Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Grazie di tutto cara Mina! Donna forte, silenziosa, valorosa. L’ ultimo viaggio tra gli umili e volti noti di Albenga, ma non solo


Il decano, tra i volti noti, era l’avv. Cosimo Costa, 86 anni, memoria storica di Albenga e dintorni. C’era Silvio Riolfo Marengo, 74 anni, critico letterario, già direttore della Garzanti e di ‘Risorse’, ex vice presidente Carisa. C’era Antonio Ricci l’albenganese più noto e big degli ‘ascolti’ televisivi (Striscia la notizia),  il primo contribuente (Irpef) della provincia di Savona.  C’era la ‘destra’ con il popolare Marco Melgrati, ex sindaco, battagliero capogruppo berlusconiano in Regione. C’erano gli ex sindaci galantuomini, Mauro Zunino e Antonello Tabbò. C’era l’avv. Nazzareno Siccardi, 71 anni, simbolo coerente dell’estrema sinistra ideologica da sempre esclusa dal potere.  C’era il geom. Danilo Sandigliano figura di primo piano nelle obbedienze massoniche del ponente ligure. C’era Giabetto Noberasco, uno dei rari imprenditori locali rimasto ad onorare la gloriosa tradizione di famiglia. C’era Flavio Furlani, genio della scultura e della fotografia. E poi Edmondo Segre,  mosca bianca nell’imprenditoria alberghiera di eccellenza e del ‘lavor tacendo’. Così come ‘insegnava’, con il suo stile di vita e rigorosa coerenza, Mina Sommariva. Chissà se Albenga sarà capace di (non) dimenticarla, come ha fatto per altre donne meritevoli e benemerite: da Mara Giovine Scavuzzo, ad Angioletta Romagnoli. Oppure Angelo Gastaldi, Giuseppe Simoncini (Pippo), Aldo Ghidetti.  Leggi il ricordo scritto da Gerry Delfino. Leggi l’addio a Barbara Ravotto, 44 anni, regina del soft air in Riviera.

Grazie a Silvio Fasano, forse ultimo fotoreporter savonese che con amore, passione, dedizione, altruismo, raccoglie e tramanda, via click,  testimonianze e ricordi. Ci aiuta e aiuterà le future generazioni a sfogliare i vecchi album  di foto. E’ importante non perdere il passato, non perdere di vista le nostre radici.  Sono ancora tanti  i fotogrammi inediti, pagine e materiale che formano il tessuto della storia e della cultura nostrana, anche tra poesie, elegie, racconti, lettere, testamenti. “Tanti frammenti  di un tempo prezioso – scriveva il filosofo idealista Ghidetti che ha segnato, anzi fatto l’Albenga di oggi, con immagini incrociate, ricche  di vitali ed eterogenei elementi, di sconcertanti realtà. Ci fanno esclamare ancora: Salve Albenga“.

Il giorno delle esequie di  Mina c’era folla; ma purtroppo ai funerali si è persa la buona abitudine del raccoglimento, del silenzio, della meditazione. Per molti la cerimonia si trasforma in galleria di chiacchiericcio, folklore, anche nell’ abigliamento. Basti pensare alla protestante Germania, o alla cattolicissima Austria, al confinante Sud Tirolo italiano. Ai funerali gli uomini si presentano in abito scuro, le donne non fanno sfoggio di colori sgargianti e le più anziane usano il velo sul capo. Non sono apparenze, è sostanza per credenti e non credenti. E’ rispetto.

Mina Sommariva ‘onorata’ nel giorno dell’ultimo viaggio nella sua città. L’Alieno l’ha portata via chissà, dove.  L’Alieno ci ha privati della sua dolce grinta, della sua intelligenza, della sua lucidità, della sua  garbata ironia, del suo coraggio e della sua interiore schiettezza.  La sua vita, raccontata solo ora, dai mass media,  ha emozionato, fatto riflettere, arricchito lo spirito.  Ci sono tante persone che potrebbero testimoniare e narrare chi è stata Mina.  Saggia, onesta, maestra di etica.  La piangono gente umile e personaggi  che, per le più svariate ragioni,  fanno spesso notizia. Citiamone uno per tutti: Roberta Zucchinetti, velista.  Sta di fatto che sono certamente molti a sentire il bisogno di bisbigliare in cuor loro “grazie Mina, la terra ti sia lieve“. (l.c.)

IL RICORDO SCRITTO DA GERRY DELFINO: MINA, MAI IN PRIMA FILA E LE BELLE PAROLE DI MONSIGMNOR BRANCALEONI

…..Bel sorriso, alta e minuta, sempre molto dolce, una donna vera, una donna colta, elegante ed estrosa, però mai in prima fila!
Quanti libri ti ho fatto leggere, quanti me ne hai consigliati, dopo le tue lunghe permanenze in Gran Bretagna, era bello parlare con te!! Io che ero diventato per te  lo “zio libraio” come di tanti giovani ingauni, in te vedevo il futuro della nostra cultura e della nostra Albenga. Ma il destino quanto è stato ed è duro con chi vale!
Ti ricordi, tutte le volte che venivi in libreria, tempi ormai lontani, mi abbracciavi , felice, come aver ritrovato la stanza dei desideri. Ti piacevano molto i libri, sfogliarli, silenziosa li sceglievi, ma ti lasciavi anche consigliare dicendomi “Cosa mi sono persa mentre ero lontana?”. Mi avevi confessato che avevi scoperto anche là uno “zio libraio” e ti sembrava di essere un po’ a casa!. Eri l’orgoglio di papà Nino, di  mamma Bugi, donna  forte e veramente speciale, e ti ricordi quando tua nonna Mumina ti mandava a prendere e portare all’Oratorio, per Santa Maria e la Cattedrale le candele per u “Sepurtu”. Felice dei nipoti dei tuoi fratelli Gianni ed Agostino, ne parlavi sempre entusiasta e con grandi sorrisi compiaciuti, come del resto volevi bene alle tue cognate.
Vorrei dirti tante altre cose, ma sono troppo “magunau” per andare avanti. Ti lascio leggere in silenzio, senza disturbarti con le mie parole, là nella grande biblioteca luminosa del Cielo!!!!!!!!!!!!
Sabato, al tuo funerale tanta tanta gente, non me ne sono meravigliato, perchè anche se non ti esponevi troppo, tutti ti volevano bene e lo hanno dimostrato. Forse avresti avuto una piccola cerimonia molto intima, ma questi sono gli usi di Albenga e sono stati rispettati.Che belle parole ha pronunciato il nostro Monsignore e Vicario Generale, don Giorgio Brancaleoni, ricordando la coraggiosa nonna, un pezzetto di storia ingauna!!!!!!!
Mancheranno i tuoi sorrisi e i tuoi occhiali grandi e il tuo modo di essere e di vestire che s’ispiravano alla grande Audrey Hepburn, tuo mito!
Ora che sei lassù col tuo papà e tuo cugino Giampaolo, con i tuoi cari nonni, ti prego, sii attenta al nostro vagare……..Ciaoooo

 

ALASSIO E CISANO, QUANDO SI PIANGE UNA MAMMA ESEMPLARE

Stroncata da un infarto, tutti increduli. Lei Barbara Ravotto, 44 anni, era una donna, una mamma ‘speciale’. Impegnata. Da anni era l’anima  di un’associazione di appassionati di soft air, che coinvolgeva centinaia di giovani, anche organizzando eventi importanti.  Ad Alassio ci fu una sciocca ed ingrata polemica che aveva ‘ferito’ Barbara, tenuto conto, tra l’altro, che i ricavi furono destinati all’Istituto Gaslini di Genova. Fu in quella circostanza che la Ravotto contattò trucioli.it e con educazione, gentilezza, moderazione, chiese se ritenevamo utile pubblicare un commento sulla manifestazione (guerra finta) ad Alassio. Riproponiamo il testo, come era già apparso, contribuendo ad onorare Barbara che, col marito,  Piero Veneziani, è stata contitolare del ristorante U Rundò della frazione Conscente di Cisano sul Neva. Il figlio della coppia, Luca,  si è attirato l’ammirazione ed il plauso quando ricevendo il premio di un concorso letterario ha chiesto che l’assegno venisse destinato ai bambini del Gaslini.

Ecco il testo: ” Si è polemizzato a sproposito, anche a livello di consiglieri comunali,  sulla manifestazione ‘guerra finta’ di Alassio.  Sarebbe utile, interessante, ascoltare chi per motivi di lavoro, ha conoscenza diretta delle cucine della località. Sono oltre un centinaio i locali dove si fa ristorazione che aumentano nella stagione estiva. Hanno fatto bene a scrivere gli articoli, ma col rischio di fare di ogni erba un fascio. Non hanno citato i nomi dei due (non uno come è stato scritto da giornali locali, tv e web) ristoratori della città pizzicati in fallo. Uno sul lungomare, l’altro in pieno centro, tra l’Aurelia e corso Dante.  Purtroppo se controlli e prevenzione fossero capillari e frequenti si scoprirebbe uno spaccato  diffuso proprio in materia di igiene e rispetto delle norme. Quanti hanno dimestichezza possono riferire che i locali dove il menù è cosa seria e corretta, dove l’igiene è di casa 360 giorni all’anno, sono sei, sette in tutta Alassio e alcuni sono locali rinomati, meritano la buona nomea che hanno. Mentre tutto ciò che luccica  non sempre è uno specchio. Un grosso handicap che si è aggravato per una serie di concause. Solo controlli più serrati, meglio interforze, possono tutelare i clienti, creare solide basi di disincentivo a rischiare denunce, verbali, cattiva pubblicità, se la notizia trapela e non viene invece, come altre volte accade, tenuta riservata.


S.Fasano

S.Fasano

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