Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Dove va l’industria alberghiera savonese:
chi corre, chi si ferma, chi chiude


Si respira il vento della ripresina, dopo anni di buio fitto, nel settore alberghiero savonese falcidiato proporzionalmente più di ogni altra categoria turistica. Senza ricorrere a dati storici, solo nel 2014 hanno chiuso i battenti una quarantina di aziende ricettive; siamo a quota 10 nei primi mesi del 2015. L’ultima batosta pare però sia attesa nel 2016, a seguito del rinvio della legge antincendio e messa in sicurezza. Comporterà numerosi casi di chiusura di camere, riduzione drastica dii posti letto, imponendo a quel punto di alzare la bandiera gialla della resa. Si chiude definitivamente. Lungimiranza cercasi.

Alassio sono in corso i lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’hotel Savoia, un gioiello sul mare

Da 47 anni siamo testimoni della storia alberghiera di questa provincia, dopo aver scritto e letto migliaia di articoli stampa, conferenze, convegni, interviste, promesse, illusioni sparse a piene mani per tanti motivi; il più innocente  non incrementare le truppe dei disfattisti e la necessità di mantenere alta la speranza, la fiducia, le aspettative. Va benissimo per un ammalato, non è producente come dimostrano fatti, numeri, statistiche, quando ci sono in ballo aziende, bilanci, la necessità di adeguarsi ai tempi con strutture innovative e la tecnologia. Posti di lavoro vitali in una regione che ha il record della disoccupazione del Centro Nord. In una realtà territoriale dove non si è sfruttata la risorsa ambientale dell’entroterra. Si è privilegiato la fascia costiera, oltre ogni ragionevole logica di mercato, di consumo del territorio, di speculazione immobiliare e terriera, di imperdonabile e suicida (non per tutti) miopia del futuro, a danno delle generazioni a venire. Anche l’informazione è stata generosa, forse per ragioni inconfessabili, verso chi ha pilotato nella direzione del consenso elettorale, della tutela di interessi poco cristiani e molto pagani. Ad iniziare dagli istituti di credito liguri, piemontesi, lombardi, veneti. 

Speriamo abbiano ragione quanti sostengono che il peggio, l’Annus Horribilis 2014, non si ripeterà. Da Andora a Varazze ci sono località che danno l’impressione di correre più di altre. Alassio e Finale Ligure guidano la classifica. Certamente  bisogna avere la fortuna di essere ‘dotati’ di imprenditori alberghieri professionisti, solidi, meglio se proprietari degli immobili e capaci di strategie vincenti. Non vogliamo apparire  incensatori. Ci sono dati di fatto davanti ai nostri occhi. Ad Alassio brilla la stella di Vera Bianco Volpe e famiglia, titolari del Savoia, dell’Hotel Dei Fiori e del ristorante La Prua. Al Savoia sono in corso lavori di ristrutturazione ed ampliamento, basterebbe soffermarci  sui giudizi positivi dei clienti, dell’attenta ed oculata gestione, per concludere che ‘ l’impegno e la professione vincono anche in tempi di crisi’.  Un altro hotel fronte mare con lavori in corso è il Beau Sejour. Importanti novità sul fronte del Grand Hotel Diana della famiglia Quadrelli. La cronaca locale aveva dato notizia, dopo tanto tergiversare, che la struttura era in vendita. Giancarlo Quadrelli ha perso la sorella, ha affrontato altre difficoltà gestionali e famigliari. L’hotel ha bisogno di essere rinnovato, soprattutto nelle camere. La spiaggia, il terrazzo, la posizione restano da ‘sogno’. Si è saputo che prima della fine dell’anno è stato presentato agli amici di Giancarlo, il neo socio, un milanese non più ragazzino che offre garanzie di impegno, serietà e continuità. Non è insomma chi viene ed ha in tasca il progetto di speculazione immobiliare. Alassio, tra l’altro, ha un’altra grande dote sul fronte alberghiero. Villa della Pergola, con le sue 8 camere e 5 suites, un ristorante che si vuole rilanciare, è il gioiellino che vede impegnati Antonio Ricci (papà di Striscia la Notizia) e la consorte. In un prossimo servizio metteremo a confronto le caratteristiche dei principali alberghi  del ponente ligure; possiamo anticipare che Villa Pergola detiene in Liguria il top del prezzo a camera: 850 €, superato solo dallo Splendido di Portofino che può raggiungere 1.617 €.

Alassio, pare utile ricordarlo, aveva fatto molto affidamento sul ‘traino’ della riapertura del Grand Hotel. L’ex sindaco, architetto Marco Melgrati, era tra i più ottimisti e convinti con dichiarazioni stampa e comunicati. Evidetentemente la proprietà sarebbe stata consigliata male, già nella fase progettuale e successivamente nell’attività di gestione. I bilanci hanno imposto chiusure a ripetizione nei ‘periodi morti’, si sono succediti a ritmo incalzante i direttori.  L’aspetto peculiare è che un ‘ Grand Hotel ‘ deve essere di nome e di fatto, a cominciare  da cosa si offre nella dimensione delle camere, fino allo staff che ‘governa’ il ristorante, la sala, il ricevimento, il bar. Bisognerebbe avere il coraggio, ma anche il buon senso, di compiere scelte non ibride, intervenire prima che sia troppo tardi. Chi ha investito deve avere il giusto ‘ritorno’ economico, purchè non si parta col piede sbagliato. Ci sono altri operatori alberghieri alassini che meritano una citazione – per tutti l’hotel Regina in affitto e ben gestito –  lo faremo in un’altra circostanza. Nella vicina Laigueglia dovrebbe sbloccarsi l’impasse dell’ex hotel Windsor, fronte mare. Si parla di un raggiunto o prossimo accordo con il Comune per la ristrutturazione mista. Alloggi, residence, sala colazioni.

Saltando a Pietra Ligure si è già letto della riapertura del Jolly Rogers, ‘vestito di nuovo‘, diremmo all’avanguardia, grazie all’iniziativa di una imprenditrice lombarda.  Significativi gli investimenti della pluripremiata famiglia dei fratelli Caldana. Si possono citare il buon esempio delle suore con l’Hotel Assunta, la piscina di un altro nome di albergatori di lungo corso, l’Hotel Casella. Non solo a Pietra Ligure si contano hotel che, grazie ai finanziamenti regionali, migliorano ed ampliano l’offerta dei servizi. A Finale Ligure, col vento in poppa del turismo ambientale, del benessere della natura (Manie e dintorni), è positivo l’elenco degli hotel  dove si è investito rinnovando locali, attrezzature e qualità. Piange un po’ il cuore invece quando si raggiunge il porto turistico e lo sguardo finisce sulla stupenda struttura alberghiera dell’Hotel del Golfo. Potrebbero essere aperti almeno 10 mesi l’anno, evidentemente ci sono problemi. Ancora l’informazione locale ha dato notizia che nella claudicante perla di Varigotti aprirà rinnovato l’Holiday.  Una cittadina baciata per tanti anni dall’opulenza dove sono rimasti due eccellenze della ristorazione dell’intera provincia. C’è il Conchiglia d’Oro, di Enzo Frumento, un’azienda che ha superato i 60 anni di attività, il suo patron è schivo e riservato, sempre lontano dai riflettori; dovrebbe essere un esempio di serietà e professionalità vincente in tempi di recessione. C’è Il Caravella, non è sulla guida Michelin, fanno fede molte recensioni di clienti che documentano “cucina curatissima, con vasta scelta di ottimi primi piatti e di secondi a base di pesce. Ottimale il rapporto qualità-prezzo”.

Ci fermiamo in questo primo piccolo e parziale viaggio, dando appuntamento al prossimo numero, sperando di ricevere consigli e critiche per offrire ai navigatori di trucioli.it un’informazione corretta, completa.

L.C.


L.Corrado

L.Corrado

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