Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

A Savona singolare ‘rissa’ tra Watussi e Pigmei, causa PUMT


Parlando di statura umana ci sono popoli divenuti famosi per la loro statura: i Watussi,che superano facilmente 1,80 m e che possono crescere fino a 2,10 m, mentre i Pigmei raramente raggiungono 1,50 m. Gli italiani si attestano su 1,70 m.
Pertanto se ragioniamo in termini “qualitativi” e diciamo che un uomo di 1,70 m è di altezza “normale” questo vale solo se “assieme” specifichiamo che è italiano! Infatti per i Watussi un uomo di 1,70 m è un uomo basso, mentre per i Pigmei un uomo di 1,70è un gigante. Che dire poi se diciamo che un uomo di 1,50 è alto: va bene solo per i Pigmei! Per gli italiani è uno molto basso, per i Watussi è addirittura un “nano”!
Queste due riflessioni per dire che il ragionamento “qualitativo” è troppo spesso fuorviante. A pag 22 della presentazione PUMT c’è un esercizio di analisi “qualitativa” basata su giudizi graduati su: bassa, medio/bassa, media, medio/alta, alta.
Un giudizio basato su tale scala ha poco senso sulla fattibilità tecnica: o è fattibile o non lo è, semmai sarà una valutazione sul costo che darà un responso “quantitativo”, ed una valutazione sul costo/benefici.
Una scala dei valori deve valutare in primo luogo l’efficacia dell’intervento, perché è questo che interessa al decisore in prima istanza. Poi a seguire la fattibilità tecnica, il costo, il rapporto costo/benefici, il confronto con altre soluzioni.
Connessione porto.
Trattandosi di soluzioni viarie, queste hanno implicazioni con altri parametri. Ad esempio il tunnel sottoporto proposto dal Comitato Casello Albamare ha stretta connessione col Casello Albamare, col porto, con l’ospedale, col centro, con l’Aurelia bis. Non traspare minimamente un confronto tra questo tunnel ed il tunnel invece proposto dal PUMT 2013 di tracciato più lungo e molto orientato al solo servizio di collegamento uscita Margonara dell’Aurelia bis col porto. Ci vorrebbe una comparazione, che sarebbe magari giusto fare con un simulatore, in modo da passare da giudizi “qualitativi” basati sul giudizio “personale” a giudizi “oggettivi” responso di un simulatore alimentato da dati corretti.
Non trascuriamo “chi paga”: per Albamare abbiamo sempre ipotizzato un intervento da parte di Autostrade Spa che si rifarebbe con un ritorno degli investimenti in 9 anni con il gettito dei nuovi flussi di traffico pagante ed eventualmente col 5% da reinvestire sul territorio, mentre per esempio per la prosecuzione dell’Aurelia bis bisogna attendere finanziamenti da parte dello stato, oggigiorno quantomai improbabili.
Un discorso a parte merita la colonna inserimento nel PUMT e la colonna “Note”.
– Sottopasso pedonale di via Gramsci, inserimento nel PUMT a 10 anni, in corrispondenza di piazza Salineri: nessun progetto (noto), nessun confronto col nostro progetto in piazza Leon Pancaldo. Inserimento nel PUMT a 10 anni vuol dire “noi non lo faremo di certo”, “”ci penserà qualcun altro”!
Casello A10 Albamare-porto, “nessun inserimento nel PUMT”, “il dislivello di circa 95 metri fra A10 e la tratta in subalveo richiederebbe una rampa “in curva” di 2 km”.
Trascuriamo “nessun inserimento nel PUMT” ed andiamo oltre. Il casello Albamare è a 46 metri slm e con una rampa di 1400 metri arriva alla rotatoria di collegamento alle funivie, che è a 9 metri slm. Rampa in curva molto blanda di cui è piena l’Italia ed il mondo. Pendenza 2,64%, assolutamente accettabile. Il tunnel sotto il porto dalle funivie al centro del porto è di 1100 metri, pendenza massima 6%, in curva. Ma che giudizio: chi lo ha dato sa solo fare tratti di strada rettilinei? L’Aurelia bis non quasi tutta in curva?
– Tunnel subalveo Valloria-porto, “PUMT progetti speciali”, il dislivello di circa 40 metri fra Aurelia/Rio Termine e tratta in subalveo richiede una rampa di 800 metri di cui 200 in trincea.
Intanto tra il tunnel sottoporto proposto da Albamare e quello ipotizzato nel PUMT la parte sottoalveo è simile per lunghezza e problemi, la restante parte è di 300 metri per tunnel-Albamare contro 600 metri per arrivare verso Margonara. Non c’è nessuna giustificazione tra la discrepanza dei giudizi fattibilità tecnica(medio/bassa contro media) e sostenibilità economica (bassa contro medio/bassa). Quindi sempre un giudizio migliore per il tunnel suggerito dal PUMT. Questo tipo di giudizio “qualitativo” vale assolutamente nulla, e non c’è uno straccio di confronto sull’efficacia!
Connessione ospedale.
Lascio a voi giudicare: Uscita ambulanze A10-via Genova (monodirezionale per chi proviene da ponente)
fattibilità tecnica media, efficacia alta, inserimento nel PUMT a 5 anni, “nota”= lungo itinerario di via Polveriera con un profilo altimetrico non compatibile con una normale uscita dell’autostrada
Casello A10 Albamare-Ospedale, tutte le direzioni, tutti i veicoli fattibilità tecnica medio-bassa, efficacia media, nessun inserimento nel PUMT “nota”=intervento ridondante con gli accessi dall’Aurelia bis e da via Genova.
Assolutamente curioso che una uscita monodirezionale per “sole” ambulanze abbia una efficacia “alta” ed il casello Albamare con tutte le uscite ed ingressi abbia una efficacia “bassa”!
Complimenti arch. Ciocia, Polinomia srl Milano!
11 agosto 2012, la stampa, la società Autostrade dice no al casello per ambulanze per il San Paolo: “accessi come quello non rientrano negli standard geometrici della rete autostradale” “tant’è che sulla rete non vi sono situazioni di questo tipo” “non garantisce la sicurezza di trasporto del malato” “suggeriamo una profonda riflessione sulla reale efficacia di una siffatta soluzione”.
Comitato Casello Albamare
il Presidente
Paolo Forzano

Avatar

Trucioli

Torna in alto