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Liguria e Basso Piemonte

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Vado Ligure, ‘tavolini bugiardi’ a Tirreno Power, il Tar, la Gavarry dei saponi


Convocato per il 14 maggio il famigerato ‘tavolo’ per affrontare la crisi di Tirreno Power, col suo deflicit di 800 milioni ottenuto bruciando carbone. Peccato che il governo non osi misurarsi con i lavoratori ed abbia radunato solo i vertici della triplice e l’azineda. La quale ha promesso un nuovo piano industriale dimenticando i debiti con le banche e quindi la crisi coinvolge tutto il gruppo Sorgenia, avviata, pare, verso il fallimento. Ma in questa fase, alla vigilia delle elezioni europee ed amministrative comunali, conviene  tirare in lungo e cacciarballe sino allo stremo. Poi, passata la buriana, il ministro potrà dire finalmente la verità ai lavoratori d ai cittadini, magari inventandosi soluzioni creative, come quelle propinate a suo tempo da un ministro imperiese (Claudio Scajola) per salvare la Ferrania con nuovi posti di lavoro.

Ad applaudire erano in molti, forse troppi, tra essi il super presidente della Provincia, Angelo detto Vaccarezza. Ricordate come finì quel piano sottoscritto da tutti, politici, amministratori e sindacati ?

Veniamo a bomba. Purtroppo il vertice romano è finito nel peggiore dei modi. L’azienda annuncia tagli drastici del personale impiegato a Vado Ligure e non solo.  Quanto al benedetto o maledetto ‘piano inudstriale’ offre una manciata di milioni (100) che ridicolizzano gli impegni precedenti di investimenti (oltre un miliardo).

Campane a morto per Demont della famiglia Delle Piane – Atzori e soci, già in pol position per i lavori. Le altre aziende elettriche  annunciano chiusure di vecchi impianti (Enel sede Genova e ferma La Spezia).

I lavoratori savonesi guidati dal segretario Cgil, Amatiello, ora si pentono dell’ipocrito sostegno offerto a Sorgenia e fanno il viso dell’allarme, aspettando forse qualche blitz giudiziario.

Silenzio tombale del Pd (e degli onorevoli savonesi Anna Giacobbe e Franco Vazio)  che invece di invocare una ristrutturazione credibile sul piano finanziario visti i debiti con le banche, ora vacalca il campanilismo dell’autonomia portuale, con annessi sprechi e privilegi, assunzioni e consulenze.  Quando assisteremo, a questo proposito, alla pubblicazione di tutto l’organigramma, degli stipendi e delle spese per il personale ? Benvenuta trasparenza a 360 gradi !

Questi i tempi che corrono: come in guerra, più balle che terra, aspettando le elezioni.

ULTIME NOTIZIE – Giornata di attese confermate sul fronte carbongiudiziario. Prima notiziona: Tirreno Power rinuncia al grande investimento di oltre 1 miliardo e promette, over ed boves,  che agirà sui 2 due gruppi, adottando le migliori tecnologie disponibili. In cambio entro il 2016, gradirebbe di continuare a bruciare more solito, e per questo si appella al buon cuore della Procura della Repubblica. Secondo fatto: il Tar Ligure, col pretesto che l’azienda avrebbe manifestato di richiedere il rinnovo dell’A.I.A. (autorizzazione ambientale a cura del Ministero) dichiara irricevibili tutti i ricorsi pendenti. Grande lavacro di mani della giustizia amministrativa alla quale verrebbe da chiedere, ma da quando le promesse di un ricorrente fanno premio sulle delibere dello Stato, ovvero da quando di buone intenzioni è lastricato il selciato del diritto ?

CHE FINE INGLORIOSA PER LA GAVARRI ! 

Ci perdi anche il sapone, dice il noto proverbio! Non per fare gli spiritosi, ma la vicenda Gavarry, nota fabbrica di saponi, trasferita dal senatore sindaco Orsi da Albisola Superiore nella landa desolata di Tiassiano di Valleggia all’altezza della c entrale Enel lato monte,  in fregio all’Autofiori e sotto la protezione dell’elettrodotto ad alta tensione, la dice lunga sulla preveggenza dei nostri amministratori! E mentre la Cgil chiude il recinto a buoi scappati e l’affare immobiliare nel vecchio sito di Albisola Capo non decolla né oggi, né (forse) domani rimangono 34 addetti in mezzo alla strada e 2 sindaci (a Quiliano regnava Isetta) che sono di nuovo in lizza alle elezioni del 25 maggio, entrambi speranzosi di successo oh, se quando siglarono le rispettive varianti urbanistiche non avessero saputo scrivere,quanti danni in meno per i lavoratori e il pubblico bene!!! Leggi!

 


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