Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Da Borghetto S. Spirito racconti satirici: ‘una randellata nel buio’


Porta 200 mila € domani alle 3 di notte, nei giardini dietro la chiesa. E’ l’ultimo avviso, se no ci rimetti le palle. Un amico.

 

In una casa nei dintorni di un certo paese della Liguria, un pomeriggio di alcuni mesi fa, con mani tremanti, non per paura, ma per rabbia, il dott. Tagliatella ripose l’anonimo messaggio insieme agli altri che erano arrivati. Dieci in tutto. Dieci lettere minatorie che, partendo dalla prima pervenuta tre mesi fa, nella quale erano elencati tutti gli errori che aveva commesso durante la sua carriera di dipendente comunale , in un crescendo di violenza e intimidazioni, arrivavano fino all’ultima con la richiesta di denaro:

  • “Lo sapevo! Lo sapevo che se ne sarebbero accorti delle belinate che ho fatto…..eppure le avevo mascherate bene. Per qualcuna sono riuscito anche a dare la colpa ad altri….. Porco di lì, porco di là….., ma se lo prendo lo ammazzo stò vigliacco che non ha neppure il coraggio di firmarsi. 200.000,00 cucuzze mi chiede, mica un centesimo….porco di lì….porco di là….porco di su….porco di giù”.

*****

In una casa di un certo paese della Liguria, un pomeriggio di alcuni mesi fa, il Sindaco esamina la corrispondenza:

  • “Pubblicità…. Pubblicità… Frate Indovino….. convocazione del Consiglio Comunale….cartolina da Balestrino……Accidenti eccola!”

Il Sindaco posò sul tavolino tutte le altre buste che aveva prelevato dalla cassetta delle lettere e con molta calma esaminò quella gialla, formato mezzo protocollo, con il suo indirizzo composto da lettere ritagliate da un giornale (sempre dall’UNITA’ prendono le lettere dell’alfabeto
sti stro…). Era uguale e identica a tutte le altre nove che aveva ricevuto negli ultimi tre mesi. Si infilò un paio di guanti di lattice (…non si sa mai ci fossero delle impronte digitali…) e con cautela la aprì con un tagliacarte. Poi con un paio di pinzette estrasse il foglio piegato in due, lo distese ben bene sul piano della scrivania e lesse:

  • “Ci vado o non ci vado dai Carabinieri? pensò il Sindaco. “Non ci vado.”

*****

Il vicolo che dal caruggio dritto porta alla piazzetta dietro la chiesa è sempre stato così: stretto e buio. La lampadina che dovrebbe illuminarlo era fulminata e in più, per risparmiare quei pochi, il Sindaco aveva emesso un’ordinanza nella quale si disponeva di spegnere, durante il periodo invernale, la pubblica illuminazione dalle ore 23 in poi. Buio pesto in tutto il paese. E vai là che vai bene.

Con tutti i sensi all’erta, aiutato dalla flebile luce del cellulare, il Sindaco percorreva quel vicolo la notte del 20 novembre. Il campanile aveva appena suonato il ritocco delle 3 e, passo dopo passo, era arrivato alla fine dello stretto cammino quando, con la coda dell’occhio, vide una figura più buia del buio che si stava avvicinando a lui con le braccia alzate e brandendo un grosso bastone. Nello stesso istante mise un piede in quel buco che c’è alla fine del vicolo e che gli avevano segnalato già da parecchio tempo, ma che non aveva mai fatto riparare. Perse l’equilibrio e cadde in avanti: fu la sua salvezza. La caduta, però, non gli evitò una randellata di striscio sulla testa che gli procurò un acuto dolore e gli confuse la mente.

Mentre cadeva girò la testa e la poca luce del cellulare illuminò l’aggressore. “dottor Tagliatella!!!! ma cosa inbelina…” esclamò. Poi svenne.

*****

Al pronto soccorso dell’ospedale, alle quattro di notte, non c’era granché di gente. Anzi non c’era proprio nessuno e l’unico sulla barella era il Sindaco, ma l’attesa fu ugualmente lunga.

  • Vede Signor Sindaco… cosa le posso dire… come mi posso spiegare……”
  • “Non me ne frega un beliscimu delle sue scuse. Lei mi ha dato una randellata in testa che, se non era per quel buco miracoloso, a quest’ora ero all’altro mondo, altroché. Domani lo faccia riparare subito…anche se…a pensarci bene…..però che bella idea. Stia a sentire: potremmo farlo diventare monumento nazionale. “IL BUCO CHE HA SALVATO LA VITA AL SINDACO”. Vedo già i titoli sui quotidiani a caratteri cubitali. Poi si potrebbe coprirlo con un cristallo bello spesso, illuminarlo con quelle lucette moderne, i lid, lad, led o come si chiamano e mettere una targa in bronzo a perenne ricordo”
  • “Non ci sono i soldi Sindaco!”
  • “Poscituvegnitenassidenteamme….., sempre queste maledette palanche. Non possiamo mai fare un bel niente”
  • “Poco, anzi pochino”
  • “E gli altri Comuni come fanno?”
  • “Non lo so Capo, se vuole mi informo”
  • “Non mi chiami Capo! Quante volte devo ripeterglielo? Voi funzionari non capite mai una minchia, come dicono in Umbria….e non mi faccia arrabbiare che c’ho un mal di testa….”
  • “Veramente….”
  • “Basta così. Mi dica piuttosto cosa ci faceva lei in quel luogo, al buio e con un bastone nelle mani”
  • “E’ colpa di alcune lettere anonime che ho ricevuto….”
  • “Anche lei?”
  • “Cosa vorrebbe dire anche lei?”
  • “Vuol dire che anch’io ho ricevuto delle lettere anonime e nell’ultima c’era scritto che se mi fossi recato ad un certo appuntamento, ad una certa ora, in un certo posto, avrei scoperto l’arcano”
  • “Quale arcano?”
  • “Ma non capisce proprio niente! Avrei scoperto chi mi vuole far fuori”
  • “Vogliono ucciderla?”
  • “E dagghela! Non fisicamente, politicamente”
  • “Meno male Sindaco”
  • “Meno male un cavolo…..belan che mal di testa, ma non arriva nessuno qui dentro? E lei piuttosto, cosa c’era scritto nelle sue lettere anonime”
  • “Cose terribili: intimidazioni, ricatti, richieste di denaro. Pensi che addirittura mi chiedevano 200.000,00 Euro che avrei dovuto consegnare questa notte alle 3 a causa di presunti gravissimi errori da me commessi sul lavoro ……”
  • “ZITTO!!! Ho capito!! Che mente diabolica! Ma certo. L’autore delle lettere anonime ci ha convocato tutti e due nello stesso luogo e alla stessa ora, sperando in un massacro, cioè sperando che uno dei due ci avrebbe lasciato la vita….oppure entrambi…….e a momenti, grazie a lei, ci lasciavo la mia di vita …. Un progetto veramente diabolico……

Comunque mi stia a sentire dottor Tagliatella: accetti un consiglio da amico e glieli dia questi soldi al ricattatore, perché quello lì è un uomo onesto….. io per tutti i casini che lei mi ha combinato e mi sta combinando in Comune le avrei chiesto duecento milioni!”


Silvestro Pampolini


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S.Pampolini

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