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Liguria e Basso Piemonte

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A Loano si predica bene e si razzola male


Purtroppo ancora una volta dobbiamo constatare come le scelte dell’amministrazione di Loano siano in controtendenza agli impegni presi con i Loanesi. Le poche scelte fatte in questi tre anni dimostrano come la politica del Sindaco Pignocca sia fatta di promesse mancate.

 

Il progresso di Loano, lo sviluppo razionale, la salvaguardia del territorio, l’ambiente ed il paesaggio messi al primo posto delle nostre risorse da tutelare, facenti bella mostra sul patinato programma, sono rimasti immobili sulla carta.

Un’immobilità riconosciuta dall’amministrazione stessa che, nella presentazione del Rendiconto dell’esercizio 2013, dichiarava “abbiamo perso un anno e siamo rimasti al palo senza dare segnali di crescita e rilancio economico”.

Non è certo una bella dimostrazione di efficienza e concretezza, visto che l’amministrazione ha trascorso il 2012 alla finestra, assistendo impotente al dissolversi del sogno teatro.

L’inizio del 2014 ha visto squagliarsi l’impegno preso per l ‘ex ospedale Marino Piemontese che escludeva qualsiasi trasformazione dell’immobile in civili abitazioni, mantenendo la destinazione socio sanitaria o turistico alberghiera per fini di rilancio e riqualificazione economico e sociale. Invece si optato ed approvato una frettolosa quanto ipotetica remunerativa destinazione residenziale, con aumenti di volumi, un amalgama di destinazione turistico-residenziale-sociale-sanitaria, etc, etc, ….è storia recente.

Forse a questo punto sarebbe opportuno che il Sindaco Pignocca spiegasse cosa intendeva nel suo manifesto programmatico per tutela e valorizzazione del patrimonio storico della nostra città.

Dovrebbe, visto i nuovi 8.343 metri cubi di residenziale che sorgeranno nei Mazzocchi, al posto di terreni destinati a verde, in un’area in cui il tessuto urbano è già ad alta densità edilizia, specificare meglio cosa intendeva per difesa del territorio, recupero dell’ambiente, pianificazione territoriale, forte riduzione delle nuove edificazioni, ulteriore sviluppo dell’edilizia convenzionata e residenziale pubblica.

I sopracitati sono gli impegni/obiettivi che il Sindaco ha preso con i Loanesi.

Sono, gli obiettivi fondamentali dettati per la redazione del nuovo PUC.

Il PUC, appunto.

In campagna elettorale osannato come elemento pronto ed indispensabile per la riqualificazione ed il progresso di Loano, strumento necessario e prioritario per ridisegnare e ridefinire la Loano del futuro, è passato da attore principale a comparsa ingombrante, quasi imbarazzante, fino al punto da farlo scomparire. Perchè?

Perchè in una situazione di crisi economica, occupazionale, sociale, lo strumento che, a detta del Sindaco, doveva consentire di ripensare la città, rendendola più vicina alle esigenze attuali e future, sia dei cittadini che dei turisti, per rilanciare la nostra industria prevalente, il turismo, ed il riposizionamento di Loano nella percezione turistica globale,…. perchè viene stoppato?…… escluso dal panorama dell’azione amministrativa?……

Chissà, forse l’operazione Mazzocchi racchiude un “nuovo metodo” di questa amministrazione per riqualificare Loano.

In effetti a fronte di 42 nuovi appartamenti in zona Mazzocchi, il Comune si “arricchisce” di un capannone da usarsi come deposito e, forse, per trasferirci i Vigili Urbani, in un’area su cui insiste una frana, a ridosso del cavalcavia dell’autostrada.

Dal Centro Culturale Polivalente per il rilancio turistico…. al capannone per il deposito materiali.

Ma l’amministrazione Pignocca non demorde e continua a sognare in grande, anzi, come ha affermato il Sindaco nella presentazione delle Opere Pubbliche per il triennio 2014/2016, per 9 milioni e 235mila euro, “si concede il lusso di sognare in grande”.

Più che legittimo, ma se questo “lusso” continua a non essere accompagnato da un’attenta conoscenza delle esigenze dei Loanesi e del territorio, con una scala di priorità attuale e chiara da affrontare e risolvere, inserita in un progetto di sviluppo e crescita di Loano fattibile e possibile economicamente, c’è il rischio concreto che i sogni si infrangano. Vedi teatro.

Ed è proprio questo vuoto di programmazione/pianificazione che rende l’azione dell’amministrazione Pignocca improvvisata e complicata, lenta ed ansiosa, in balia di umori e mugugni, interni ed esterni, con accelerazioni seguite da repentini dietrofront, ( teatro e ara crematoria), e lunghi lunghissimi ritardi sugli impegni di riqualificazione e crescita promessi alla comunità.

 Dino Sandre

(capogruppo consiliare  è Tempo)

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