Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano dirigente Sar licenziata, Acts condannata. Retroscena di 32 ‘malefatte’ ? Il giudice bocciò il ricorso e addebitò le spese


Marco Lengueglia, già sindaco Dc di Pieve di Teco, di Cisano sul Neva, assessore ad Albenga, definito ‘principe dei galantuomini’ , se n’è andato a novembre 2011. Manca la sua versione di presidente Sar che ha firmato il licenziamento di Milena Ferrando, promossa dirigente nel 2002;  carriera tutta interna all’azienda pubblica trasporti e da ultimo responsabile amministrativo. Assunta, non ancora ragioniere, dal presidente Mario Rembado, ex sindaco Dc di Loano, e di cui è stata allieva e segretaria. Il marito Franco Delfino,  descritto competente e preparato, designato direttore quando Luca Delbene era al vertice del Consorzio Acts. Poi Spa e che dovrebbe versare 500 mila € alla ex dipendente (dopo la fusione Sar-Acts). Il giudice del lavoro del tribunale di Savona ha dichiarato illegittimo l’allontanamento dall’azienda della moglie. Forse non è finita, si parla di appello. C’è in ballo un maxi risarcimento che, se concluso, non avrebbe precedenti nel savonese.  

Marco Lengueglia e Franco Maria Zunino quando erano al vertice della Sar autolinee

Grazie  al Secolo XIX-Savona è stata divulgata una sentenza per alcuni aspetti clamorosa, della quale pochi pare fossero conoscenza, retroscena inclusi. C’erano gli amici più vicini al comm. Marco Lengueglia ed i collaboratori Sar, inglobata nell’Acts.  I sindacati con i quali la collega trattò e firmò accordi sulla regolamentazione degli scioperi. Della lite erano a conoscenza gli amministratori Sar, i primi presumibilmente ad essere ‘moralmente’ colpiti dall’esito della causa. Braccio destro di Laigueglia –  aveva rinunciato agli emolumenti – era l’avvocato ingauno Franco Maria Zunino che interpellato da trucioli.it, ha tagliato corto: “Da avvocato le sentenze non si commentano, semmai si appellano. Non ho altro da aggiungere, almeno fino a quando non verrà depositata la motivazione”.

Avvocato Zunino, non ci vergogniamo di essere stati amici ed estimatori del compianto presidente Lengueglia, possiamo ammettere che proprio per quel rapporto di reciproca trasparenza, tra cronista ed amministratore pubblico, lo interpellammo  proprio sul ‘caso Ferrando’. Avevamo ricevuto una soffiata dei soliti informatissimi ambienti massonici rivieraschi, ma rispose: “Questa volta sono io a chiedere un favore, vi spiegherò tutto quando il giudice emetterà la sentenza. Sono scosso ed amareggiato. E’ la prima volta in vita mia che firmo un licenziamento….”.

Verso il gentiluomo Marco Lengueglia saremmo stati ingrati a rispondere no. Nell’ufficio in comproprietà col compianto fratello ‘Ginetto‘, in piazza Petrarca (sede della Croce Bianca e dell’ex ufficio postale), Il Secolo XIX prese in affitto dai Laigueglia la sua  prima sede di corrispondenza del ponente savonese, era il 1969. Qui abbiamo lavorato per due anni, quasi a gomito con i fratelli Lengueglia. Allora erano gestori della linea che collega Albenga con l’entroterra savonese ed imperiese: Valle Arroscia,  Val Pennavaire.  Una decina di autobus di linea, oltre a cinque riservati alle escursioni in pullman, una ventina di dipendenti. Un’azienda eredita dal padre che iniziò a Pieve di Teco ai primi del ‘900. Una famiglia solida, affiatata. Marco era entrato successivamente anche nel settore assicurativo (Toro), oggi affidato al figlio e alla figlia. Luigi (Ginetto) rimase al timone dei pullman, vita e passione, fino alla vendita a fine anni ’90. Troppo anziano per continuare, il figlio Gianpaolo non era interessato.

Chi può testimoniare sulla rettitudine di Marco Lengueglia è  un controverso personaggio noto del mondo politico imperiese e non solo, Claudio Scajola di cui è stato sostenitore ed amico quasi fino all’ultimo, anche se a volte non condivideva strategie e alleanze, scelte di uomini. Marco eletto alla presidenza Sar, certo per spartizione politica (alla presidenza della Provincia c’era Marco Bertolotto, prima Chicco Garassini) , ma c’era bisogno di un competente per risollevare gli annosi bilanci in passivo della Sar, con i comuni grandi e piccoli costretti a ripianare i buchi, gli sprechi soprattutto. La strapotere di un certo sindacalismo, del sindacato corporativo. Un’eredità pesante che Marco concluse con orgoglio e qualche amarezza. Annullò le perdite, rilanciò il settore ‘gite turistiche’, incrementò i profitti, acquistò automezzi, persino usati (seminuovi in Svizzera). Si mosse alla stregua dell’ imprenditore privato nella sua azienda. Oculatezza, rigore, trasparenza, pur con inevitabili compromessi.

E’ durante questo ‘missione’ che, col presidente Laigueglia, l’ormai vecchio cronista ha mantenuto un rapporto di costante di scambio di vedute,  informazioni, utili ad entrambi. Il giornalista può sapere ciò che il presidente non conosce e viceversa, nel rispetto dei ruoli e dell’etica professionale.  Bastarebbe citare l’arrivo del neo direttore, il genovese Roberto Ionna. I rapporti con il mondo sindacale. Ionna, con i fatti, ha dimostrato come si può amministrare e risanare un’azienda pubblica; mettere in riga, coinvolgere nelle scelte il personale. Attuare il rigore dei conti, la riorganizzazione del servizio mettendo al bando clientele e pressioni indebite. Ionna, alla fine, preferì lasciare e tornare in posti di grande responsabilità proprio a Genova. Eravamo in piena fusione Acts-Sar. La prima superindebitata fino a quando arrivò l’avvocato Paolo Marson e sarebbe stato lui a convincere il direttore Franco Delfino a farsi da parte con onore.

E’ in quegli anni esplose, con la presidenza Laigueglia, il ‘caso Ferrand0′ con un epilogo ‘drammatico’ , prima di tutto per chi, per la prima volta in vita sua, firmava un licenziamento che, pare superfluo aggiungerlo, finì per sconvolgere la vita della dirigente loanese. Nel corso della diatriba emersero una trentina di asseriti addebiti.  Si arrivò inizialmente al provvedimento di sospensione  che la dirigente contestò in toto rivolgendosi al giudice del lavoro, il dr. Luigi Acquarone, che respinse il ricorso,  condannandola a pagare le spese di giudizio (1500€). E’ durante il periodo di sospensione che venne risolto il rapporto di lavoro ? Licenziata.

Dal dispositivo di sentenza (leggi a fondo articolo) emerge che la decisione del vertice Sar sarebbe illegittima in quanto intimato ‘in periodo di malattia‘. Se fosse così pare pacifico e logico l’esito, ma resta il nodo di accertare se quando fu sospesa fosse in malattia o meno e comunque la sanzione dichiarata legittima dal giudice Acquarone.

Il presidente Lengueglia era spinto da odio, astio o piuttosto si era reso conto che la dirigente Ferrando aveva ‘tradito’ lasua fiducia e quella del consiglio di amministrazione? Allo stato degli atti va rispettata la sentenza e le ragioni della ‘dirigente’ in attesa degli eventi. Una pagina triste comunque la si voglia guardare – Sar e Acts sono patrimonio della comunità e al suo servizio -;  l’ente pubblico, tra l’altro,  per essere tutelato e non compiere passi sbagliati, si era rivolto a due eccellenti avvocati savonesi, Spotorno (studio a Pietra Ligure, ha seguito per anni le controversie del S. Corona) e Cardone (Albenga). La dipendente Sar è stata assistita dall’avvocato Paolillo di Genova, rappresentato, a Savona, dal collega Acquilino.

Non resta che attendere l’epilogo finale. Senza trionfalismi o ipocrisia. Marco Lengueglia, testimonianza di cronista, non era un ‘tagliatore di teste’.

Luciano Corrado

1) LA SENTENZA DEL GIUDICE DEL LAVORO

2) L’ULTIMO BILANCIO 2010 DELLA SAR

3) Dopo 30 anni della Sar, storia di un utile aziendale

“Per la prima volta nei 30 e più anni dalla sua costituzione, che risale al 1974, la Sar chiude un esercizio con un utile, precisamente 20 mila 165 euro, significativo, in quanto al netto delle pesanti imposte sul reddito dell’esercizio, soprattutto Irap”. Questo l’annuncio dato dal presidente della Sar, Marco Lengueglia, venerdì scorso, agli azioni della società che gestisce il trasporto su gomma nel bacino dell’Albenganese e del Finalese, ultimamente scorporatasi con l’apertura di un’altra società per azioni (con capitale al 100 per cento della Sar) chiamata Sar RTF (Trasporto pubblico locale), presieduta da Franco Maria Zunino. Tale società costituisce il 50 per cento della società consortile Arca scarl di cui sono soci la società ACTS linea spa e appunto la Sar Tpl spa.
Certo, la cifra è limitata, ma, come evidenzia Lengueglia: “Questo sta a significare che il pareggio strutturale della gestione economica della società, raggiunto negli ultimi tre anni, è ulteriormente consolidato. E ciò malgrado l’aumento di costo del carburante e soprattutto del costo della mano d’opera conseguente al rinnovo del contratto di lavoro (pur in presenza di un intervento a sostegno di questi oneri da parte dello Stato)”.
Va fatto notare che la Sar, nell’ultimo biennio, ha migliorato la qualità del parco autovetture (che ora sono 58) e che nel corso dell’ultimo esercizio non si sono applicati aumenti tariffari con i servizi di trasporto locale. L’utenza, va ricordato, ha segnalato un leggero incremento, mentre per quanto riguarda i servizi turistici il già buon risultato del 2005 è stato a sua volta migliorato del 4 per cento. Un risultato dovuto alla decisione di acquistare un nuovo autobus da 62 persone a tecnologia avanzata e di un autobus Volvo Gran Turismo.
I dati del bilancio sono relativi all’impiego di un organico medio che è stato il seguente: personale di movimento: 89 agenti; personale di manutenzione: 20 agenti; personale addetto ad altri servizi: 15 agenti, per un totale di 124 unità. Il parco macchine all’ottobre dell’anno scorso era costituito da 58 automezzi per il servizio TPL e 14 mezzi per i servizi di noleggio.
Come ha messo in rilievo il presidente Lengueglia, nel corso dell’assemblea generale presieduta dal presidente della Provincia Marco Bertolotto, il buon risultato complessivo lo si deve anche agli utili derivanti dalla piena attivazione dell’officina riparazioni che oltre ai propri automezzi fornisce servizi per gli esterni (riparazioni, collaudi e revisioni). Tali servizi sono stati forniti senza aumentare il numero degli operai dell’officina né la prestazione ordinaria.
La Sar, presieduta da Lengueglia, ha come consiglieri Franco Maria Zunino, Pasquale Gandolfo, Aldo Naso e Nicola Ficocello; il collegio sindacale ha Silvano Montaldo come presidente e come consiglieri Roberto La Florio e Alberto De Vincenzi; la direzione vede come direttore Milena Ferrando e come direttore della Sar Tpl spa Angelo Bruzzone.

 


L.Corrado

L.Corrado

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