Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Cose belle dall’Italia di Renzi: Travaglio senza macchia e senza paura


Montanelli, Biagi, Bocca, Travaglio, i fuoriclasse dell’informazione. Elezioni del Presidente della Repubblica, alla ricerca di un altro Sandro Pertini.

 

Non ci pensiamo proprio ad intingere la nostra penna nel curaro, stiano tranquilli i sospettosi ‘quattro gatti mammoni’. questo 2015 sarà solo ‘latte e miele’, se preferite ‘camomilla’, parleremo bene di tutti, anche di Matteo Renzi il che è tutto dire.

Le chiacchiere, fino a poco tempo fa ingredienti indispensabili della politica, dei giornalisti di servizio, dei supponenti megafonati, non sono più gradite dai cittadini ormai svezzati, cittadini che hanno convenuto che ‘un silenzio vale più di mille parole bugiarde’.

Tempi lontani dai fuoriclasse dell’informazione corretta, da Montanelli a Bocca a Biagi, oggi sono rimasti in pochi all’altezza, forse Marco Travaglio per il suo caratteraccio di individualista ‘senza macchia e senza paura’, estraneo agli scodilonzamenti di destra e manca, men che meno tenero con i potenti disonesti quando scovati con le ‘mani nella marmellata’.

Papa Francesco e Travaglio, due personaggi all’opposto, di profonda diversità di pensiero, ecumenico sociale il Papa, senza tagliole e lacci il giornalista, ma entrambi fermi nelle loro convinzioni di difesa della Giustizia sociale e per questo a rischio di essere posti ‘fuori gioco’ a motivo della loro intemerata e scomoda esposizione mediatica, le avvisaglie a proposito, sia in Vaticano che in Italia, non mancano, avvertimenti,,icatti, ritorsioni.

Per come è il girotondo della politica italiana, viene in mente quanto, a fasi alterne, il nostro Presidente Napolitano si è espresso nei riguardi di Renzi definito una volta ‘l’uomo giusto e coraggioso in grado di cambiare l’Italia’, un’altra volta un ‘banditore di smisurate speranze’.

Nella nostra radicata semplicità non troviamo una risposta che ci liberi dal dubbio e dalla preoccupazione: ‘ma dove mai si è visto, in quale parte del mondo, galassie comprese, che una Nazione percorra e imbastisca il suo divenire politico sociale su un patto rigorosamente segreto, nello specifico il ‘patto del Nazareno?’.

In una Democrazia conclamata, i cittadini debbono o non essere correttamente informati, avere il diritto di partecipazione attiva, valutare, approvare e se è il caso protestare?

E se così non è, dobbiamo allora pensare, nostro malgrado, che il passo tra Democrazia e Dittatura si stà accorciando?

Ormai siamo al punto, e qui il pericolo è tanto imprevedibile quanto verosimile, di uno ‘ammutinamento’ degli italiani che non ne possono più di essere presi per i fondelli: hanno capito l’antifona, sono inquieti come un fiume in piena a rischio esondazione da un momento all’altro,

Il Presidente Napolitano, nel Suo discorso di commiato, troppo tardi nel tempo per essere proposto, non ha fatto certo una bella figura in confronto alle parole di Papa Francesco che, senza perplessità e tabù ha denunciato le disuguaglianze che avviliscono la povera gente che continua a subire l’ingratitudine di coloro che invece dovrebbero esserne i tutori nello specifico la classe politica dirigente.

L’elezione del nuovo Presidente, a giorni, si prefigge come il solito ‘giro sulla giostra”, o la ‘lotteria della riffa’, sempre gli stessi personaggi usurati da clisteri sottobanco, uno spettacolo deprimente di mille vendette personali; è giunto il momento di fare ascoltare forte la nostra voce di cittadini liberi prima che sia troppo tardi, reclamiamo il diritto di poter scegliere direttamente chi più ci aggrada, chi dia garanzie di nobile impegno e al di sopra di tutte le parti, ci sarà pure un altro Sandro Pertini da proporre ed eleggere.

Altra anomalia tutta Italiana, quando da noi cade un Governo per mancanza di maggioranza invece di indire nuove elezioni, si imbastiscono alchimie con il fine di eleggere via breve un nuovo Presidente del Consiglio, da un ‘Parlamento balcanizzato’, abbiamo così subito Monti, Letta, Renzi, infischiandosene della sentenza della Consulta che ha bocciato di incostituzionalità il Porcellum e quindi illegittimi i Parlamentari così eletti, pur se ‘momentaneamente’ (che significa non per tutta la legislatura) lasciati in carica per non creare un vuoto di potere, nel contempo impedendo a Napolitano la possibilità di decidere lo scioglimento delle Camere.

Pochi conoscono, o ricordano, della sottoscrizione dell’ignominoso ‘Trattato di Dublino’ una delle prime disposizioni della Comunità Europea ‘chi ottiene diritto d’asilo in un Paese dell’Unione Europea non potrà mai più trasferirsi in un altro Paese della stessa Europa’: e l’Italia, la prima Nazione che per la facilità d’approdo delle sue coste nel Mediterraneo, patisce una immigrazione massiccia e clandestina, incontrollata e pericolosa, ne paga lo scotto senza la possibilità di un equo concorso di sostegno da parte degli altri Paesi che ben si guardano d’intervenire.

Ne d’altra parte possiamo condividere (per quanto ci riguarda, ovviamente, ognuno rifletta per se) le parole di Alfano, evidentemente fuori logica nella Suo ruolo ministeriale ‘se dico che gli immigrati debbono morire in mare piuttosto che raggiungere le nostre coste, vuol dire che va bene così e gli ammiragli non si immischino’: che poi le conseguenze si materializzano con migliaia di morti affogati o quant’altro sono quisquillie del tutto marginali che non debbono interferire con le nostre coscienze.

E intanto ci esaltiamo per questa ‘Jobs Act’, dizione americana ‘tanto per’, una legge tutta italiana, una delle peggiori che potessimo accollarci, una condanna per le future generazioni.

Gianni Gigliotti

PARLIAMO DI NOI, DI VOI, DEGLI ALTRI

Pur con tutte le difficoltà di questo appena trascorso 2014, ‘Azione Riformista’ è ancora in piedi: chi ne ha dispiacere se ne faccia una ragione, tanto resistiamo, non ci mancano tenacia e pillole; ci mancano ‘i quattrini, è vero’ (non abbiamo alcuno aiuto economico, in questo siamo ‘sfigati’ e non scriviamo ‘onorati’ che tanto non ci crede nessuno) ma provvediamo personalmente, ‘quattro amici al bar’, rinunciando a qualche pizza e, per i più giovani a qualche ‘gnocca’ che, poverini, in tal senso, sono dei veri martiri.

Lo ammettiamo, per altro come ‘amabilmente’ ci ricordano colleghi di uguale ventura, politici senza humor e Cristiani senza sorriso, di essere un ‘blog’ indipendente, troppo indipendente e quindi anomalo per come va il mondo attualmente.

Un ‘blog’. senza padroni nè padrini, segreterie e logge annesse, Cardinali e Santi in Paradiso, megafoni e satelliti di comunicazione, case di tolleranza clandestinamente aperte, non è propriamente gradito, non è funzionale, non è omologato, in poche parole non è accetto, speriamo che almeno Papa Francesco nella Sua infinita bontà e lungimiranza ci assolva dai nostri peccati.

Un ‘blog ET,’ di nicchia, o di ‘macchia’, nella sua specifica identità (non appariamo in nessuno dei social media abituali), di tenacia, di passione, di sottile follia, d’innamoramento, di benevolenza da parte dei nostri lettori sempre e comunque da noi ricambiati con uguale e affabile attenzione.

Pur tra mille errori, teniamo ben distinti i fatti (sempre ripetitivi, sempre più deprimenti, sintetizzando ‘guardie – poche – e ladri, molti’) dalle opinioni, che tutte rispettiamo, da qualunque parte esse provengono, anche se palesamente condizionate dalla macchina asfaltatrice dei mass media di convenienza (ormai, nel divenire del nostro Paese, in politica, ad ogni stagione si cambia stazione, capotreno e binario).

Il nostro ‘blog’, con la trama dell’ironia e della satira, pungente o soft secondo occasione, che i lettori paiono apprezzare a riscontro del numero di visite che indica il contatore: a ‘dispetto’ di quei ‘strani personaggi censori’ che da anni cercano di convincerci che ‘siamo fuori moda’, ‘fuori dal gioco’ (infatti non siamo esperti nel ‘gioco delle tre carte’), personaggi evidentemente miopi che non vedono oltre il perimetro delle loro lucrose scivanie e che non riescono a comprendere, o non vogliono, come il dialogo, la collaborazione e l’amicizia possano comunque convivere a prescindere da punti di vista diversi.

Il nostro ‘blog’ vivace, a volte spensierato, che per sfuggire alla noiosità e all’indifferenza che tutto opprime e livella, intercala agli articoli seriosi di fondo, notizie curiose, immagini di archivio sovente inedite, poesie pungenti di riferimento all’attualità.

E, dobbiamo dirlo, altrimenti questa notte non prendiamo sonno, pur con così tante intemperanze, in tempo di elezioni abbiamo file di politici ad adularci, a prometterci ‘cavalli e carrozze’ in cambio di una mano: per poi, ovviamente, una volta eletti, dimenticarsi completamente di noi,d’altra parte è vero il detto ‘passata la festa gabbato il Santo’.

Oggi non possiamo più contare sulle ideologie di un tempo in grado di tenere l’uomo a freno sui binari della correttezza, oggi si sparge il seme del veleno senza un attimo di riflessione, di autocritica, infischiandosene delle conseguenze, i soli scopi perseguiti per i quali tutto è giudicato ipocritamente lecito sono l’accumulo di ricchezza e il potere fine a se stesso.

Come dice Don Ciotti ‘abbiamo il dovere della verità, di ascoltare la voce scomoda della coscienza’: con tale insegnamento, nel nostro blog, con semplicità e limpidezza delle parole, abbiamo assunto lo scomodo ruolo di ‘agitatori delle coscienze’ (e facciamo ammenda della ‘grande presunzione’) cercando di mantenere viva sotto la cenere la fiammella capace di riaccendere un ‘tranquillo futuro’ nella nostra società attualmente così imbastardita: lo dobbiamo ai nostri vecchi nonni e padri che ci hanno permesso di crescere e qualche volta di sopravvivere, lo dobbiamo alle nostre mamme e mogli compagne generose, lo dobbiamo ai giovani alle prese con un percorso di vita estremamente complicato, lo dobbiamo alla gente per bene che tale è rimasta rifuggendo dai cattivi maestri, lo dobbiamo a noi stessi per non arrossire quando ci guardiamo allo specchio.

‘Il dovere della verità’ del quale spesso ci vergogniamo, o nascondiamo agli occhi degli altri per non apparire deboli.

‘Il dovere della verità’ che eludiamo sistematicamente o con qualche rara eccezione solo per ammansire la coscienza quando questa si ribella.

‘Il dovere della verità’ turlipinata dai soliti marpioni politici e non, abilissimi nel mistificare le parole per il loro esclusivo tornaconto.

Stiamo sbandando sull’orlo di un precepizio senza fondo, possiamo cadere e schiantarci da un momento all’altro, ognuno con il proprio destino.

C’è un colasso di insensibilità impressionante, di ‘mors tua vita mea’, chissà se prima di ‘tirare le cuoia’ riusciremo finalmente a comprendere che la vita, quella veramente degna di essere vissuta, nobilitata dal senso Sacro, è tutt’altra cosa di una scelta di opzioni da un catalogo.

Gianni Gigliotti

P.S. Con l’occasione di questo inizio 2015, auguri a tutti, ma proprio a tutti i socialisti savonesi – Futuro è Socialismo, Azione Riformista, PSI,

the Socialist, Linea Socialista, il Movimento – di sereno lavoro e traguardi luminosi’..


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G.Gigliotti

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