Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il ‘pesce d’autore’ di Andora non è un pesce d’aprile di Vinai. La parola alle immagini


Il rilancio turistico di una Regione, delle due Riviere, con quella di ponente assai più malata e claudicante se si tiene conto della perdita della forza lavoro, del valore aggiunto aggregato alle statistiche delle presenze, passa anche attraverso il pescato? Pierluigi Vinai, segretario dell’Anci Liguria, già esponente Dc, poi pidiellino, Forza Italia, scajolano deluso da Scajola e dal partito, alla manifestazione del ‘Pesce d’Autore’ di Andora, ha ‘sposato’, rilanciato, tra le eccellenze  da promozionare, il pesce azzurro. Peccato che una persona preparata e di buon senso possa unirsi a venditori di illusioni che da anni straparlano, grazie ai benevoli canali informativi, senza conoscere la realtà. Colpevoli, in buona fede, di illusionismo.

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Questo nano blog – basta consultare l’archivio e nonostante l’approfondimento delle notizie non sia più praticato, inclusa la cura di dimagrimento degli organi redazionali – ha spesso documentato lo stato del nostro mare, facendo parlare chi di pesca nel mar Ligure conosce la storia recente e passata. Vale a dire quanti hanno vissuto il mestiere del pescatore dagli anni ’50 ad oggi. Ieri sulla barca, oggi magari gestendo pescherie.  Nomi, cognomi, dati di fatto.  Altre interviste riguardano chi ha trascorso la vita  da gestore di ristoranti, alberghi. Parliamo di testimonianze di ‘casa nostra’, la Liguria di Ponente, soprattutto.

Chi è interessato può rileggere il nostro archivio, oggi ci limitiamo a pubblicare alcune foto significative di un venerdì di aprile scattate in quella che è considerata la mitica pescheria di Albenga, della Riviera ponentina.

Intanto bisognerebbe spiegare ai cittadini, più o meno informati, che la legislazione europea ha di fatto ‘cancellato’ la possibilità di vendere il pescato Mar Ligure indicando la zona d’origine. Non è più possibile, di conseguenza, indicare che il prodotto è pescato nelle acque che bagnano la Liguria. Nelle pescherie è affisso un cartello  esplicativo (vedi la foto).

Il cartello obbligatorio da esporre nelle pescherie non prevede l’indicazione del Mar Ligure. Il pesce azzurro diventa quello del Mediterraneo

La zona di cattura più gettonata che ci riguarda è ‘Mar Mediterraneo‘  (Mar Ligure, di Sardegna, Tirreno, Sicilia, Ionio, Adriatico) con un’estensione di 2. 505.000 kmq ed un profondità massima 5.120 m.  In vendita pesci dell’Atlantico del nord e orientale, del mar Baltico, Atlantico centro occidentale e orientale, Sud occidentale e Sud orientale, Mar Nero, Oceano Indiano, Oceano Pacifico, Antartico.  Identificabili, per i consumatori, in ‘zone Fao’.

Il dr. Vinai se avrà modo di frequentare  non solo le pescherie del ponente e di cui siamo documentati, ma manifestazioni  che promuovono il ‘pesce’  nelle nostre località balneari, scoprirà una curiosa ‘verità’. Si vendono acciughe confezionate. Pesce Azzurro ?  E’ frequente scoprire, dopo averlo espressamente richiesto, che la provenienza  è la più variegata. Si compra dove costa di meno. Motivo ? Risposta “In Liguria di acciughe ce ne sono poche e poi costano troppo”.  L’etichettatura  Fao…conferma.  Si aggiungano pure altre qualità di pesce azzurro.

Il Mar Ligure sempre più povero in quanto a pescato, specialità quali branzino, orate, eccetera in netta prevalenza sono d’allevamento. Anche in questo caso c’è una distinzione nella qualità, nel prezzo, assai basso all’ingrosso. Un pescatore di origine siciliana,  emigrato ragazzino a Ceriale, ha spiegato a trucioli.it che in assoluto il ‘besugo‘ ha le maggiori caratteristiche organolettiche. Oggi è diventato raro nel mar Ligure e probitivo acquistarlo fresco proveniente da altre zone.  C’è il discorso dei bianchetti, dei pignoletti. Vietati. Si possono trovare saltuariamente (pignoletti) provenienti dalla Sicilia, prezzo al consumatore (nel 2014): una media di 42  euro il chilo. Che dire dei cicciarelli di cui Noli, con le sue tipiche bancarelle, per decenni motivo di attrazione e di commercio? Possiamo continuare.

Appare perdente e puerile promuovere ciò che abbiamo perso, anche laddove c’era il sindaco Floris. Come non ci si può illudere che senza alberghi tradizionali si possa tornare ai ‘tempi d’oro’, ignorando che nel solo settore alberghgiero tradizionale la provincia di Savona ha perso 6 mila posti di lavoro, forse 8 mila quella di Imperia. Non ci si può illudere che imprenditori dal cuore d’oro o società di capitali degne di questo nome investano milioni  in aziende ricettive tradizionali (vale per le località di vacanza)  che non siano in grado di garantire una redditività del capitale investito.

Basta illusionismo. E l’attivissimo Pierluigi Vinai non si faccia coinvolgere laddove altri hanno fallito a causa di forza maggiore. Ha già fatto troppi danni (illusionismo) alla fascia costiera e alle zone montane, cosi  anche la fabbrica degli annunci dovrebbe avere le ore contate. Abituiamoci a parlare senza leggere il libro dei sogni. A meno che….

 

I cicerelli provengono dalla Francia, 16 euro il kg
Pesci nostrani del Mediterraneo da 32 a 38 euro il chilo

 

 

 


 

 

Filetti di pescatrice a 36 euro il chilo, non d’allevamento, origine Mar Mediterraneo

 


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