Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano e il ‘santo Internet’ del dr. Gotti


Cronaca di un consiglio comunale, forse passato inosservato. Ordine del Giorno: 1) Approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio 2014 e relativi allegati.

 

La giunta comunale del sindaco Pignocca ed il presidente del consiglio comunale: Oliva (da sn), Tassara, Zaccaria, Averame, Lettieri, Burastero (foto Silvio Fasano)

All’appello e risultano presenti: Pignocca Dott. Luigi – Sindaco – Zaccaria P.I. Remo – Vice Sindaco – Lettieri Rag. Luca – Assessore – Tassara Bernardino – Assessore – Burastero Geom. Vittorio – Assessore – Oliva Prof. Pietro – Presidente del Consiglio e i Consiglieri: Bocchio Dott. Gianluigi – Averame Geom. Mauro – Delfino Agostino – Rocca Rag. Enrica – Galati Ing. Arch. Francesca – Cepollina Rag. Giovanni – Sandre Dino – Gotti Dott. Lorenzo – Garassini Avv. Elisabetta – Franco Roberto – Tassara Dott.ssa Giulia.

Il Presidente del Consiglio comunale, Prof. Pietro Oliva, comunica “Prima di passare all’ultima pratica dell’ O.d.G, do la parola al Segretario comunale Dott. Luigi Guerrera per illustrare il quesito che aveva posto – penso (??) – il Consigliere Gotti. Grazie”

“Allora santo Internet aiuta ovviamente, allora i limiti finanziari ovviamente riguardano consulenze, studi e ricerche, nello specifico: consulenze e ricerche. La normativa chiaramente si è stratificata, quindi valgono i limiti quelli che diceva il Dott. Gotti, e ne sono stati aggiunti altri in relazione alle spese del personale, sono percentuali chiaramente scritte, etc, da ultimo è una legge di conversione – convertita, la 89 nel 2014 – però la distinzione è concettuale, quindi quello che ricordavo era corretto, cioè consolidata giurisprudenza di Consiglio di Stato e ovviamente TAR preliminare e a seguito, che distingue nettamente tra quello che è l’incarico di consulenza, studio e ricerca da incarichi di prestazioni professionali, perfetto, ma afferenti ad appalti di servizi, forniture e lavori, quello fuoriesce. Quindi come ho anche detto bonariamente, mi sono confrontato un attimo con il Dirigente Dott.Vallarino, quello che ho riferito, come eccesso di zelo lo confermo, quindi sia gli incarichi che per natura rientrerebbero, ma finiscono dal limite, perché sono obbligatori, quindi il medico del lavoro e quant’altro, più gli incarichi di prestazioni d’opera professionale, ma afferente a un lavoro, non andavano inseriti, lo giudico un eccesso di zelo.”

E’ chiaro? Un giudizio ponderato? Un eccesso di zelo? Perché considerato “un eccesso di zelo”? Consultando internet ( www.dililander.libero.it ) viene data la seguente interpretazione: “L’eccesso di zelo impedisce di comportarsi con naturalezza e può rivelare un disagio interiore che si cerca di superare riversando in quell’attività più attenzione del dovuto. Ad esempio, un eccesso di premure verso l’altro può indicare che si percepisce la sua presenza come indesiderata oppure un eccesso di puntigliosità nello studio può rivelare un approccio alla materia con un fine estraneo, come quello di compiacere i genitori o primeggiare sugli altri per ricevere lodi e benemerenze ed essere confermati nel proprio valore” – così come – “La motivazione al successo consiste nell’aspirazione al raggiungimento di risultati ottimali, di riconoscimenti e di approvazione nei campi in cui si opera. La motivazione al successo poggia su una solida autostima e produce ansia e frustrazione qualora gli obiettivi venissero mancati”.

Gil. Cos.


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G. Costanza

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