Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Monesi i retroscena dell’ultima sconfitta
Canta Taggia e la band ‘chissenefrega’


Ci siamo illusi. Si era sbagliato l’assessore ai Trasporti della Provincia (fino al 3 maggio), Paolo Ceppi, recordman di preferenze in Valle Arroscia, tra i tifosi di Monesi. Siamo al grottesco. La farsa finale della notizia silenziata. E’ ‘saltato’, senza possibilità di appello, il progetto – rilancio del secondo e ultimo stralcio della nuova seggiovia ( la vecchia fu gloriosa calamita di turisti per tre decenni). Gli ‘amici di Monesi‘ messi ko dal Comune di Taggia che non ha rinunciato al milione e mezzo di euro per il campo di calcio nelle ex caserme Revelli. Il presidente della Regione Burlando ha smarrito la promessa. Il ministero ha risposto ‘no’ a stornare la ‘somma inutilizzata’ (da Taggia) a favore dell’impianto alpino. Dulcis in fundo: è svanita la mobilitazione della politica e tutti zitti, dalle tv ai mass media. Seggiovia definita, da anni, priorità assoluta e cruciale a far ripartire la locomotiva delle Alpi del Mare e del Ponente.

 

 Siamo in campagna elettorale per le regionali. I candidati si ‘sacrificano per il bene comune’. Parlando della ‘nostra terra imperiese’, li vediamo ogni sera, con replay, a rispondere a  dirompenti domande a cui nessuno vorrebbe sottoporsi. Magari ! Del tipo: ci dica la sua denuncia dei redditi, quanto prevede di spendere in campagna elettorale, l’ammontare della stessa denuncia quando è stato la prima volta candidato, quale sarà la sua pensione, si considera un professionista della politica, quale il primo impegno concreto per le vallate e la montagna da decenni in declino. E la lunga agonia di Monesi, con qualche piccolo successo della giunta Burlando, da chi dipende. Dalla mancanza di un elettorato rispetto a quello della città, dai fratelli Toscano, dall’assenza di un protettore di assoluto peso. Anche in questa tornata elettorale si chiudono gli occhi davanti alle ingiustizie, a chi in Riviera ha avuto tante occasioni per arricchirsi, speculare, persino praticare l’arroganza come metodo di confronto. Un tessuto sociale stremato dagli anni di crisi e ingiustizie. I paesi dell’entroterra continuano a spopolare, immobili e terreni senza mercato, nessuno li vuole. Paesi amministrati anche da  tanti sindaci non fantocci, capaci di tirarsi su le maniche, in qualche caso rimetterci di tasca propria.

IL TEATRINO TV DELLE ALPI DEL MARE

Il teatrino Alpi del Mare, è attivissimo, acclamato, promuove incontri, serate televisive, non disdegnando intervistatori camerieri. Con l’0biettivo di sempre: elemosinare voti nel mare magnum di disinformati e disinformazione dominante, illusionismo galoppante. Basterebbe mettere a confronto, negli anni, articoli stampa e trasmissioni televisive, utilizzando l’archivio. Eppure uno più uno fa due e non tre.

C’è  ‘gente tifosa delle valli montane‘ che magari vive al mare, ma non ha mai tradito l’amore, l’impegno, per ridare speranza vera, non pataccara, ha perso definitivamente la partita e la speranza. La prova del nove dell’ultima sconfitta di Monesi ? Nel dibattito pre elettorale nella corsa ad aggiudicarsi le poltronissime in Regione (con vitalizi e prebende vergogna), ad iniziare da Imperia Tv, a Rai  3 Regione, a Telenord Genova, neppure sfiorata la ‘tragedia Monesi.  Si ripetono alla noia le ricette per ‘fare turismo’, per la sicurezza dei cittadini indifesi, per la sanità, i trasporti pubblici. Argomenti che ripropongono gli anni da bengodi delle ‘vacche grasse’. Tra sprechi , orgia di dirigenti in enti pubblici, assenza di rigore nella spesa pubblica rispetto alle entrate effettive, spese correnti galoppanti, zero meritocrazia solo raccomandati, consulenze e affidamento lavori in spregio alla regola della ‘moglie di Cesare…’.

Vogliono farci credere che per Monesi si è fatto il possibile e l’impossibile. Non era forse un ex pluridecorato assessore ai Trasporti e un clan di ingordi, ad aver acquistato per milioni di euro autobus all’idrogeno mai utilizzati sempre in attesa della stazione di rifornimento per farli circolare. Chi aveva gridato al marciume in tempi non sospetti ? Questo umile blog, non l’aveva appreso da politicanti o dai sindacati, bensì da un dipendente parzialmente invalido mentre acquistava il pane a Pieve di Teco. Lungo silenzio fino all’arrivo di un scomodo ‘commissario’, Gianfranco Benzo, già sindaco di Ormea. Cosa dire di chi ha amministrato e non è mai stato capace di scongiurare il ko della discarica provinciale, dei rifiuti urbani, della differenziata. Chi c’era ad amministrare il costante dissesto della RT, con dirigenti apicali, abbiamo invano urlato, che percepivano stipendi d’oro, all’insegna di uno ‘sfacciato, impunito’ consociativismo di malgoverno. Lo ripeteva in via confidenziale il compianto galantuomo, cav. Marco Lengueglia, già sindaco di Pieve di Teco, di Cisano sul Neva, assessore ad Albenga, presidente risanatore dei bilanci Sar, testimone dei danni fatti alle aziende di trasporto pubblico del ponente ligure. Col  socio, fratello Luigi, anni or sono, ha venduto la flotta di pullman gran turismo alla stessa RT.

I GALLEANI, ARMANDO E GUIDO LANTERI 

Marco Lengueglia, proprietario da vecchia data di un immobile, era tra sinceri tifosi di Monesi. Si sono fidati del dialogo civile, di chi avrebbe il dovere istituzionale e morale di non arrendersi (tutti i consigli comunali della provincia di Imperia, consiglio provinciale, consiglieri regionali del ponente ligure, Camera di Commercio, associazioni di categoria -Confcommercio, Confesercenti, Artigiani, Coldiretti, Cia-, sindacati e Confindustria. Non era necessario ripercorrere le orme, conquistare i meriti (e qualche demerito) dei banchieri Galleani, fondatori di Monesi turistica, invernale (con la neve) ed estiva. Con qualche metro cubo di goffo cemento di troppo. Non era necessario competere con l’infaticabile ‘fabbro‘ della crescita e delle sviluppo, e qualche scempio edilizio in spalla, delle due Monesi (di Triora e di Mendatica),  quale è stato il compianto Armando Lanteri. Oppure il cugino Guido, per anni sindaco integralista ed albergatore in affitto, infine esercente. E ancora, un paio di altri cittadini iscritti all’albo d’oro della concretezza del fare si leggono sfogliando l’articolo di trucioli.it, – in precedenza trucioli savonesi – con fotoservizio di Silvio Fasano per il 60° compleanno della ‘nascita’ del centro turistico ‘baciato’ da madre natura e da tante sventure  (vedi…. le suggestive immagini). Mancavano i coniugi Porro di Nava, lei nel frattempo  è ‘volata’ in cielo. Mancava l’unico cittadino vivente di Mendatica ( Vittorio Pastorelli ) nato nel teccio di famiglia di Monesi durante la stagione estiva. Poveri e dignitosi pastori.

Gli organi di informazione della Riviera dei Fiori e della Riviera Verde, non lesinano spazio e spesso benevolenza a fatti, misfatti, a personaggi di diversa caratura. Sono un punto di riferimento. Suscita stupore, non incredulità,  la mancanza di informazione, da pensiero unico, la tragicommedia del ‘mutuo – finanziamento, sul balletto Fondazione Carige – secondo tratto (svanito) della seggiovia‘ ! Cosa è accaduto tra la Provincia (assessorato ai Trasporti) e Regione, destinazione fondi Fas, interrogazione del capogruppo Marco Melgrati (Forza Italia), l’impegno formale (disatteso) del presidente Claudio Burlando. Perché non ha aperto bocca la solerte e piccola corazzata al seguito del ‘gestore degli impianti invernali’ Marino Arimondi . A pensare male il dinamico imprenditore imperiese è stato l’unico a gestire il bene pubblico di Monesi a costo zero (50€ simbolici); un domani con seggiovia completata e funzionale (parcheggi e servizi inclusi) si renderebbe inevitabile la gara pubblica, a lunga scadenza, la selezione di pretendenti con le carte in regola. Una svolta alla pari di altre località sciistiche ben amministrate e benefici a cascata sul territorio. A chi giova alla fine dei conti lo status quo ?

L’ULTIMA LETTERA DELLA REGIONE TOP SECRET ? !

Trucioli.it  si è sforzato, nel suo piccolo, senza pretese da tribuno, di informare e ‘graffiare’. Ha pubblicato diversi articoli – pungolo ( Monesi ora fa gli scongiuri, Monesi avanti piano, ma è l’ultima occasione, Un mutuo dell’ex caserma Revelli per la seggiovia di Monesi…) e avrebbe voluto far conoscere anche la risposta dell’assessore Paolo Ceppi alla lettera della Regione Liguria, del 16 marzo 2015, firmata dal direttore generale arch. Giovanni Battista Poggi. ( Leggi….). Il farmacista di Pieve di Teco per ora tace. Del resto è capitato una sola volta di ascoltarlo nella ‘nazional-popolare Imperia TV o, poche altre volte ha fatto la comparsa sui media locali. Ci sarà una ragione inconfessabile ?

La missiva ha per oggetto: “ Par Fas 2007 /2013, line ad’azione B. 2.8 Infrastrutture turistoiche per la valorizzazione dei comprensori sciistici di S. Stefano d’Aveto (Ge) e Monesi – Triora (Im). Realizzazione dell’intervento di potenziamento comprensorio di Monesi…il 5 ottobre 2012 era stato assegnato alla Provincia di Imperia un contributo di 2 milioni di €…successivamente erogato un anticipo del 10 % del valore progettuale di 310 mila €….successivamente la Provincia  non ha potuto produrre atti formali di impegno  al cofinanziamento….pari al 20 % del costo dell’opera, essendo venuto meno il cofinanziamento di Fondazione Carige….inoltre non ha avuto esito la richiesta avanzata dalla presidenza (Burlando ndr) alla segreteria  del Consiglio dei Ministri  (Renzi ndr) in relazione alla possibile devoluzione di un mutuo a favore del progetto….con delibera della giunta Regionale del 12 dicembre 2014 si è dovuto pertanto inserire nel piano finanziario i progetti che avevano i requisiti minimi richiesti dal Cipe, escludendo implicitamente gli altri,  tra cui quello che si sarebbe dovuto attuare in Monesi, a cura della Provincia. Il Cipe ha preso atto di tale deliberazione nella seduta del 20 febbraio 2015…”. Amen ! Mentre tutto ciò accadeva era dovere, compito dei media, informare i lettori, tenere sotto pressione la politica (locale, regionale, nazionale, i parlamentari imperiesi, liguri) pur di non issare la bandiera della disfatta.

POSTI DI LAVORO PER I GIORVANI –

Il ‘tema Monesi‘ significa economia, crescita, occupazione, posti di lavoro per i giovani che resistono, emigrano, le loro famiglie. Non ci eravamo sbagliati nel sostenere che probabilmente “con questa classe dirigente, partendo pure dal basso, Monesi non avrebbe vinto la sfida“. Certo, sarebbe inopportuno sostenere che sono tutti incapaci, tutti parolai, rassegnati. Quel che resta sorprendente è il disinteresse per Monesi, rispetto ad altre tematiche, dell’informazione a partire da Imperia TV., dai suoi giornalisti, dall’editore. Si fanno trasmissione per ‘ portiamo il pesce di mare nel menù delle Alpi ‘ (vedi serate da Settimia a San Bernardo di Mendatica, da Beppe a Ponti di Nava ); oppure le cene della Confraternita dell’Ormeasco. Il buon umore fa bene alla salute, l’asfissia di Monesi invece è un virus micidiale per una vallata, due mezze province, le Alpi del Mare.  La carenza di una mobilitazione ha di fatto lasciato indifferente gran parte della classe politica, degli stessi cittadini. Pensiamo agli articoli, successivi alla notizia della possibilità di storno del mutuo da Taggia a Monesi, con il presupposto che nel raggio di pochi chilometri non mancano, in Riviera, analoghi impianti sportivi. Non si è scritto una riga affinchè Taggia, il suo ‘parlamentino’ si mettessero una mano sul cuore per la ‘cugina povera’ (Monesi). E comunque si ricercasse, insieme, uniti, una contropartita.

Ecco si è riproposto il ‘disastro italiano‘ delle cattive regole del gioco. Una classe politica e la stessa opinione pubblica  non all’altezza delle sfide del nostro tempo. Tra faide,  orribili spettacoli litigiosi, personalismi, partiti in disfacimento.  Molti in cuor loro pensano  che “si stava meglio quando si stava peggio”.  Un tempo con i democristiani e comunisti le cose funzionavano decentemente, ora funzionano sempre peggio.  Per qualche lustro nella terra imperiese ha comandato un dittatorello,  c’è chi gli attribuiva  una presunta arroganza, spregiudicatezza,  brama di potere, vanità, incapacità di ascolto. Molti altri hanno continuato a votare ‘berlusconiatamente‘. I risultati ? L’imperiese, soprattutto l’entroterra, statistiche alla mano, è rimasto fanalino di coda, da Sud Italia sventurato ed afflitto.

I CANDIDATI IMPERIESI CASCINO E BARBAGALLO

La sinistra imperiese che si accinge a stravincere, visto i numeri e le proporzionalità, a partire dall’assetto del governo della Provincia, come si è mossa per Monesi ? Burlando, Paita, Gabriele Cascino, Giovanni Barbagallo non hanno peccato di presenzialismo, partecipazione a inaugurazioni, convegni, sagre, passerelle televisive, pacche sulle spalle. E’ vero, hanno fatto per l’entroterra  più dei predecessori. Non hanno la bacchetta magica, non potevano risolvere problemi assillanti che marcivano da decenni (strade, frane, spopolamento ), con pochi eroi albergatori. Hanno fatto cose che segnano un progresso rispetto al passato, ma sull’ultima spinta a Monesi è mancato il coro, il coraggio della perseveranza,  la democrazia dei giusti. Non ci sono alternative credibili al rilancio di una vallata. L’Imperia – Pieve di Teco resta incompiuta, taglia fuori un comparto industrial – commerciale – artigianale. Promesse mancate, da 20 anni, per il tunnel Acquetico – Cantarana (Ormea).

Non si può neppure ignorare il peso, il ruolo del sindaco di Pieve di Teco, Comune capofila. Un giovane, intraprendente, plurieletto geometra, che i giornali avevano ipotizzato in quota alla vincente Raffaella Paita. Un sindaco beniamino assoluto della televisione imperiese, prediletto almeno da un paio di imprenditori di peso ( e pubblicità) della Valle Arroscia e Valle Impero. Non è un demerito, semmai un’utile constatazione di scelte di campo e di potere, quella che avrebbero fatto i fratelli Marchisio e l’azienda gas – prodotti vinicoli (Massa e Falconi). Imprenditori che hanno dimostrato  di saper fare il loro mestiere, forse li avremmo voluto più tenaci, unirsi ai richiami di ‘capo popolo’ dell’amico cav. Francesco Zunino quando sprona dalla sua Tv, politici ed amministratori, ad affidargli la promozione delle valli imperiesi per un reale rilancio e si accontenterebbe ‘delle spese vive’. Una proposta- appello caduta nel vuoto.

Abbandonando al destino Monesi, la sua vallata possono ancora far fronte al declino ? Bisogna essere ottimisti ? Credere nel ruolo dei social network  che rispondono in primis  al bilancio della loro pubblicità? Dimenticare il passato, le colpe, la distruzione architettonica della ‘vecchia Monesi dei pastori e dei tecci’ serve per non riaprire ferite e piaghe. In Austria, Svizzera, Pirenei, solo per fare esempi dove si è valorizzato e conservato la caratteristica di borghi pastorizi, sono diventati un’attrattiva per le nuove generazioni, flotte di turismo mondiale.  Non è mai positivo perdere la memoria dei fatti. Il giornalista fa il suo mestiere se riesce a tenere insieme l’indipendenza (?), l’acutezza, la chiarezza dell’analisi, e soprattutto l’assoluta indifferenza  verso ogni eccesso.  Dote non comune tra tanti giustizialisti e garantisti, tra statalisti e liberisti. Come esortava il compianto Mario Piranimai cerchiobottisti, mai ottenebrati dai furori della militanza e dell’ideologia, dalle brame dell’editore, sempre attratti da un’equilibrata  descrizione dei fatti, della dignità umana”.

Ci accaniamo alla inequivocabile delusione per Monesi, prendendo a prestito un commento di Arimondi imprenditore, dopo aver letto sul web gli interventi sul ‘tema Monesi’ del brillante amico Marco Scajola: “…ma allora lo fai apposta....!”. Vogliamo raccontarci un paese che non c’è ?

Luciano Corrado 

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Questa mattina (11 FEBBRAIO 2015) durante il Consiglio regionale è stato approvato all’unanimità un documento promosso da Marco Scajola e Marco Melgrati con il quale si impegna la Giunta regionale a trovare le risorse per cofinanziare la realizzazione del secondo tratto “ Tre Pini – Cima della Valletta Grande” del comprensorio sciistico di Monesi. Lo fa sapere Marco Scajola che spiega: “Monesi rappresenta una località strategica per il turismo estivo ed invernale dell’entroterra imperiese. Grazie alla sua posizione vicina alla costa e quindi facilmente raggiungibile offre a tanti liguri la possibilità di raggiungere una località molto bella per le sue montagne”.

“Il completamento della seggiovia rappresenterebbe un grande vantaggio per questa realtà e per tutto l’indotto che può offrire ai tanti Comuni circostanti. Con questo documento abbiamo voluto, adesso che siamo a fine legislatura, impegnare fortemente l’attuale Giunta e quella che verrà dopo perché lo sviluppo di Monesi sia messo tra le priorità di sviluppo della Regione Liguria”, conclude Marco Scajola.


L.Corrado

L.Corrado

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