Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il Liberty a Savona: realtà e problemi


Storia di Savona. Nel primo decennio del XX secolo furono costruiti alcuni edifici in stile Liberty, ancora oggi esistenti, tipica espressione del Modernismo, movimento culturale, la pittura in testa, nel quale si formarono le Avanguardie artistiche dell’epoca.

Queste costruzioni sono espressione di tendenze artistiche comuni:” la rinuncia ai modelli antichi; il tentativo di diminuire la distanza tra le arti 1 “maggiori ( architettura,pittura e scultura ) e le “applicazioni nei campi della produzione economica artigianale ( edilizia, arredamento ); la ricerca di una funzionalità decorativa e uno stile europeo; l’intento di riscattare l’industrialismo che stava trasformando la struttura sociale, l’economia e il modello di vita, mentre aveva formato l’urbanistica moderna come disciplina di studio della città e dei suoi sviluppi, con l’obiettivo di realizzare la città nuova, nella quale tutte le classi sociali potessero vivere in modo integrato 2 “. Questo progetto si svolge tra il 1890 e il 1910 secondo le idee dell’artista inglese William Morris,che per primo si fece imprenditore di tutti i settori utili per costruire secondo i dettami dell’art nouveau. Il palazzo dei Pavoni, il palazzo delle Piane, villa Zanelli, la centrale elettrica CELI e alcune costruzioni minori, frutto della fusione di arte, artigianato e industria, derivano dal maggior benessere della borghesia e dal minor costo dei prodotti industriali. Tutto ciò favorì “la qualificazione estetica, gradevole elegante festosa dell’edilizia corrente. 3 ” La diffusione all’edilizia popolare, però non avvenne a Savona, salvo il caso della casa dei Gatti di via Corsi, con decorazioni a graffiti e due pregevoli bow-window. Del resto anche altrove fu limitata, salvo alcuni casi come a Parigi, Vienna e Barcellona.

L’art nouveau, madre del Liberty, interessa tutti i paesi europei e nord-americani industrializzati in modo ampio e complesso. “Riguarda tutte le categorie della vita cosmopolita: l’urbanistica di interi quartieri, l’edilizia di ogni tipologia, l’arredamento, l’arte decorativa, la moda l’oggettistica e la gioielleria.

Riflette l’atteggiamento ottimista della società industrializzata per qualche decennio, 4 ” la Belle Epoque, fino alla prima guerra mondiale, ” promosso dalla borghesia, per la prima volta consumistica. 5 ” “E’ arte di elite e non è mai stata popolare poichè rapidamente si dimostra come un utopismo sociale. 6 ”

La tematica artistica del Liberty si esprime con alcuni caratteri comuni: forme dal mondo animale, floreale e della geometria piana e tridimensionale, con linee curve a spirali, volute, ondulazioni, sinusoidi.

Dunque libertà di espressione assoluta nell’architettura sempre asimmetrica, con il solo limite della possibilità di costruzione, molto ampliata con i nuovi sistemi tecnologici, come il cemento armato. “Infatti le macchine operatrici consentono di tradurre in realtà con precisione, qualsiasi progetto degli artisti i quali intervengono nelle fasi finali 7 “. E’ lo storico tentativo di conciliare arte e industria purtroppo naufragato. “Gradualmente il carattere ornamentale si trasforma nella struttura stessa dell’oggetto, dai monili all’architettura 8 “, in tutte le tipologie: ville , palazzi residenziali, centri d’affari, edifici industriali stazioni ferroviarie, arredo urbano, lampioni, balaustre scale, vetrate, cancellate, fontane edifici pubblici e religiosi, dopo i padiglioni delle esposizioni universali. Sono esemplari la Sagrada Familla, le case,il parco e i giardini,di Gaudì a Barcellona, fino alla Tour Eiffel. Il nuovo concetto urbanistico riconduce a quello di una nuova città giardino,come luogo ideale per vivere. La nuova architettura elimina il blocco geometrico per ridefinirlo in modo plastico e, grazie al cemento armato, articola i volumi con superfici ondulate e linee curve, con alternanza di pieni e vuoti, aggetti e sporgenze di balconi e bow-window, rallegrati da verande e vetrate luminose e da pregevoli serramenti sagomati.

Dall’Europa a Savona

Dopo l’esempio dell’inglese William Morris, passando “gradualmente dall’eclettismo allo stile decorativo, l’art nouveau nacque in Belgio nel 1881 fu accolto e si sviluppò parzialmente in Germania, poi, in modo limitato alla sola decorazione, in Francia. Infine il movimento si impose e si sviluppò in modo definitivo e compiuto a Vienna con la secessione artistica del 1898. 9 ” Si espresse a tutto tondo anche in architettura, nella Esposizione Internazionale di Parigi del 1900 ove si confrontarono le opere in stile degli artisti di tutta l’Europa. In Italia il primo evento importante fu l’Esposizione Internazionale di Torino del 1901, anno della prima opera Liberty edificata da Giuseppe Sommaruga a Milano,il palazzo Castiglioni. Dunque gli esempi savonesi immediatamente successivi assumono una certa rilevanza storica, oltre a quella artistica.

 

Visita Palazzo dei Pavoni. Progetto di Alessandro Martinengo del 1905, realizzato nel 1911-1912.

 

“In via Paleocapa, il palazzo, detto dei pavoni, è decisamente il più significativo esempio di Liberty a Savona, direttamente derivato dagli esempi della ‘secessione viennese’ per l’uso delle ampie superfici lisce accostate a coloritissimi inserti ceramici e fasce maiolicate decorate a pavoni, che ricordano certe architetture di Otto Wagner e di J. Olbrich.

L’edificio interrompe sapientemente l’ossessivo sviluppo lineare del fronte introducendo un sovramodulo di tre finestre individuato dalle altissime paraste che terminano nei comignoli decorati, mentre il cornicione osa interrompere la ferrea legge dell’orizzontalità, valida su tutta la città nuova, curvandosi due volte con un’ampia arcata tesa tra due successive paraste. A ”

Palazzo delle Piane Opera dell’Architetto savonese A. Martinengo del 1910-1911

Nell’ultimo tratto di corso Italia, di fronte alla fortezza del Priamar, spicca con la sua tonda ” corretta ed esuberante facciata Liberty in cemento lavorato a rilievi naturalistici e con figure alla maniera del Sommaruga b “, il palazzo probabilmente più conosciuto dai savonesi, chiamato palazzo delle palle, per le incombenti sfere in alto sulla facciata.

 

Centrale elettrica CELI Cstruita nel 1910

Situata alla foce del Le timbro ” il complesso in stile decisamente Liberty industriale che si sviluppò all’inizio del secolo e che è forse uno degli aspetti più genuini dell’architettura del periodo c “.

Attualmente in fase di ristrutturazione a edificio di civile abitazione, ha mantenuto gran parte della struttura perimetrale originale, comprese le originali pregevoli aperture e alcune grate in ferro battuto, inserite nelle facciate piacevolmente articolate, con elegante variata linearità. Paradossalmente il connubio, facciate Liberty e interni civili, offre risvolti positivi ad ambo i componenti, conservando una chiara traccia, sebbene incompleta, di un momento storico dell’architettura industriale di pregio.

 

 

 

Villa Zanelli Opera dell’architetto torinese Gottardo Gussoni del 1900

Lungo l’Aurelia a ponente della città, la villa seppur degna, è purtroppo in stato preoccupante di abbandono, mentre le possibilità di un pieno recupero rimangono non solo possibili ma anche interessanti.

Infatti il degrado, sebbene grave, non è ancora irreversibile. Le offese del tempo e delle intemperie antropiche di oltre un secolo, non hanno intaccato la struttura originale su quattro livelli, in cui sono sapientemente articolati i volumi. Intatte sono le ampie rampe carrabili e le scalinate, le terrazze e la luminosa torre. Integre sono le facciate con superfici, fregi, modanature, pinnacoli e paraste in cemento sagomato con motivi floreali, così come i numerosi inserti ceramici diffusi in modo equilibrato. Mentre purtroppo l’utilizzo improprio ripetuto, ha comportato alcune violazioni degli spazi interni originali e degli elementi di delimitazione.

Un parco di un ettaro, contiguo alla spiaggia che circonda la villa di ombra e conforto, richiede una completa manutenzione. La cancellata originale che proteggeva dalla strada, è andata perduta, ma permangono tutte le rimanenti parti perimetrali in ferro battuto della villa, con volute sobriamente sagomate. Molti serramenti originali in legno di pregevole fattura multiforme, sono ancora funzionanti.

 

 

Proposte su Villa Zanelli

Dunque la visita e le successive considerazioni, inducono sentimenti opposti di ammirazione e di desolazione, che spingono ad auspicare un recupero oltre che doveroso, anche vantaggioso, di questa emergenza architettonica per la quale è facile prevedere un riuso positivo.

Un restauro eseguito ,sebbene nel rispetto delle prescrizioni della Regione, porterebbe comunque ad un ritorno utile, sia privato che pubblico, dell’investimento, consistente ma non eccessivo.

Possibile anche se forse poco probabile, il recupero quale villa per soggiorno marino o residenziale di eccellenza, per una personalità creativa, stante l’ambiente multiforme e stimolante che offre.

Parimenti adatto ad un uso quale sede di rappresentanza di prestigio, dato il notevole ritorno di immagine

che garantisce. Evidentemente si tratterebbe di percorsi più onerosi poiché, al costo dei restauri si sommano gli oneri per l’acquisizione della proprietà. Ottimale sarebbe per la collettività, un utilizzo quale sede museale o congressuale, sempre che si realizzi una virtuosa sinergia di spirito mecenate, tra amanti dell’arte e della cultura, di cui questa villa Liberty è valida espressione.

L’essenza del Liberty

E’ stata una piacevole utopia sociale ed ideologica

  • E’ valutata come arte decadente e di elite: non si è diffusa a causa dei costi elevati
  • -Fu una temporanea ma riuscita integrazione tra arte-artigianato-industria, del resto quasi mai realizzata, con risvolti economici più equamente ripartiti tra i vari livelli sociali
  • Incise sul modello di vita quotidiano in tutti i settori tanto da essere considerato l’emblema della belle epoque
  • Ebbe un impatto comunque positivo in architettura, ma fu importantissimo per l’urbanistica di cui promosse la nascita come movimento scientifico dedicato alla formazione della città
  • Le sue realizzazioni non solo architettoniche, inducono ancora oggi, effetti psicologici di benessere, serenità,creatività,ottimismo grazie alla caratteristiche possedute ‘a misura d’uomo’, quando sono utilizzate in modo equilibrato e sobrio.

Note

Da 1 a 9 G.C. Argan-L’arte moderna 1770-1970. Ed. Sansoni

a-b-c M.Ricchebono C. Varaldo –Le città della Liguria- Savona. Ed. Sagep

Bibliografia

L.Benevolo-Storia dell’architettura moderna. Ed. Laterza

Giovanni Maina


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G.Maina

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