Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S.Spirito: Dimissioni subito


Egregio Signor Giovanni GANDOLFO, Sindaco di Borghetto Santo Spirito (SV).

Credo che la data del 19 febbraio 2015 se la ricorderà, come ce la ricorderemo noi Cittadini di Borghetto S.S., per svariate ragioni, e la cronaca di una parte di quel giorno mi assumo io la responsabilità di scriverla, come semplice cittadino, per consegnarla alla Storia che, solitamente si sa, è scritta dai vincitori e da coloro che detengono il potere.

Nel Consiglio Comunale che si è svolto in quella data alle ore 12,30, Lei ha affermato, parlando del progetto di riqualificazione della passeggiata di ponente, che la discarica esistente sotto Capo Santo Spirito fu eseguita nel 1965 con parte dei detriti derivanti dal crollo del condominio Albatros.

Mi permetto di correggerla in quanto quella discarica fu eseguita principalmente per ripascere in modo artificiale le spiagge di Borghetto (vedi il mio articolo su www.trucioli.it numero 1 del 14 settembre 2014), anche se non ricordo con precisione quando fu istituita. I detriti del condominio Albatros giacciono sotto il molo Marinai d’Italia, alla foce del fiume.

Ancora nello stesso Consiglio Comunale Lei e l’Assessore PARRINELLO avete affermato che, sempre a proposito del rifacimento della passeggiata, avete consultato e informato i titolari degli stabilimenti balneari interessati al progetto allo scopo di concordarne i lavori. Nel pomeriggio ho chiesto in giro se la vostra affermazione fosse esatta e mi è stato risposto che le cose non sono andate così.

Ma è la sera del 19 febbraio che non dimenticheremo facilmente.

Durante l’assemblea pubblica che si è svolta a Palazzo Pietracaprina, finalmente i Borghettini hanno scoperto la verità sull’allaccio del territorio Ingauno al depuratore esistente sul nostro territorio.

Dopo due anni, e non certo per Sua volontà, abbiamo scoperto che la Regione Liguria ha imposto al nostro Comune (e alla Servizi Ambientale SpA) di ricevere i reflui di Albenga in cambio di nulla, se non di un aiuto di 1,5 milioni di euro, tirati fuori dai fondi FAS per truccare una passeggiata da pista ciclabile.

La cosa più drammatica è che Lei ha accettato passivamente questa imposizione, anche se ammette di non ricordare né quando né dove (?). Vuoto di memoria condiviso col suo assessore ai LL.PP Emanuele PARRINELLO.

Alcune persone presenti, competenti in atti amministrativi, le hanno spiegato come un sindaco abbia la possibilità di opporsi e come un sindaco, se vuole, può ostacolare un progetto che considera dannoso per il proprio territorio. Una persona in particolare Le ha contestato, con calma, precisione e documentazione alla mano, le Sue affermazioni sul perché si è giunti a questo punto di non ritorno e l’ha esortata, con saggezza, ad assumere un atteggiamento contrario all’allaccio di Albenga e a recarsi in Regione per riferire al Presidente che i Borghettini sono molto, molto arrabbiati.

“Non mi metto di traverso” , “Non voglio essere chiamato dal magistrato”.

Queste sono state le sue risposte e con quelle poche parole Lei ha svuotato di ogni significato la carica che ricopre e a questo punto Signor Sindaco, mi deve spiegare, ci deve spiegare, per quali ragioni ha voluto fare il Sindaco se, nel momento in cui Le viene chiesto di proteggere i suoi Cittadini, Lei si defila confessando di non avere il coraggio di combattere.

Sarebbe stato bello se Lei avesse affermato “Mi sacrifico per Borghetto! Vado in galera piuttosto, ma la “merda” di Albenga e dintorni non arriverà mai!”. Sarebbe diventato il nostro eroe, mentre invece, accasciato su una sedia, dichiarava pubblicamente la Sua rinuncia e la Sua incapacità a difendere i Cittadini.

Con questo atteggiamento, inoltre, ha fornito un pessimo esempio ai componenti giovani della Sua Maggioranza: invece di insegnare il coraggio della critica e della contestazione, ha proposto loro la resa.

Le vorrei ricordare che nei primi anni ’90 del secolo scorso, quando a Borghetto S.S. furono scoperti nella Cava Fazzari più di 12.000 fusti contenenti sostanze tossiche e rifiuti speciali, fu Riccardo BADINO, allora Sindaco di Borghetto S.S., che sollecitò l’intervento della magistratura, bloccando così quel traffico immondo, per salvaguardare i Cittadini e il Territorio. E a quei tempi non si trattava semplicemente di “mettersi di traverso”. A quei tempi esplodevano le bombe.

Per tutto ciò che Lei ha dichiarato la sera del 19 febbraio, Signor Sindaco, deve dimettersi, in quanto non ha più alcuna ragione di ricoprire la carica di Primo Cittadino.

Scrivo queste parole con profondo dolore, non certo felice di rimandare alla Storia un fallimento che, forse, è anche il mio. Il fallimento di alcuni settantenni.

Silvestro Pampolini


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