Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga le foto della vittoria e degli sconfitti. E della vergogna…


Giorgio Cangiano, 16° sindaco dopo la Liberazione. Un anziano cronista di provincia li ha conosciuti tutti. Si sono alternati galantuomini, persone capaci, fautori  di una città onesta e pulita, a personaggi mediocri, non all’altezza del compito. In qualche caso più popolari per i guai giudiziari che per meriti e traguardi raggiunti. L’auspicio di chi è stato testimone dell’Albenga di ieri e di oggi ? Il ‘governo Cangiano’ inizi ad occuparsi con diligenza  e verifica costante anche delle piccole cose, ad iniziare dal degrado di aree di maggiore pregio storico e richiamo turistico.  Fare entrare nella cultura cittadina il decoro urbano.Vedi a fondo pagina alcune foto della vergogna, parola che purtroppo non fa neppure più arrossire e abusata. Si affrontino i temi di grande respiro all’insegna di quel rigore morale (non parliamo di vita privata, né di prostituzione) assente da troppi anni. Temi non necessariamente legati alla corruzione, ma spesso alle scelte di clientele, fazioni, gruppi di interessi e potere. Colletti bianchi ed associazioni di categoria.


Non ci sono solo gli scandali, smascherati dall’autorità giudiziaria  e che fanno scalpore a tempo sui media. Si passa dal clamore all’oblio. Anzi lasciano il tempo che trovano per indifferenza alla cultura della legalità. Albenga ha un basso indice di legalità e un alto intreccio inconfessabile di affarismo? Cangiano, persona posata, riflessiva, estraneo a certe consorterie più o meno filantropiche, ha di fronte una prova difficile. Dietro l’angolo sono in ‘agguato’ alcuni poteri occulti. Ci sono i massoni e quelli dell’Opus Dei, senza peraltro fare di ogni erba un fascio; speriamo in nuova versione spoglia di affarismo.  Cangiano riuscirà a non farsi condizionare ? Ad iniziare dal suo collega di studio Franco Vazio ?  A governare la città, le sue frazioni, senza la pratica dei compromessi al ribasso e ridare alle giovani generazioni speranza, posti di lavoro, premiando la meritocrazia.  Sono decine i giovani laureati di Albenga che sono stati costretti ad emigrare. Alcuni occupano posti di prestigio in Europa, negli Stati Uniti,  in Asia.  Si faccia tesoro della loro sorte. Si riannodi un legame con questi concittadini.  I figli di papà che pure hanno i loro diritti quando li meritano, sono una nettissima minoranza.

Albenga non è diventata Ventimiglia (consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose), città che aveva dato i natali al compianto Donato Cangiano; il 18 giugno compirebbe 84 anni. Papà Cangiano avrebbe vissuto un giorno radioso di fronte a Giorgio, l’albenganese più amato dagli elettori. Forse avrebbe dato i consigli migliori, soprattutto alla luce della sua esperienza professionale, amministrativa, politica.

Albenga è meta di turisti italiani e stranieri, quei pochi o tanti che ancora soggiornano sulla Riviera di Ponente. Albenga attrae i tour operator internazionali, per le sue ‘testimonianze storiche’, in centro come nell’immediata periferia. Che dire della squallida e dolorosa sorte della ‘via Romana‘, ai confini con Alassio. Si trascina da troppo tempo.  Solo la scellerataggine di due amministrazioni comunali (Alassio e Albenga), al centro di continui contrasti, tocca a me, tocca  a te, può trasformarsi in carnevalesco menefreghismo. Un calcio in faccia ad una potenzialità unica e rara, tra storia, bellezze naturali, panorama, colori, emozioni. Un caso in cui non ci sono scuse che giustifichino tanta incapacità decisionale.

Albenga che da il benvenuto ai turisti lasciando in condizioni pietose, di abbandono, uno degli scavi storici più recenti, appena oltre la città vecchia, lungo l’alveo del Centa. Una selva di erbacce tra antichissime rovine. Una delle aree visitate dai turisti alla ricerca di cultura e storia.  Lasciamo la parola alle immagini di festa, di sconfitta, di fotocronaca e biglietti da visita.

 

Giorgio Cangiano, avvocato, ha preso possesso dell’ufficio del sindaco, alle spalle le foto del presidente Napolitano e papa Francesco (maggio 2014)

 

La squadra dei fedelissimi cangianiani festeggia il successo davanti all’obiettivo di Silvio Fasano, foto da conservare per chi, anche Albenga, conserva l’album dei voltagabbana
Franco Vazio la fortuna gli sorride: è il secondo parlamentare della storia inguna, il papà era socialista, segretario della sezione cittadina, lui è compagno di studio del neo sindaco, entrambi di fede pidiesse
Albenga, l’euforia della vittoria di Cangiano, il sostenitore lo porta sulle spalle, non è il massimo di bon ton

 

Due colleghi avvocati, due sindaci: Cangiano e Briano, primo cittadino di Cairo Montenotte, segretario provinciale Pd della nuova generazione del parto

 

La solitudine di una inattesa sconfitta li unisce: lei Rosy Guarnieri, un mandato da sindaco interrotto dai traditori e Santiago Vacca, facoltoso cittadino di Borghetto S. Spirito e dirigente Pdl- Forza Italia, tra gli accoliti di Angelo Vaccarezza

Non è un detective che scruta il nemico, Gianpaolo Fracchia il volto noto della politica alassina, dalla processione del Venerdì Santo a Savona, camallo, ai festeggiamenti di Albenga nella schiera degli sconfitti
Alla festa pro Cangiano ha partecipato anche Massimo Niero che con 502 voti si è aggiudicato la vittoria Cisano sul Neva. Un pronostico azzeccato da Alessandro Panizza, concittadino, già vice sindaco di Balestrino, ex dirigente provinciale deluso della Lega Nord
Il decoro di Albenga antica si ‘specchia’ nelle acque del Centa e nello stato di abbandono. Unica cura, erbacce ogni dove e canneti
Alla vigilia delle elezioni manifesti fuori dagli spazi elettorali. La buona creanza di un candidato sindaco verso gli anziani.
Comitiva di cittadini tedeschi nel centro storico, per avere informazioni sulle auto in sosta basta telefonare al devoto candidato Eraldo Ciangherotti
Nell’edicola centrale si trovano i quotidiani stranieri più diffusi. Tutti riportano la notizia dell’arresto dell’ex ministro dell’Interno e già presidente della Commissione parlamentare dei servizi segreti, Claudio Scajola
Le locandine con due comiche: un ministro in carcere e la telenovela annunci spot dell’aeroporto

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