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Liguria e Basso Piemonte

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Laigueglia petizione in ricordo di Giuliano sindaco e medico


Un gruppo di cittadini di Laigueglia ha promosso una raccolta di firme per chiedere che sia intitolata una via, una piazza, meglio una scuola, al compianto ex sindaco Giuseppe Giuliano, medico di famiglia, a 7 anni dalla sua morte. L’iniziativa sta riscuotendo consenso, si è estesa ad Alassio e Andora. Il dr. Giuliano, un fratello (Boris) eroe e vittima della mafia in Sicilia, un figlio Fabio, dirigente in polizia, una figlia, Manuela, ha lasciato  un grande vuoto, ma soprattutto testimonianze di valoroso pubblico amministratore. Vicino agli umili, ai sofferenti.

Giuseppe Giuliano, medico, già sindaco di Laigueglia, morto 7 anni fa quando ricopriva la carica di primo cittadino

Ora c’è chi nella comunità laiguegliese  si sta adoperando affinchè la Città gli renda merito, a ricordo e ringraziamento perenne, dedicandogli un luogo pubblico. La prima mossa arriva dal sito web ‘Sei di Laigueglia se…” ed ha già portato a molte decine di adesioni, ad uno slancio passaparola che sta coinvolgendo prima di tutto quanti hanno conosciuto ed apprezzato il personaggio, il pubblico amministratore, il primo cittadino, il medico dal volto umano. L’elenco dei meriti supera di gran lunga le problematiche e le ‘macchie’ che ci si porta dietro quando si è alla guida di una città, con inevitabili contraddizioni e contrapposizioni.  E’ pur vero che Laigueglia, negli anni, non si è sottratta alla speculazione immobiliare, agli arricchimenti facili di pochi fortunati, che ha perso oltre 40 esercizi alberghieri, preziosi ed insostituibili posti di lavoro; strutture in stragrande maggioranza trasformati  in seconde case.  Vuote 11 mesi l’anno. Il sindaco Giuliano aveva cercato, quando gli era stato possibile, di porre un freno, evitare quantomeno il peggio, ma doveva tener conto del contesto e della maggioranza consiliare. Chi ha memoria storica potrà ricordare quanti e quali difficoltà  hanno caratterizzato la vita politico- amministrativa locale, con i gruppi di potere dominanti.

Laigueglia è stata la prima cittadina del ponente ligure a creare, nel centro storico, una vasta area pedonale che ha portato ad una generale valorizzazione della qualità della vita. Anche se non è stato sufficiente a fare da traino, quantomeno è rimasto un punto fermo, una svolta utile ed apprezzata dai turisti italiani e stranieri, Una strada maestra per scoraggiare quanti hanno ancora tentazioni di sviluppo urbano, anzichè riqualificazione dell’esistente  e zero consumo di spazi verdi, rigoroso rispetto dell’area collinare e il polmone verde. Il tutto in una strategia di primato degli interessi collettivi, degli stessi operatori turistici e commerciali.

Il sindaco Giuliano più di tanti altri conosceva limiti pregi delle realtà locale. Ha gioito e sofferto. Lodato e bistrattato anche quando non lo meritava. Eppure era rimasto una figura centrale della vita pubblica. Si è spento a 82 anni, dopo una lunga mattia e ricovero in una residenza sanitaria alassina.   Nel giugno del 2004 fu eletto alla guida della giunta con una lista civica, vincendo con uno scarto  di soli 7 voti. Era un democristiano della vecchia guardia, tra gli anni ’70 e ’80 aveva già ricoperto la carica di sindaco. Segui un lungo silenzio e un distacco. Lo segnò profondamente la barbara uccisione  del fratello Boris, valente commissario della squadra mobile di Palermo, freddato con 7 colpi di pistola il 21 luglio 1979 dal killer di mafia Loeoluca Bagarella.

U scindicu, u megu, era nato a Catania il 16 giugno 1925.  Con forza di volontà, nonostante la malattia,  aveva tenuto aperto lo studio medico fino a pochi mesi mesi dalla scomparsa. Una delle soddisfazioni maggiori, ricordano amici e conoscenti, era quella di ricevere, incontrare i pazienti che lui aveva seguito e curato.  Nel 2004 il ritorno all’impegno amministrativo, su pressione di un gruppo di fedelissimi,  nella lista ‘Laigueglia per tutti’. In quel caso ebbe la meglio  su Natalino Maurizio. “Ormai Laigueglia vive solo della sua bellezza, del suo fascino, da troppi anni  non si fa più nulla di importante e qualificante – aveva scritto Giuliano“. Poi il suo pallino fisso per il mondo dei giovani: “Dobbiamo autare i giovani che vogliono aprire un’attività commerciale, o meglio ancora artigianale. Se i giovani continuano ad andarsene anche perchè non trovano casa, visto che si fanno solo seconde case, cosa rimarrà di Laiguegflia tra 20- 30 anni ? Giusto preoccuparci dei parcheggi, ma creiamo anche strutture per il divertimento e la socializzazione”.

Tra le persone che più stimavano Giuliano c’era l’ex sindaco di Andora Franco Floris che il giorno dei funerali disse: ” Con Giuseppe avevamo battagliato per trovare un’intesa sull’Aurelia bis e sul raddoppio delle ferrovia e spostamento a monte. Era un politico, pubblico amministratore molto preparato, una persona disponibile”.  Era entrato a far parte, come altre laiguegliesi, del mondo dell’esoterismo massonico, di cui è stato anche maestro venerabile. Per quanto è emerso negli anni ha sempre mantenuto la regola del rigore morale e della coerenza.

Nell’aprile 2008, l’Associazione Vecchia Laigueglia, nata il 13 agosto 1972, aveva promosso ‘soci onorari’ quattro cittadini che si erano distinti per l’amore a Laigueglia, borgo marinaro tra i più belli e singolari in Liguria.  Il giornalista Giulio Anselmi che ha da tempo casa a Laigueglia, è tra i fedelissimi, dove trascorre ferie e  week end. Il rettore  Universitario Giovanni Bogliolo, originario laiguegliese. L’avvocato Umberto Ramella, genovese, da sempre ‘figlio di Laigueglia’, penalista e tra i pochi in Liguria a raggiungere il grado 33 della massoneria di Piazza del Gesù. Infine  il parroco di allora don Fabrizio Fabbris.  Del sodalizio aveva fatto parte  il navigatore – esploratore norvegese Thor Heyerdahl, famoso per la sua spedizione con il Kon – Tiki, una z<attera sulla quale navigò per 4.300 miglia dall’America del Sud alla Polinesia. Quattro figure rappresentative.

Ora un’iniziativa quasi popolare di altro tenore e spessore. Ricordare un sindaco, un uomo, un medico  che ha lasciato un’indelebile impronta da tramandare ai posteri. Con un robusto supporto di motivazioni. Far rivivere la sua memoria, il suo cuore, la sua bontà. Far rivivere nel tempo i suoi valori e la personalità.

Si può firmare a Laigueglia presso: la sede della Croce Bianca, il Bar Italia, il Bar Anna, il Bar Skipper. Ad Andora al Bar Boglio (gestito da Manuela, la figlia di Giuliano, vicino alla stazione). Ad Alassio al Bar della Stazione.


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