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Cuneo montagna amica e soccorso rosso. Vignale ora accusa. La carta patinata di PieMonti e social network. Soldi, debiti


Gentilissimo sindaco abitante delle valli. Adesso anche Vignale si incavola, ma cosa ha dato ai comuni montani quando era assessore ? Sberle, i debiti delle Comunità Montane da pagare. Le unioni da sostenere finanziariamente e invece 30.000 euro a Lido Riba. Bella faccia tosta! Cosi’ si uccide la montagna. Eppure allora era rimasta solo l’ Associazione Escolo a gridare contro la disastrosa legge sulla montagna ordita da Vignale e Lido Riba. Ora dato che la maggior parte dei comuni piemontesi non si sono uniti in unione montane, Vignale fa retromarcia e accusa , in questo caso giustamente, Riba e Chiamparino. E’ il momento che tutti i sindaci delle valli riflettano e si uniscano in modo trasversale per veramente autogestire i propri territori…

 

Con amicizia e rispetto verso tutti i Sindaci che giorno dopo giorno cercano di aiutare il proprio paese, la propria valle e preservare il proprio territorio. Arneodo Mauro Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro

SOLDI SOLO PER LA MONTAGNA AMICA

Pubblicato Giovedì 04 Dicembre 2014.

Scoppia la polemica per lo stanziamento di 100 mila euro all’Uncem, il “sindacato” dei comuni montani presieduto dall’ex assessore Riba. Vignale (FI): “Un filo rosso con la Regione”. E l’associazione dei piccoli municipi insorge: “I fondi ci sono soltanto per qualcuno”

UNCEM • Lido Riba

Anche i Comuni nel loro piccolo si incazzano. Soprattutto quando ci sono di mezzo i soldi. Come capita in Piemonte dove si consuma una polemica al calor bianco accesa dalla presidente dell’Associazione piccoli Comuni d’Italia (Anpci) Franca Biglio (foto a snnei confronti della Regione colpevole, a suo dire, di non aver scucito un centesimo al suo sodalizio mentre ha elargito ben centomila euro all’Uncem, ovvero l’Unione Comuni Comunità Enti Montani, presieduta dall’ex assessore regionale e maggiorente del Pd Lido Riba. (foto a ds).

“I soldi ci sono, ma solo per qualcuno. La vergogna non ha mai fine” accusa Biglio che si dice “indignata” dopo aver letto la risposta del vicepresidente Aldo Reschigna alla sua richiesta di un finanziamento. Fatti i debiti riconoscimenti e gli apprezzamenti di rito, il braccio destro di Sergio Chiamparino ha scritto che la Regione “non è nelle condizioni di poter prevedere l’esborso di somme, anche minime da destinare a contributi dovendo, semmai, ricercare all’interno del bilancio regionale ogni eventuale spazio per cercare di recuperare denaro mancante da destinare al soddisfacimento delle competenze istituzionali”. Insomma, bambole non c’è un euro. Anzi no, per qualcuno ce ne sono addirittura centomila.

Gian Luca Vignale

Come è possibile? Per Gian Luca Vignale, ex assessore alle aree montane nella giunta Cota la spiegazione sta nel “filo rosso”, ovvero il legame politico che unisce Riba all’attuale giunta regionale. “In un momento in cui mancano, a dire della giunta, le risorse anche minime per sostenere l’economia e i servizi nei comuni montani questo stanziamento è assolutamente ingiustificato, anche considerando quali ricadute economiche ed occupazionali genereranno i centomila euro euro dati all’Uncem” dice Vignale che aggiunge: “Questi soldi vanno a sommarsi ai 30 mila euro già stanziati per il 2014. Quale attività deve svolgere l’Uncem con 100 mila euro – chiede il consigliere di Forza Italia se in un anno solitamente gliene bastano 30mila?”. In realtà, il contributo regionale è solo una delle voci di entrata dell’associazione di Riba: le altre due principali sono rappresentate dai progetti finanziati dall’Ue dai quali l’Uncem lo scorso anno ha ricavato circa 60 mila euro per pagare alcuni dipendenti impegnati su queste iniziative, ma soprattutto dalle quote versate dalle Comunità montane, ventidue, ovvero tutte quelle della regione. Fino a quando sono esistite. Già, perché dopo il loro scioglimento i liquidatori che sono subentrati a presidenti e consiglieri non hanno versato nulla all’Uncem che si è ritrovata, per il 2014 con un introito fortemente diminuito.

Quello della Regione è dunque, come paventa più d’uno, un soccorso rosso per fronteggiare un bilancio in difficoltà? “Ma no – ribatte Lido Riba –. Certo il mancato versamento delle quote qualche difficoltà la comporta, ma quello della Regione è un contributo che abbiamo sempre ricevuto in base a una legge che vincola l’assegnazione dei fondi regionali alle comunità montane e al loro sviluppo e impedisce di assegnarli ai Comuni come chiede Franca Biglio. L’ex assessore, ormai da tempo al vertice di Uncem, “a titolo totalmente gratuito”, spiega come “solo la giunta Cota ridusse drasticamente questi contributi, che sono tutti rendicontati nel loro impiego e nei bilanci pubblicati”, anche se sul sito dell’associazione del bilancio non si trova traccia. Ci sono, invece, elencati i settori di intervento dell’Uncem che non rinuncia neppure all’editoria, pubblicando in carta patinata il bimestrale PieMonti per non dire dei social network e delle newsletter per gli associati, 553 Comuni compresi nelle (ex) 22 Comunità montane destinate a moltiplicarsi in una quarantina di Unione montane, sempre rappresentate dall’Uncem.

Facciamo studi per l’impiego del legno sul fronte energetico. Oggi dei 24 milioni di legname se ne utilizzano a malapena tre, stiamo elaborando un progetto per ricavare gas ed energia dal legno dei nostri boschi” dice ancora Riba, per replicare a chi lo accusa di gestire uno dei tanti carrozzoni. Certo è a dir poco strano che gli stessi Comuni associati all’Uncem siano anche iscritti all’associazione presieduta dalla Biglio, a sua volta inserita nell’Anci. Se si considera che la maggior parte dei piccoli comuni piemontesi sono in aree montane, appare evidente la sovrapposizione delle due associazioni. Anche su questo Riba, mette i puntini sulle i: “Noi siamo titolati a rappresentare le comunità montane e in futuro le Unioni montane e ad agire per il loro sviluppo, che è il nostro compito principale, a differenza dell’Anpci”.

Altra stranezza salta fuori dalla motivazione addotta per negare il finanziamento a quest’ultima: se Reschigna dice che non ci sono soldi, Riba spiega che i soldi ricevuti da loro non potevano essere dati, per legge, all’associazione della Biglio. Ma non è finita qui. C’è, infatti, chi avanza l’ipotesi che in vista di un ingresso di Uncem in Anci, quest’ultima abbia posto come condizione di non dover sopportare spese e quindi che il bilancio dell’Unione debba essere in attivo o quantomeno in pareggio. Ancora il soccorso rosso? “Con Anci abbiamo un protocollo di collaborazione quinquennale che scade quest’anno per alcuni settori di intervento nei Comuni. Non mi pare ci sia l’intenzione di entrare” smorza Riba, cuneese come Biglio e come l’assessore Alberto Valmaggia che in terza commissione l’altro giorno ha annunciato il contributo dei centomila euro. Un bel ricambio per l’augurio che l’Uncem inviò all’appena nata giunta Chiamparino: “Siamo pronti a lavorare con tutta la squadra”.

Alberto Valmaggia

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