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Liguria e Basso Piemonte

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Ferrovia Finale Ligure – Andora, perché bisogna salvare 4 centri storici


Trascrivo l’articolo tratto dalla Stampa di domenica 30 novembre 2014, nella cronaca della Riviera a pag. 59. Naturalmente lo condivido, visto che la penso così da sempre e lo scrivo da anni. Aggiungo tre personali considerazioni di una storia infinita all’italiana. Speriamo negli uomini di buona volontà ! Nelle persone competenti. Anche il ligure Decimonono, il 28 novembre, ha pubblicato un servizio titolato “Andora – Finale sul binario morto. Altra doccia fredda sull’infinito raddoppio, Il ministri Lupi replica che è il governo a decidere”. Mentre Elia, amministratore delegato delle Ferrovia dello Stato ricordava che “Non si può procedere per lotti”. Intanto si fa sentire un Comitato albenganese. Anche nel lonaese, negli anni ’80, sorse un Comitato. Gli uni contro gli altri. E la politica ? Assente o chiacchierona.

Il tracciato ed i cantieri della ferrovia Genova – Ventimiglia secondo un grafico pubblicato dal Secolo XIX il 28 novembre 2014


Le FS confermano il raddoppio a monte.

Le Ferrovie dello Stato confermano la volontà di realizzare lo spostamento a monte dei binari tra Andora e Finale Ligure, ma i comitati albenganesi propongono di completare il raddoppio sulla linea costiera. «Costa un terzo: cinquecento milioni di euro invece che un miliardo e mezzo», dichiara il vicepresidente Enrico Isnardi.

«La nuova linea ferroviaria Andora-Finale Ligure prevede circa trentadue chilometri completamente in variante, di cui venticinque in galleria, con un investimento complessivo di un miliardo e 500 milioni di euro. L’opera può essere realizzata per lotti costruttivi e il progetto, già inoltrato al ministero delle infrastrutture e dei trasporti, deve essere approvato dal comitato interministeriale per la programmazione economica», spiegano le FS in un comunicato.

«Il primo lotto costruttivo, del valore di circa 220 milioni di euro, prevede la realizzazione delle finestre di attacco per lo scavo delle gallerie e di tutte le viabilità di accesso, interventi propedeutici all’opera principale. La gara d’appalto potrà essere bandita non appena il Cipe avrà approvato sia il progetto definitivo, sia i finanziamenti necessari», chiariscono i responsabili della società ferroviaria.

«Anche noi presenteremo il nostro progetto al Cipe. In un momento di così grave difficoltà economica è folle buttare al vento un miliardo di euro», afferma Isnardi, prima di entrare nel dettaglio dell’ipotesi alternativa: «Accanto all’attuale tracciato ferroviario tra Finale Ligure e Loano c’è tutto lo spazio necessario per aggiungere un secondo binario. Sarà fondamentale realizzare alcuni sottopassaggi stradali per migliorare la viabilità di Loano, Pietra Ligure e Borgio Verezzi, rendendo i centri storici più facili da raggiungere».

Prosegue l’esponente dei comitati albenganesi: «Da Loano ad Albenga c’è già il doppio binario. L’unico tratto di tracciato a monte in galleria dovrebbe essere costruito tra Vadino e Andora. In quest’area, l’attuale linea litoranea, una volta dismessa, potrebbe essere trasformata in una metropolitana leggera, con fermate ogni chilometro, utilizzabile dai turisti in estate, da studenti e lavoratori nel resto dell’anno».

Rispetto a quanto scritto nell’articolo ho da aggiungere solo qualche aggiunta personale:

  1. La soluzione del raddoppio in sede offre il vantaggio importante di consentire fermate ferroviarie nei centri storici di Borgio, Ceriale, Borghetto e Pietra Ligure, altrimenti tagliate fuori.
  2. Quanto al tratto da Vadino ad Andora, che dovrebbe includere anche Alassio stranamente trascurata dall’articolo, probabilmente il raddoppio è possibile a fianco alla linea attuale almeno da Albenga ad Andora, eventualmente con una galleria tra Vadino e Alassio parallela alla linea attuale, quasi tutta all’aperto. Ovviamente va verificata la possibilità di raddoppiare la linea all’interno di Alassio e di Laigueglia, ma una soluzione così permetterebbe si salvare le stazioni di Alassio e di Laigueglia.
  3. Ovviamente la proposta non piacerà a molti loanesi che a suo tempo si sono opposti ai sottopassi e a quelli che sperano nella scomparsa della ferrovia dalla sede attuale: ma i tempi sono cambiati e l’urgenza del raddoppio dovrebbe prevalere sugli interessi dei privati.

Filippo Bonfiglietti


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F.Bonfiglietti

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