Trucioli

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L’avvocato savonese: ‘No ai Forconi’. E ad Albenga…i clic di Silvio Fasano


No ai Forconi ! Quello che sta succedendo in questi giorni nelle piazze delle principali città italiane è inaccettabile. Non è con i forconi che si possono risolvere i problemi di questo travagliato paese. Di fronte alla violenza la condanna deve essere unanime e senza condizioni. Vorrei ricordare che la parola “rivoluzione” che pure qualcuno ha invocato ha ben altro significato di quello che ad essa vogliono attribuire i forconi.

 

La Storia ci insegna che la rivoluzione è un moto non di sola protesta, ma portatore di un messaggio ideologico ben preciso, di regola volto all’affermazione di diritti di libertà nei confronti di un regime dittatoriale: penso alla Rivoluzione d’Ungheria (non scomodiamo quella francese).

Impedire ad un esercente l’attività commerciale di aprire un negozio o costringerlo a chiudere da semplicemente luogo al reato di violenza privata e, nei casi più gravi, a quello di estorsione.

Mettere a soqquadro una città non serve.

Per risolvere i problemi dell’Italia occorrono Italiani con idee anzi con Idee.

Se c’è bisogno di una rivoluzione questa deve essere culturale.

Agli studenti che sono scesi in piazza dico che uno dei più grandi rivoluzionari è stato il signor Socrate, che senza compiere alcun atto di violenza, ha dato vita alle basi del Pensiero.

Gandhi era il campione della non violenza.

Sandro Pertini, pure da qualcuno impropriamente citato, era un uomo di pace e guardava al dialogo come forma imprescindibile di risoluzione dei conflitti.

Creare odio fra cittadini da luogo ad uno scompiglio inaccettabile.

Quelle di questi giorni sono proteste poste in essere da un corpo senza testa: sarebbe bene che la Stampa in maniera chiara e senza oscillazione alcuna condannasse queste manifestazioni.

Sbaglia il Movimento 5Stelle a cavalcare questa onda di protesta.

Sbagliati sono gli interventi alla Camera dei suoi deputati che, sconvenienti nei toni, finiscono per non essere compresi nei contenuti.

La generazione dei nostri padri (io sono nato nel 1969) aveva molta più fame di noi, fame soprattutto di diritti, ma la generazione dei nostri figli, se continua così, rischia davvero di essere spazzata via.

Un tempo scendevano in piazza lavoratori, operai e contadini, che rivendicavano una vita migliore, ma sempre nell’ambito di una società democratica e non al di fuori di essa.

Contestare chi è ricco solo perché tale è demagogico.

Tutti vorremmo essere ricchi.

Fra i crocieristi fischiati e insultati a Savona ci sono persone che hanno lavorato e lavorano e vogliono solo trascorrere qualche giorno sereno.

Fra chi deve prendere un treno ci sono studenti e lavoratori, lavoratori e studenti: persone che ogni giorno faticano, ma non si arrendono.

E’ vero che i partiti sono quello che sono.

E’ vero che la classe politica si rivela inadeguata.

Ma i rappresentanti ( i politici) sono lo specchio esatto dei rappresentati.

Siamo tutti uguali: loro sono come noi e noi siamo come loro.

Qualche tempo fa ho scritto il mio pensiero sull’Italia (numero 32 di Trucioli del 14-03-13 ) e lo riconfermo, ma se vogliamo un po’ di bene a questo Paese abbiamo il bisogno di rimboccarci le maniche tutti quanti.

Non so in che modo possiamo uscire da questa crisi, ma è solo con l’Intelligenza e con l’amore per la vera Libertà che dobbiamo provare a venirne fuori.

Un pensiero solidale deve essere rivolto, infine, alle Forze di Polizia.

Può anche darsi che da questa crisi non verremo fuori.

Forse siamo alla fine di un epoca, ma il Mondo, che pure ha osannato in questi giorni il grande Mandela, ha bisogno di tutto, ma non di violenza.

In questa fase storica del nostro vivere ci vuole solo Responsabilità e i cittadini devono anche fare un bel mea culpa.

Giovanni Sanna

 


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G.Sanna

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