità di limitare e contenere il problema c’è, ma la realtà ci presenta una verità differente, forse rimarrà una chimera, o qualcuno ha paura di affrontare il problema concretamente ?!? “Bene la conferenza programmatica in Comune. In pratica la situazione, a vedere fatti reali, non è cambiata! Cambierà?Mah, ho i miei dubbi, forse noi italiani siamo cittadini di serie B! ” Leggi anche il comunicato stampa del Comune.

COMUNICATO STAMPA INTEGRALE – Alassio. Ieri c’è stata la conferenza stampa indetta dal Comune per la presentazione della campagna contro il fenomeno del commercio ambulante abusivo dal titolo ” Alassio è troppo bella per non essere vera: NO al Falso ! ” nella sala del Consiglio comunale presieduta dal sindaco Canepa, a cui hanno presenziato il Comandante dei Vigili Urbani Parrella, il Presidente del Consorzio di Commercianti ” Alassio un Mare di Shopping ” Betti , il presidente degli Albergatori alassini Macheda e il segretario dell’Associazione Bagni marini Schivo.

Al di là della professione di buone intenzioni, mi pare che siamo alle solite: questa mattina i Vigili non so dove fossero a vigilare l’arenile con la tenuta estiva che ha fatto notizia per le immagini apparse sulle pagine di qualche quotidiano, ma certo in Passeggiata Ciccione verso mezzogiorno non c’erano e mi chiedo perché ? Io invece c’ero e ho ripreso nelle immagini allegate addirittura 3 banchetti irregolari distanti poco più di qualche metro l’uno dall’altro, che esercitavano il commercio ambulante abusivo sull’arenile e un quarto banchetto un po’ più distante dagli altri tre, a circa 50 metri, direzione levante. Una vedetta era posizionata come si può vedere dalle immagini allegate sulla porzione pedonale di passeggiata Ciccione all’altezza delle prime tre bancarelle e con fare annoiato vigilava per avvisare i suoi in caso di avvicinamento delle Forze dell’ordine che io NON ho visto.

Ora mi chiedo… siamo di nuovo alle solite ? Ovvero tante belle proposizioni di fare qualcosa per ostacolare questo fenomeno deleterio per il commercio in particolare e per lo Stato più in generale, visto che questi ambulanti abusivi, non hanno registratore di cassa, la merce regolarmente reca marchi commerciali contraffatti, non hanno pezze giustificative che determinino la provenienza di questa merce che si può tranquillamente considerare di illecita provenienza o rubata, quindi c’è la completa evasione dell’Iva e di tutte le Tasse o Tributi che dir si voglia.

Tralascio, inoltre, il numero ormai dei venditori singoli ovvero di coloro che tipo ” free lance ” si buttano sull’arenile e tentano la vendita delle loro mercanzie.

Dopodiché mi vengono alla mente un paio di negozi di chincaglierie che riforniscono ogni giorno decine e decine di venditori di collanine, orecchini, occhiali da sole e non, cappelli e quant’altro vi possa venire in mente lo troverete, il tutto vorrei vedere se fornito della regolare documentazione di vendita o tentata vendita, che certamente non c’è: ma lo dico io che sono un semplice cittadino e quindi equivalgo a ” nessuno ” !

Il proliferare di queste vere e proprie organizzazioni di vendita ambulante abusiva installate anche localmente in città come dicevo poc’anzi con tanto di negozi, mi fa pensare che vi sia addirittura un accordo non scritto Stato – mafia e mi rendo conto che la dico grossa, ma le evidenze sono tante e tali che il dubbio si insinua in maniera legittima, almeno lui lo è legittimo, perché non si comprende quale sia diversamente la ratio che permette questo saccheggio economico, tutti i denari che questi abusivi guadagnano illegittimamente e in ” nero ” è bene sottolinearlo, vanno poi all’estero con i network del ” money Trasfer ” e nessuno se ne avvede o almeno così pare. Io credo che qualcuno ad alto livello abbia degli interessi non saprei esattamente quali, ma è di tutta evidenza l’assenza di una volontà dall’alto per fermare questo ” mare magnum ” di illegalità, che si allarga sempre più.

Aggiungerei che comprendo, in maniera non ipocrita, le considerazioni del nostro apprezzato vescovo coadiutore Guglielmo Borghetti in merito all’accoglienza dei più deboli, dei più poveri, di quelli che hanno perso tutte le aspettative di una vita decorosa, degna di un essere umano, ma dall’altro sono schierato con il sindaco Canepa perché non è con questa, passatemi l’espressione, ” Babilonia “, che si aiutano gli ultimi: questi che vengono a spadroneggiare sulle nostre spiagge e nelle nostre città non sono certo gli ” ultimi “, ma dei fuorilegge che ogni anno si ripresentano puntuali per fare la stagione ad Alassio in barba a tutte le Leggi e Regolamenti vigenti, con protervia, arroganza e temerarietà.

A questo punto, mi chiedo come mai un regolare commerciante, un regolare ambulante, non possa anzi non venga messo nelle condizioni di poter chiedere una regolare autorizzazione ad operare sul nostro arenile, come ad esempio una rivendita di giornali e riviste o libri non possa sperare di ottenere una regolare autorizzazione e ” servire ” nel senso migliore del termine il turista, portandogli le ultime news dal mondo fin sotto l’ombrellone, mentre l’ultimo non degli ultimi, ma l’ultimo arrivato si possa impadronire a suo piacimento dell’arenile e andarci a vendere quello che crede in maniera del tutto irregolare.

Ritengo che ci siano gravi e pesanti responsabilità da parte di chi la Legge in quanto tale dovrebbe farla rispettare e parlo di livelli alti non dell’ultimo agente di Polizia o Carabiniere che è soggetto a eseguire ordini, perché qui nella stragrande maggioranza dei casi non parliamo di poveretti ma di persone, normalmente extracomunitari, che ciclicamente svolgono attività illecite nella più grande certezza di non essere raggiunti dalla Legge, come si può apprezzare dalle immagine fresche ” anche ” di questa mattina.

Fabio Lucchini – già consigliere comunale, già capogruppo PdL oggi Forza Italia (Alassio, 10-07-2015)

 

“ALASSIO È TROPPO BELLA PER NON ESSERE VERA: NO AL FALSO”, PRESENTATA LA CAMPAGNA

Il Sindaco Canepa: “Tolleranza zero contro l’illegalità e l’abusivismo”

“Alassio è troppo bella per non essere vera: no al falso!”. È questo il nome della nuova campagna di sensibilizzazione lanciata dall’Amministrazione Comunale di Alassio e dal Comando della Polizia Municipale di Alassio, con la partecipazione dell’Associazione degli Albergatori di Alassio, il Consorzio Alassio Un Mare di Shopping, l’Associazione Bagni Marini di Alassio, che uniscono le forze per dare vita a un’offensiva a trecentosessanta gradi contro il commercio abusivo e contro la vendita e l’acquisto di capi contraffatti. Saranno intensificati i controlli nelle spiagge, nelle strutture ricettive, nel centro cittadino, con sanzioni verso chi vende, ma anche verso chi acquista merce contraffatta.

“Questa nostra campagna si inserisce perfettamente nell’ambito delle iniziative promosse dalla nostra Amministrazione per il rispetto della legalità e per il potenziamento della sicurezza sul territorio”, ha affermato il Sindaco di Alassio Enzo Canepa. “Da lungo tempo riceviamo le lamentele di residenti, turisti, commercianti, albergatori, titolari di stabilimenti balneari, relative alla presenza di ambulanti abusivi. Con la Polizia Municipale, le forze dell’ordine e la collaborazione delle realtà produttive, abbiamo deciso di unire le forze per contrastare in maniera massiccia il fenomeno, che sta assumendo toni preoccupanti e che contribuisce ad alimentare un sistema di illegalità. Non saranno puniti solo i commercianti abusivi, ma anche chi si renderà complice, attraverso l’acquisto di merce contraffatta”.

“Questa campagna di sensibilizzazione su indicazione dell’Amministrazione Comunale, per contrastare in tutti i modi il commercio abusivo ed effettuare un servizio puntuale e continuo di polizia urbana, specialmente nella stagione estiva e nelle zone centrali della Città. Il fenomeno è purtroppo molto esteso, riguarda non solo Alassio ma tutto il litorale, e per questo abbiamo deciso di intensificare l’opera di repressione dell’abusivismo, sia colpendo i venditori, sia perseguendo chi alimenta il fenomeno, ovvero gli acquirenti, sanzionabili amministrativamente con multe dai 100 ai 7000 euro”, ha aggiunto il Comandante della Polizia Municipale di Alassio, Francesco Parrella.

“Finalmente ad Alassio c’è una forte unione per fronteggiare una situazione che da anni si tenta di contrastare”, ha dichiarato Lucia Leone, Consigliere Comunale con delega al Commercio. “All’impegno dell’Amministrazione Comunale e della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine, si uniscono le categorie di commercianti, albergatori e balneari, per contrastare adeguatamente un fenomeno di illegalità, a beneficio del territorio”.

“È importante portare avanti un progetto coordinato, e per questo ci siamo messi di buona volontà, come commercianti, al fianco dell’impegno di Amministrazione Comunale e forze dell’ordine”, ha notato Giancarlo Formichella, Vice Presidente del Consorzio Alassio Un Mare di Shopping. “È difficile arginare un fenomeno che si è reso esasperante e a tratti imbarazzante, che danneggia tutti quanti e alimenta la criminalità, molto spesso con la vendita di prodotti non certificati, che possono essere nocivi per la salute di chi li acquista. Oltre che colpire l’acquirente del prodotto falso, dobbiamo metterlo in guardia da eventuali danni nocivi per la propria salute”.

“Grazie al Comune di Alassio e al Comando dei Vigili per questa iniziativa importante che ci vede partecipare, per dare un senso di legalità, ma al tempo stesso offrire sicurezza al cittadino. I nostri clienti non vogliono essere disturbati e importunati, e vengono continuamente assillati con offerte di acquisto abusivo e di merce contraffatta. Da parte nostra, il massimo sostegno per la lotta nella dissuasione al fenomeno”, ha evidenziato Aurelio Macheda, Presidente dell’Associazione Albergatori di Alassio.

“Purtroppo, il problema è legato moltissimo alla domanda. Da anni viviamo questa situazione, e un compito arduo spetta proprio ai bagni marini. Questa campagna punta moltissimo sulla consapevolezza, da creare nei clienti delle nostre spiagge, che attraverso l’acquisto si va a finanziare un meccanismo criminale. Se tutti facessero la loro parte – compresi cittadini, nonché clienti degli stabilimenti – sicuramente si avrebbero risultati migliori. L’importante è diminuire la domanda, azzerarla per esaurire l’offerta. Noi faremo la nostra parte al massimo”, ha concluso Ernesto Schivo, Presidente dell’Associazione Bagni Marini di Alassio.

 

 

 


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