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Calizzano: don Antonio Nan, benefattore e eroe, a 33 anni dalla morte


Sono trascorsi 33 anni  dal quel 8 settembre 1980 quando il suo fortissimo cuore si fermò per sempre. Calizzano fu un paese in lutto per la morte, a 96 anni, del canonico Antonio Secondo Nan, fino all’ultimo assistito con amore e dedizione dai nipoti Lina e Carlo Ivaldo. “Abbiamo perso uno dei più limpidi personaggi della provincia”, era stato uno dei commenti. Durante la Resistenza  si offrì in ostaggio ai nazisti per salvare alcuni partigiani caduti nella mani degli invasori. Fu uno strenuo ed abile mediatore tra la barbarie nazista e il terrore dei calizzanesi che rischiavano di assistere alla distruzione del paese considerato un covo di ribelli e resistenti. Il parroco salvò le case schierandosi ancora una volta dalla parte dei suoi concittadini.

 

E’ stato fondatore dell’ospizio Suarez, struttura  chee svolge un importante ruolo sociale, a favore degli anziani, ma anche delle famiglie, non solo a Calizzano, Bardineto, nel comprensorio. Fondatore dell’asilo infantile, della scuola media. Un apostolo dei giovani e dei più bisognosi. Da qui l’importanza che a questo cittadino benemerito ed esempio di vita, virtù, dedizione, atti di eroismo, già nelle scuole dell’obbligo venga riservato un capitolo della storia  di Calizzano. Il consiglio comunale, ad esempio, potrebbe ogni anno istituire la commemorazione (che non vuole dire solo cerimonia funebre) sul piano educativo della figura di uno dei padri migliori e simbolo di comunità, spirito di servizio, educazione al bene e all’etica pubblica.  A don Nan è intolata la scuola materna-asilo infaltile.  I calizzanesi non disperdano, anzi valorizzino come merita un patrimonio di valori umani e civili. Per non dimenticare.

L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL SECOLO XIX IL 9 SETTEMBRE 1980

 


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