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Liguria e Basso Piemonte

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L’anguilla di Stefano Mai…la Provincia


Chiusura della pesca all’anguilla, il Consiglio Provinciale approva la proposta del capogruppo Lega Nord e Sindaco di Zuccarello Stefano Mai. “Il Ministero, nel 2008, concordò con le Regioni di predisporre un piano nazionale per la gestione dell’anguilla”, spiega Mai. “Le Regioni nelle quali esistevano realtà di pesca professionale avrebbero dovuto quindi redigere specifici piani regionali, pena il divieto assoluto di esercitare tale pesca. Nel 2011, il Ministero intese solamente rivolgersi alla pesca professionale, mentre nel 2012 estese tale piano nazionale anche alla pesca ricreativa, e la Regione Liguria, non avendo sufficienti chiarimenti, non fece alcun tipo di piano di gestione, ma approvò la L.R. 8/2014 nella quale era prevista la pesca all’anguilla”.
“A seguito della nota del Consiglio dei Ministri, che rilevava la potenziale illegittimità della L.R. 8/2014, la Giunta Regionale ha modificato l’allegato A alla stessa legge, disponendo la tutela integrale dell’anguilla. Tuttavia, l’ultimo censimento nelle acque provinciali è stato quello propedeutico alla stesura della carta ittica, quindi tenutosi tra il 2008 ed il 2009, per cui non vi sono annali che rappresentino una potenziale riduzione della specie tale da dover interdire la pesca dell’anguilla”, prosegue Mai. “In Regione Liguria, questo tipo di pesca ha un basso impatto sulla specie ittica in questione, in considerazione del fatto che è esercitata esclusivamente su specie adulte e ai fini ricreativi. La pesca dell’anguilla si esercita di notte o durante le piene, e in provincia di Savona la pesca notturna può essere esercitata solamente nei torrenti Neva, Teiro, Arroscia, per un totale di soli 5 comuni dell’intera provincia. La Provincia di Savona, con Atto Dirigenziale, ha esteso la misura minima a 50 cm, nonostante la Legge Regionale disponga tale misura minima a cm 40, e l’ente provinciale, secondo la Terza Carta Ittica, attraverso i segna catture relativi alle acque ‘libere’ ossia ai tratti di torrenti non gestiti dalle tre federazioni – Fipsas, Enal, Arci – e tramite i feed-back delle società sportive di pesca alle Federazioni, è in grado di monitorare la presenza di questo pesce”.
Il documento presentato da Mai e approvato dal Consiglio Provinciale impegna quindi il Presidente della Provincia e la Giunta a “valutare la richiesta di una sospensiva della DGR n. 590 di modifica dell’allegato A alla L.R. 8/2014 in quanto, come già precisato, la Provincia di Savona ha un piano di monitoraggio della specie ed ha modificato la misura minima”, nonché “invitare la Regione Liguria a contattare urgentemente il Ministero per chiarire i dubbi in merito alle responsabilità e competenze riguardo il succitato Piano Regionale di Gestione, e autorizzare nuovamente la pesca all’anguilla, eventualmente redigendo il suddetto piano di gestione”.
CACCIA, NUOVO RICORSO DEGLI AMBIENTALISTI SU CALENDARIO VENATORIO LIGURE
Bruzzone: “Ricorso strumentale, adesso serve la legge”

“Con rammarico, devo ancora una volta prendere atto che certe associazioni pseudo ambientaliste non hanno alcunché da fare, se non dedicarsi al rompere le scatole ai cacciatori”. Così Francesco Bruzzone, cacciatore e capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale della Liguria, commenta la notizia relativa al nuovo ricorso al Calendario Venatorio Ligure promosso da alcune associazioni. “Detto questo sul ricorso, per altro scontato e prevedibile, rimarco, purtroppo, che la mia proposta di approvare il Calendario con legge era importante e corretta, e che già in allora valeva la pena forzare, rispetto ad argomenti costituzionali ben noti”.

“Per dare la dovuta certezza ai cacciatori, adesso, non ci resta che riprendere la strada iniziale e usare le prossime settimane per produrre, tramite legge, le disposizioni per la prossima stagione di caccia. Disposizione che, anche se dovessero essere impugnate dal Governo Renzi, manterranno la propria efficacia per tempi di gran lunga più ampi della stagione venatoria”, prosegue il Consigliere Regionale del Carroccio.

“Se approvare il calendario venatorio è compito della Regione, allora la stessa Regione decida con quale penna scriverlo, dunque quale tipo di atto utilizzare. Auspico che la maggioranza colga l’occasione e approfitti del cambio dell’Assessore Regionale alla Caccia, per essere più sensibile a questo tema”, conclude il capogruppo Francesco Bruzzone.


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