Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ci vediamo all’arbu der mangu…


Al Pian del groppo (cian der grop) anticamente vi era un albero particolare che dava il nome alla zona: era detto l’arbu der mangu. Non è dato di sapere se questo albero vi fosse stato piantato in quel luogo o fosse un albero nato spontaneamente, una quercia o un pino…

Il fatto che si dicesse “l’albero” stava a significare che era l’albero per eccellenza, come quando si ricorda che per Natale si addobba l’albero: in questo caso tutti sanno che si tratta di un pino. In realtà l’albero per eccellenza dei nostri boschi era stato per molti decenni il castagno da cui dipendeva buona parte della popolazione che si nutriva appunto di castagne e di polenta.

L’indicazione del luogo (arbu der mangu) fornisce anche la specie dell’albero che sembrerebbe essere un mango, l’albero esotico che è stato piantato anche in Liguria, ma senza successo in quanto non produce a causa del clima è inadatto.

Possiamo pensare che il nostro “mangu” fosse uno stregone o un uomo speciale del posto, oppure si trattasse di una speciale funzione che veniva svolta presso questo albero…

La strada che passa in questo luogo era percorsa da carovane di muli carichi di sale dal porto di Savona che veniva portato a Cortemilia, tutto lungo i sentieri dei boschi.

Nel libro “La cauzagna” la sua autrice, la prof. Rosilde Chiarlone di Piana Crixia, moglie del dottor Domingo Rodino, parla di un “albero del mango” che si trovava a Cobarello, a cui si erano impiccate alcune persone…

Nella citazione dell’autrice, che non fornisce alcuna spiegazione sull’albero, sembra di ravvisare un fatto comune di cui tutti sono a conoscenza, ma fino ad ora non ho trovato nessuno che abbia saputo dare un significato a questa curiosità che per me rimane un mistero insoluto.

Bruno Chiarlone


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B. Chiarlone

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