Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Sassello, l’opera buona non fa più scalpore L’ente salvato dal crack per meritocrazia


Un serio economista, un vero manager, un politico degno di questo nome, indicherebbero ad esempio di buona amministrazione della cosa pubblica la sfida all’efficienza messa in atto, nell’arco di un anno, dal Consiglio di amministrazione dell’ A.S.P. Ospedale S. Antonio di Sassello.  Una ‘Residenza protetta’ per anziani: 38 camere, 80 posti letto, 1 direttore sanitario, 4 infermieri professionali, 1 fisioterapista, 11 operatrici socio sanitarie, 2 cuoche, 1 addetto alla manutenzione, 2 alla segreteria. Un’azienda pubblica che rischiava di portare i libri contabili in tribunale per default.  Salvata con la cura della meritocrazia. In un anno è stata risanata e rilanciata. Il neo presidente, ex direttore del personale Carisa, un passato nella stessa filiale del paese degli ‘Amaretti’ e ora della Beata Chiara Luce Badano, percorre 70 km rinunciando pure al rimborso spese. Nel Cda tre donne: una dipendente delle Opere Sociali, l’ex responsabile finanziario del Comune di Cogoleto e revisore dei conti, un’avvocatessa di Savona.  Il benemerito ente chiuderà in pareggio il bilancio 2014.  Ma la bella notizia non fa notizia, rilegata nelle notiziole grazie  solo al ritorno delle suore della Misericordia.    

A trucioli.it, blog giornalistico di approfondimento, scritto da volontari e che non accetta pubblicità a pagamento, è arrivata una nota sull’attività dell’ex ospedale sassellese. Evidentemente, per modestia, nessun nome viene citato. Pubblichiamo il testo, ma a completezza di informazione e quali ‘intermediari delle notizie’ cerchiamo, attraverso documentazione raccolta via internet, di spiegare, illustrare, cosa insegna e rappresenta il ‘caso Sassello’, la sua storia recente, i risvolti poco conosciuti di un raro caso di meritocrazia nella pubblica amministrazione. Senza andare lontano il 29 dicembre 2011, con un comunicato ufficiale, i vertici di sei ‘Aziende pubbliche di Servizi alla Persona’ (tra cui il S. Antonio) sottoscrivevano un grido d’allarme “ a difesa dei diritti di tanti anziani che vedono in noi, spesso, il rifugio per la loro vecchiaia”. I vertici delle ASP  erano allarmati, preoccupati, indignati per la “continua riduzione  della spesa sanitaria, rischiando di mettere una seria ipoteca sulla futura attività di servizi di ospitalità”. I Comuni interessati all’appello erano Albenga, Celle Ligure, Spotorno, Sassello e Calizzano, “punto di riferimento per centinaia di anziani, oltre 500 in tutta la Provincia”. Con una popolazione  over 65 in crescita costante, anche per il fenomeno della ‘casa al mare’, in particolare Piemontesi e Lombardi. La vecchiaia al clima mite, sul lungomare. Le liste d’attesa di accesso alle residenze protette, rimarcava il documento, sono in continua ascesa. E si assiste di pari passo all’arrivo di Srl, Spa, anche da altre regioni (privati e cooperative), interessate a inserirsi nel ‘business dell’assistenza’.   

Di fronte al fosco scenario, i presidenti lamentavano “…si pensa di far cassa sacrificando la fascia più debole, quella che difficilmente riesce a riempire le piazze o a raccogliere firme perché i nostri anziani spesso non sono autosufficienti. I provvedimenti sono confusi e non forniscono alcuna certezza sulla continuità e sulla qualità dell’assistenza in campo. A luglio – era il 2011 ndr – la Regione Liguria ha stabilito tariffe, requisiti, accessi ed a pochi mesi di distanza tutto viene rimesso in discussione”. Rispetto ad altre Aslla nostra Provincia si ritrova più penalizzata, con una forte sottovalutazione degli effetti, ad iniziare  dai continui ricorsi al pronto soccorso, ai ricoveri che incrementeranno la spesa anzichè i risparmi….”. E ancora, un passaggio significativo del comunicato: “Noi siamo impegnati a migliorare il nostro livello di spesa al fine di rendere più efficienti le nostre strutture anche  economicamente e quindi lavorare perchè, la dove è possibile, si risparmi….chiediamo certezze sul futuro dei nostri anziani, al di là dei giochi di parole. Si vuole tornare alla concezione del vecchio ‘Ospizio’ caritatevole?  Non è più possibile.  Si vogliono ridurre i posti letto ?”. Un accenno, infine, al delicato tema del rapporto tra aziende pubbliche, senza fine di lucro, come le  ASP appunto,  e quelle del settore privato che per natura e missione devono perseguire un’attività redditizia.  Tra le richieste: ” Si confrontino i costi dei ricoveri impropri con quelli della permanenza in strutture residenziali…”.

Non avevamo seguito l’evolversi di quella esplicita presa di posizione, priva di linguaggio politichese.  Cosa è cambiato rispetto ad allora in meglio o in peggio ? Lo ignoriamo. I giornalisti dovrebbero svolgere un’opera di controllo costante, incisiva e fare puntuale informazione. In primis il servizio pubblico di Rai Regione. Abbiamo in gran parte trascurato, colpevolmente anche se non dolosamente, approfondimenti per questo o quel caso dell’assistenza pubblicata e privata. Eppure abbiamo il dovere di fare le sentinelle dei più deboli e non solo, nelle corsie degli ospedali, nell’anticamera delle sale operatorie, negli uffici prenotazioni visite specialistiche, nelle sedi degli assistenti sociali. Mettere in luce, quando meritano, situazioni positive. Raccontare laddove si pratica l’efficienza e la buona, rigorosa amministrazione. E non limitarci a sparare sulla mala amministrazione, i mediocri, i parassiti.

Il ‘capito Sassello’ è uno degli specchi del Bel Paese. Qualche sera fa un giornalista affermato – era stato spite a Palazzo Sisto, a Savona, della presentazione di un libro sulla città – ha detto: “… Non possiamo continuare a tacere come ci vedono all’estero. Si parla  di un Paese di ladri, corrotti ed inefficienti…” E’ accaduto nel corso della trasmissione La Gabbia (La 7) del giornalista Gian Luca Paragone. In altri tempi scriveva per la Padania, edito dalla Lega Nord; è stato turista ad Alassio e tra i 400 invitati alle fastose nozze (luglio 2010) del consigliere regionale Roberta Gasco, prima nel borsino di Burlando, poi berlusconiana – scajolana,  con il figlio dell’assai più popolare ex ministro della Repubblica Italiana, Clemente Mastella.

Daniele Buschiazzo, innovatore sindaco di Sassello

Sassello può esportare un’esperienza positiva, peccato abbia suscitato scarso interesse dei media. Un giovane sindaco, Daniele Buschiazzo, 38 anni,  impiegato a Genova, eletto in una delle tre liste nella competizione elettorale del maggio 2013 (Lista civica Tramontana), laureato, di fronte allo stato di  ‘rischio dissesto’ di quella che ha la nomea popolare di opera pia o ospizio per anziani, ha deciso di affidare le sorti dell’ente a persone competenti per la loro storia di lavoro e di vita, e al di fuori delle perverse logiche seguite da una certa politica e da molti seguaci dirigenti. Hanno un nome: poltronifici o posti destinati ai trombati nelle elezioni, al manuale Cencelli. Buschiazzo ha affidato la presidenza all’ex bancario Alfio Minetti che trascorre la vecchiaia da attivo pensionato a Carcare, impegnato nel volontariato. Gli ha affiancato, con il sostegno della maggioranza consiliare,  Rosanna Badano e Irma Delfino. E ancora Simona Poggi, designata dalla Regione, avvocato libero professionista.  Un team rimasto fino ad oggi nell’ombra. Nessun proclama, né conferenze stampa.  Più che olio di gomito e pratica della meritocrazia, della competenza, dell’efficienza nei fatti. Bando ai parolai e alle promesse facili. A completezza, la minoranza consiliare di Sassello ha un proprio rappresentante che per motivi di salute non ha potuto partecipare ai lavori del Cda e recentemente ha rassegnato le dimissioni.

Un anno dopo di ‘cura da cavallo’, di amministrazione manageriale, al S. Antonio sono stati azzerati i debiti, pagati i fornitori, adeguate e rinnovate attrezzature obsolete, rimesso in moto l’opera di manutenzione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, mobiliare e artistico che era in stato di abbandono, di degrado. Si è messo mano alla strategia di motivazione della produttività del persone, senza ricorrere a cooperative o esternalizzazioni. C’è stato il sostegno finanziario della Fondazione De Mari (Carisa) e della famiglia Scozzarella. Un po’ pigro, a quanto pare, il sostegno economico della popolazione che vive nel territorio più esteso della Provincia di Savona (4° in Liguria): una superficie di 100, 45 kmq. Due alberghi, 8 bar, 6 B & B, una decina di ristoranti, 1 campeggio, un rifugio escursionistico e 6 aziende sinonimo di Amaretti di Sassello.

L’Ospedale Sant’Antonio Gerolamo Badano è un punto di riferimento storico per la cittadina di 1812 abitanti (dati del 2012), 986 famiglie.  Già nel ‘700 esisteva il piccolo Ospedale Sant’Antonio in via Bonelli, ora via Perrando, il quale traeva sostegno da un modesto ma accogliente teatro posto al piano soprastante.  Alle fine dell’800 venne deliberata la costruzione di un nuovo, più grande e più accogliente ospedale, inaugurato nel 1897. Oggi il Sant’Antonio è un’ accogliente residenza protetta e  moderno centro medico polifunzionale per tutta la famiglia. E’ prevista un’attività di animazione e si sono fatti conoscere anche i medici – musicisti coordinati dal dr. Filippo Falchero, nome di prestigio nel panorama sanitario savonese. Collaborano nella struttura protetta la locale Avo (Associazione volontari ospedalieri) e l’Aias Savona onlus. Tra le caratteristiche il polmone verde del vasto parco alberato. Due ultimi significativi tasselli messi in atto dal nuovo consiglio di amministrazione: un sito internet sempre aggiornato (non è comune che chi è abituato a navigare e confrontare) e la cura del patrimonio immobiliare, lasciti di benefattori.  Attualmente sono stati posti sul libero mercato 5 fabbricati, in vendita a trattativa privata.

 Sassello che si trova di fronte alla ‘promozione’ di una santa e alla sua forza di attrazione. Si è calcolato una media annuale di 5 mila pellegrini. La fede ha coinvolto anche un giornalista che ha saputo ‘godersi la gioventù’ e ha conosciuto la forza di diventare star televisivo. Oltre che nipote di uno storico ambasciatore d’Italia.  Paolo Brosio ha scelto Sassello per presentare il volume ‘Raggi di luce’ che ha scritto sulla vita di Maria. A Sassello ha vissuto Chiara ‘Luce’ Badano che con la sua sofferta malattia e ha testimonianza di vita cristiana ha donato un grande tesoro umano. Un giacimento spirituale lasciato in eredità.

Il turismo dei pellegrini, delle pellegrinaggi è da sempre una formidabile risorsa spirituale e soprattutto economica. In provincia di Savona, negli anni ’50 e ’60, era esploso il fenomeno delle ‘Apparizioni della Madonna’ a Caterina Richero, allora bimba a Balestrino. Ogni mese, per la”untamento, arrivavano pullman italiani e francesi, una media di 5 mila fedeli. Il paese ha vissuto anni di boom, apertura di ristoranti, alberghi, negozi, mercato dei souvenir. Negli anni ’70, dopo il matrimonio, le apparizioni si sono fatte prima più rare, poi lo stop e per Balestrino un ritorno al declino, nonostante la vicinanza alla costa e l’interesse degli immobiliaristi.

L. Cor.

ECCO IL TESTO DELLA NOTA STAMPA–  A distanza di poco più di un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ASP Ospedale S. Antonio di Sassello abbiamo chiesto agli amministratori di fare il punto sulla situazione dell’Ente la cui sopravvivenza era messa in seria discussione a causa della mole di debiti accumulati negli anni (c.a 640.000 a breve e 680.000 a medio termine) che hanno visto gli ultimi tre esercizi chiusi con deficit ammontanti a diverse centinaia di migliaia di euro.

La situazione ora è totalmente cambiata, infatti con una gestione attenta ed oculata è stato rimesso ordine nell’amministrazione raggiungendo apprezzabili e positivi risultati.

La gestione amministrativa, già esternalizzata, è stata riportata nell’ambito aziendale; ricuperati alcuni crediti dimenticati da anni, ripulito il bilancio di consistenti sopravvenienze passive, contabilizzate le modeste sopravvenienze attive rilevate, sottoscritti piani di ammortamento per circa 400.000 euro con i maggiori creditori per evitare ingiunzioni e possibili pignoramenti e ottenuta dalla Regione l’autorizzazione ad alienare una parte del patrimonio immobiliare, la situazione al 31 agosto 2014 presenta questi dati:

I debiti a breve verso fornitori che al 30/6/2013 residuano a 170.000 mila euro e saranno azzerati con le prossime vendite entro la fine del corrente anno.

Il credito oneroso concesso dalla banca è azzerato con conseguente drastica riduzione dei costi finanziari.

I fornitori sono regolarmente pagati nei termini concordati di ordinaria gestione commerciale.

I Consorzi Raccolta Funghi, ai quali va il particolare ringraziamento degli amministratori per essere intervenuti con un prestito non oneroso in un momento particolarmente delicato e decisivo per risolvere la grave situazione gestionale, saranno rimborsati nei termini concordati.

I mutui contratti negli anni 2007 e 2011 per un totale di 750.000 euro, sono stati ridotti con parte delle vendite e residuano a euro 596.421,00 comportando un onere annuo di circa 50.000 euro per il normale ammortamento di capitale e interesse. La media ospiti presenti è passata da 68 del 2013 a 72 dei primi 8 mesi 2014 con un considerevole aumento dei giorni di presenza; miglioramento da attribuire in parte alle forme di informazione pubblicitaria adottata da alcuni mesi. I termini di pagamento degli ospiti sono generalmente gestiti nell’ambito della normalità.

Le proiezioni di bilancio, considerato l’andamento dei primi otto mesi, presentano una situazione che dovrebbe consentire di chiudere in pareggio l’esercizio 2014; ciò grazie alla razionalizzazione ed al contenimento di alcuni costi di approvvigionamenti energetici e di presidi generali e ad un primo adeguamento delle rette, pur restando le stesse decisamente concorrenziali nella zona.

 Resta pesante il costo del personale diretto e indiretto al quale si chiede la massima collaborazione per migliorare qualità del servizio e di conseguenza la quantità ricettiva di ospiti.

I punti di criticità restano sono:  la manutenzione e l’adeguamento normativo della struttura che comporterà costi per almeno 80.000 mila euro; la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare, mobiliare ed artistico dell’Ente da troppi anni abbandonato all’obsolescenza e al degrado con previsione di costi non trascurabili;  un auspicabile maggiore assertività (impegno) da parte del personale per migliorare la ricettività con positivi effetti di bilancio per mantenerne l’equilibrio a salvaguardia dell’ASP, dei dipendenti e dell’occupazione.

Filippo Falchero al ‘Settembre musicale’ di Sassello

Un particolare ringraziamento viene rivolto alla Fondazione Agostino De Mari per le generose donazioni che hanno consentito l’adeguamento ed il rinnovo di primarie attrezzature obsolete, all’iniziativa dei medici-musicisti coordinati dal Dott. Filippo Falchero, a quella della famiglia Scozzarella ed rari cittadini sassellesi le cui donazioni saranno destinate al benessere degli ospiti.

Infine la notizia positiva più recente: il ritorno dal 25 settembre delle suore dell’ordine N.S. di Misericordia che 1846 al 2012 avevano già prestato la loro preziosa opera di assistenza spirituale, morale e operativa presso l’Ospedale S. Antonio; la loro presenza sarà certamente preziosa per contribuire alla normalizzazione organizzativa della benemerita opera.

1) LEGGI COME E’ ARTICOLATA LA STRUTTURA……

2) LEGGI IL PROFILO DI ALFIO MINETTI PUBBLICATO 7 ANNI FA

Una foto d’archivio di Alfio Minetti, da un anno presidente volontario della Residenza protetta per anziani di Sassello



L.Corrado

L.Corrado

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