Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ceriale: Nucera story ? Boomerang in vista per il Comune


Si avvicina la data dei tre anni ed il più grave scandalo edilizio della storia di Ceriale sta lanciando allarmanti segnali. Troppo intricata la sciagura per essere indovini. Basta leggere una parte, quella depositata, della montagna di carte della maxi inchiesta giudiziaria sfociata nel clamoroso sequestro del febbraio 2011 e poi i fallimenti a catena. Ci sono alcuni punti fermi e molti interrogativi. Chi ha riflettuto sulle conseguenze giuridiche del dissequestro? Quale la sorte del complesso immobiliare dopo gli osanna alla confisca e invece via i sigilli, con procedura fallimentare in corso. Essa prevede che pagati i creditori, se c’è un avanzo sia versato al ‘fallito’. Cioè società di Andrea Nucera. E che dire dell’interesse manifestato da una, forse due, società di fondi di investimento alla sollecitazione del dr. Alberto Marchese, curatore di Geo Sviluppo Immobiliare Italia Srl ? Professionisti ‘indipendenti’ da noi consultati ritengono che, alla fine, a lasciarci le penne sarà in particolare il Comune per non aver  subito contestato agli ‘aventi diritto’ la lottizzazione abusiva.

Fa impressione per chi ha seguito, nei decenni, le cronache giudiziarie savonesi, questo ‘affaire’ sbocciato in un silenzio assordante, almeno nella fase iniziale, quando l’allora super banchiere  Gianpiero Fiorani mise le mani sull’ampia striscia di terra, tra Aurelia e Ferrovia, a ponente del centro storico. Una ‘lunga mano’, visto che non era un frequentatore di Ceriale, né delle zone limitrofe. Solo alcuni intraprendenti ‘fratelli muratori‘ avevano fiutato l’opportunità di mettere insieme quell’ampia zona agricola via via abbandonata. A Ceriale e dintorni le prime notizie arrivarono  da indiscrezioni giornalistiche a livello nazionale, con ritardo. Inutile dirlo, c’era gente che sapeva e manteneva la riservatezza degli ‘affari’ e dei personaggi. Qui prodest ?

Il signor Fiorani che pare abbia saldato i ‘debiti’ maggiori con la giustizia di Milano. Nell’ordinanza del Gip, Clementina Forleo, poi caduta in disgrazia, si leggeva che  nell’ambito della scalata Antonveneta avrebbe distratto fondi  per 80 miliardi di lire finiti all’estero. E La Stampa dell’11 aprile 2006, in cronaca nazionale, titolava: Fiorani racconta, ho fatto regali a politici che sostenevano il governatore di Bankitalia, Fazio. Al senatore Grillo 100 mila euro, altrettanti a Dell’Utri.

L’ex esponente Dc, nella pianura ingauna, qualche conoscenza l’aveva. In passato, ad esempio, era stato in frequente contatt0 con il dr. Lazzaro Maria Craviotto; il compianto medico, proprietario della Villa Salus (ora agli eredi), di quattro stabili a Ceriale, strada per Peagna, si trovò al centro di una sorprendente vertenza con il Comune di Ceriale, iniziata a metà degli anni 70 e sfociata, dopo quasi 20 anni, in una sentenza definitiva che dava ragione alla famiglia Craviotto (i terreni erano della moglie Rosa Griffo ereditiera delle ‘terre rosse’ del padre che a Vado Ligure possedeva l’intera area dove sorge la centrale elettrica) e condannava il Comune ad un maxi risarcimento. 6 milioni di euro?  Danni e rivalutazione monetaria per aver negato la costruzione di almeno tre, quattro edifici. Pare che ci sia stata, per ultimo, una transazione. Niente soldi, ma metri cubi.

L’attivismo del potente, più volte sottosegretario  spezzino ora berlusconiano di ferro, tra i più longevi rimasti in sella della vecchia Dc,  si estendeva in terra savonese.  Di più non sembra il caso di approfondire, dilungarci.  Neppure sui  referenti. Sugli incarichi che ricoprivano.

Ceriale, tradizionale processione di San Rocco del 16 agosto 2013, con le autorità civili e militari, una folla di residenti e soprattutto turisti

Veniamo all’aspetto forse più attuale del ‘dramma Ceriale’. La sorte dei palazzi ed aree pertinenti.  Il grave rischio alluvioni a monte dell’Aurelia e della T1. Beati coloro che, con un fardello di responsabilità politiche ed umane (non ci interessa il penale, saranno innocenti), proprio in questa triste vicenda, possono sfilare con nonchalance alla solenne processione-spettacolo di San Rocco. Ora sorridenti, ora in preghiera, vestiti a modo, alla stregua di benefattori della comunità.  Premiati peraltro a ripetizione dagli elettori cerialesi. Buona fortuna! Non importa se a poche decine di metri dalle funzioni religiose abbiamo fotografato – e lo documenteremo – ogni sorta di illegalità. Questo discorso dovrebbe saperlo anche il caro compagno di seminario don Luigi Fusta che nella omelia ha dimenticat0 di ricordare il dovere dei fedeli, amministratori pubblici in prima fila, a praticare almeno i principali insegnamenti del Santo, a partire dalla corsa alla ricchezza, al materialismo, all’edonismo. Oppure legga il condivisibile articolo di don Antonello Dani, da Imperia, scritto su Rivisto di ottobre, a proposito del folklore, del comportamento di certe confraternite in processione, la presenza-spettacolo di politici locali.

E’ difficile non dare un significato, seppure ipotetico, ai tempi lunghi e alla prescrizione. Non rendersi conto del suo inesorabile ingresso per alcuni reati contestati. Associazione a delinquere esclusa e ammesso che venga confermata con sentenza definitiva.

Come ignorare che il magistrato inquirente più impegnato nel ciclone T1 lascerà tra pochi mesi la Procura della Repubblica e per il dirigente  c’è il pensionamento all’orizzonte. Parliamo di Ceccarelli e Granero.  Due pilastri. Resta sul tappeto il troncone bancarotta fraudolenta, con il Pm Pelosi.  Non sembra questo il nodo centrale. Il discorso coinvolge il merito del pilastro accusatorio. Lottizzazione abusiva? Difficile provare il contrario. Anche se non abbiamo letto cosa raccontano le carte difensive. E’ vero o no che Nucera ha dimostrato di aver acquistato in blocco, quando tutto era stato confezionato dal ‘club Fiorani’. Non quello che, a Ceriale, vendeva il pane e fu il primo fornitore ambulante per gli abitanti di Peagna.

E cosa rispondere ai giuristi sostenitori della tesi che è preciso dovere del Comune contestare la lottizzazione abusiva, prima dell’intervento della magistratura. Basti pensare che il Comune non solo disponeva di un ufficio tecnico, poteva contare  su un esperto avvocato amministrativista in materia urbanistica. E la commissione edilizia consultiva? Fazio ha ripetuto alla noia: ‘Mi sono trovato le carte pronte, ho grande fiducia nel mio precedessore”.  Nucera è probabile che abbia beffato sulla proprietà di qualche appezzamento, grazie alla carenza di controlli comunali; sostanzialmente ha realizzato  quanto due sindaci, due giunte, due consigli comunali (a maggioranza),  Regione, Provincia, gli hanno consentito. Non parliamo, invece, dei reati fiscali e dintorni. Difficile trovare escamotage.

Non siamo esperti di codice penale, ma che significa dissequestrare un bene dopo che la Cassazione aveva confermato la validità del provvedimento, proprio per l’accusa di lottizzazione abusiva? Gli stessi professionisti contattati hanno espresso  alcuni dubbi sostanziali su questo passaggio, in particolare come ne uscirà il Comune di Ceriale, coinvolto con il sindaco, il suo predecessore  peraltro premiato da un assessorato in Provincia dal sempre provvidenziale Angelo Vaccarezza che pare abbia particolare predilezione per i ‘fratelli muratori‘ e gli insigniti da ‘avvisi di garanzia‘ per inchieste nell’ambito della pubblica amministrazione.

Pare opportuno riprendere l’assai più dettagliato ed equilibrato articolo che scrisse Angelo Fresia , su La Stampa, nel luglio 2012. Eccolo:

Altro aspetto. Il 28 luglio 2013 su alcuni quotidiani era stato pubblicato a pagamento (trucioli.it diede puntuale notizia) un annuncio del Tribunale di Savona, fallimento 34/2011, per sollecitazione a presentare manifestazioni di interesse.

Il curotore fallimentare, dr. Alberto Marchese, con studio a Genova, rendeva noto:…. entro e non oltre il 15 ottobre 2013, dovranno pervenire le proposte di acquisto del complesso immobiliare  esteso su un’area di 65 mila mq.  , per una volumetria di 56 mila mc, di cui il 30 % a destinazione residenziale, il 50% ricettiva ed il residuo a terziaria. In stato di avanzata costruzione. In tempi di crisi i veri ‘manager’ fanno affari. Quando tutti vendono, loro  comprano.

Non abbiamo mai saputo, per citare un dato, quanti siano gli alloggi e box che erano stati venduti con compromesso registrato o meno. A suo tempo su trucioli savonesi – che abbiamo lasciato per motivi di deontologia professionale, dando vita da un anno a questo nuovo blog –  avevamo ricostruito parecchi particolari, sulle principali parti in causa. Sono consultabili nella voce archivio, cliccando Ceriale-Nucera – complesso Brezza di Mare.

Non abbiamo saputo cosa abbiano risposto alle domande dei magistrati inquirenti gli indagati (Nucera ha preferito togliere il ‘disturbo, rifugiarsi a Dubai dove pare gli affari vadano a gonfie vele, con la solidarietà degli sceicchi del petrolio che negano l’estradizione). A partire dal responsabile dell’ufficio tecnico Giuseppa Parrinello, catapultata dal Piemonte che nel febbraio 2009 firmò la concessione e la convenzione. Infine accolta dalla ‘benevolenza’degli amministratori comunali di Andora.

Non sappiamo se sia stato interrogato l’ex segretario comunale Sandro Piccardo. Le voci diffuse nel municipio di Ceriale asseriscono che inviò due anni prima dell’esplosione della ‘bomba Nucera‘  il dossier alla procura della Repubblica per mettersi le spalle al vento.  L’ex funzionario, ora in pensione, apprezzato per equilibrio, capacità incisiva (razionalizzò la struttura elefantiaca per Ceriale delle figure apicali) era stato tra i candidati nella la corsa alla Provincia, battuto da Bertolotto.

Sappiamo che la Procura ha percorso con successo la strada del sequestro e recupero di oltre sei milioni di euro  che si erano ‘rifugiati’ in Ungheria, grazie a prestanome di Nucera, da lui definiti ‘presunti’estorsori-truffatori.

Sappiamo che la guerra avviata dal chiacchieratissimo ex presidente del Savona Calcio (quanti osanna da certi ambienti e da riveriti giornalisti, carta canta!)  Bettino Piro ha avuto conclusioni impreviste. Nucera non sarebbe  debitore per lavori realizzati nella T 1, ma persino creditore di circa 500 mila euro, stante le somme già versate ed i lavori eseguiti, verificati da un perito.

Non abbiamo notizie quale sarà la conclusione dell’indagine  sui fidi bancari Carige-Carisa , pare una cinquantina di milioni di euro. Finora i giornali hanno messo a fuoco altri personaggi, savonesi compresi, nulla è trapelato sulla galassia Nucera.

Peccato che quando avevamo pubblicato su trucioli savonesi, in tempi non sospetti, una sequenza istruttiva in merito alla presenza in un’azienda rinomata del savonese di un impiegato con un cognome impegnativo, Mussolini, l’unico nipote vivente del Duce, calò il sipario del silenzio. Anche di fronte ad indiscrezioni (e non solo) di risvolti giudiziari, penali e civili.

Tra accelerazioni e frenate, come ha ricordato in alcuni dei suoi puntuali servizi il cronista del Secolo XIX, Giovanni Ciolina, la giustizia si fa attendere. Sono in molti, a partire da tanti sfortunati creditori, a credere nello stato di diritto.  Purtroppo siamo in Italia, dove le leggi le fa il Parlamento, cioè politici sempre più malvisti; ai giudici tocca applicarle, comprese le farragginose procedure. Tutti invocano, a parole, giustizia rapida, poi sono in molti a prodigarsi per i tempi lunghi. In Italia, regno mondiale delle prescrizioni.

L.Cor. 

 


L.Corrado

L.Corrado

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