Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Niigata / Noli: brividi di giugno


Oggi è il 13 Giugno 2014. Esattamente cinquantanni fa, il 13 Giugno 1964 sperimentavo cosa significa trovarsi ad affrontare lo “tsunami”, l’onda di maremoto nel porto giapponese di Niigata. Il 10 Aprile 2011 scrivevo su Truciolisavonesi con il titolo “maremoto del Giappone 1964″ , l’avventura umana vissuta da un intero equipaggio di circa trenta persone. La sequenza delle emozioni vissute in allora a bordo della petroliera “Naess Falcon” oggi sono ancora le stesse, così come il ricordo di due grandi, sinceri amici prematuramente scomparsi: il Com.te Ferruccio Baici, il Capo Macchinista Ferdinando Landi.

Il 22 Giugno 1968, quarantasei anni fa, Comandante a bordo di una petroliera da 100.000 tonnellate di portata, lunga oltre 250 mt., la “Naess Pride” (nella foto), ho avuto l’occasione di effettuare l”inchino” alla mia Noli, il mio nido naturale inserito in un golfo che chiede fortemente di rispettare il suo ecosistema, indiscutibile fonte di ricchezza per l’economia di una cittadina che vive di turismo. Ho ricordato brevemente questa avventura di Giugno sul No. 2 del 5 Settembre 2011 di trucioli.it.

Perchè Niigata – Noli: brividi di Giugno? Lo spunto nasce poche sere or sono. Stavo bagnando il seminato dall’alto delle mie fascette verso le otto di sera, quando uno sguardo alla “bonaccia cippa” del mare sottostante, persistente ormai da diversi giorni, mi ha riportato indietro nel periodo della mia giovinezza. Rieccomi studente pescatore (come tanti giovani di allora nelle vacanze), in seguito tra un imbarco e l’altro oltre che, (passione… maniacale?) talvolta negli anni 70 da Sindaco, con la compagnia dei “Peccetti” alla pesca delle acciughe con la “lampara”. Il mio ruolo usuale era quello di salire, singolo, su uno dei tre gozzi armati della luce alla ricerca del passaggio, attirare e fermare il pesce azzurro. Rivedo Vittorio che accende ciascuna delle tre lampade per poi spingerci in acqua, uno alla volta, indicandoci una zona di pesca da raggiungere. Splendide notti di calma piatta, quelle di Giugno. Poco prima dell’alba , coordinati negli spostamenti finali da ciascun capo/compagnia , attenti a seguire le modalità di spostamento nei soliti, pochi punti ideali per la unificazione dei gozzi con il pesce sotto la luce, iniziava la circuizione e la cattura con la rete dalla barca madre, dopo aver “misurato” attentamente la corrente per non mancare la calata.

NOSTALGIA da BBBRIVIDO di un mondo che non c’è più!! Mi risento il viso bagnato di acqua di mare spruzzato dalle acciughe ormai ammassate a pelo d’acqua, chiuse nella rete, pronte per essere “salaiate”: la mattanza. Siamo rimasti in pochissimi tra i componenti degli equipaggi di allora; almeno sei erano le compagnie con una media di otto persone ciascuna.

Le nuove generazioni non credo riescano ad immaginare lo spettacolo che si presentava ogni sera sulla spiaggia da sempre “dei pescatori“: il posizionamento sulla riva del mare di tutte le imbarcazioni delle diverse “compagnie” prima dell’imbrunire, l’accensione e la partenza di tutti i gozzi appena prima del buio remando alla “scia” (rematore in posizione retta), seguiti dalla barca madre, la “gundia” con la rete “lampara” a bordo. Uno spettacolo talmente attraente vissuto, ma sopratutto goduto dalle famiglie di villeggianti tutte le sere, le quali invadevano immancabilmente l’arenile, rilassate, con i loro bambini entusiasti a godersi uno spettacolo di vita lavorativa per loro unico.

Chi, meglio di Roberto Croce, arrivato in quel di Noli negli anni 70, pescatore, ma anche appassionato fotografo della “vita marinara nolese“, dei suoi “personaggi ed interpreti” di allora, mai preso in seria considerazione per usare la sua potenzialità di materiale a scopo propagandistico/culturale locale, poteva aiutarmi nel documentare succintamente questo mio passionale “revival”? Ho scelto così, con lui, ringraziandolo: la partenza dell’equipaggio della mia “compagnia di Peccetti” (foto1);  in pesca “Ginottu ” della “compagnia di Pulin” (foto2), la compagnia di Roberto; mentre si “salaia” il pesce dalla rete della barca madre al gozzo (foto 3); il gozzo “carico” del pescato sulla riva del mare, in attesa di essere alleggerito (foto 4); il sottoscritto (ormai Sindaco), immortalato contro sole sul gozzo “stracarico” a pelo d’acqua ultimo in attesa del mio turno per essere tirato a riva (foto 5).

P.S. Altre mie fonti di riferimento sulla pesca della “Lampara” sono reperibili su Google: Truciolisavonesi del 25/12/2011 “Pesca proibita”; Trucioli.it del 28/02/2013 “Scene di pesca”.

Fuori sacco. La politica di collaborazione con un disgelo impensabile/impossibile tra U.S.A. e Iraq ultimamamente attuata tra le due nazioni per evitare un pericoloso cambiamento in atto in Medio Oriente testimonia, oltre che consolarmi, che anche a Noli (tutto il mondo è paese), ciò è possibile. Le compromettenti emergenze di prospettive urbanistice hanno giocato un ruolo importante nella ricerca della scelta da me attuata in occasione delle ultime elezioni comunali. Stralci di titoli da  Repubblica del 15 Giugno: ” Stati Uniti accantonano 33 anni di odio per scongiurare…” “Lo Stato canaglia e il Grande Satana…” “Iraq, Rouhani all’America – collaborazione possibile – confermano che : “pazienza e tempo, fanno più che forza e rabbia…”(Boudelair).

Carlo Gambetta


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C.Gambetta

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