Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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GAUDENTI GODITORI GODERECCI


Le principali sottospecie dei divertimentisti – Visioni mistico sensuali – Giubilo festevolità e Assessori – Tre quarti di processione in silenzio tombale: dispetto al fracassofilo di ceppo – I moderati di centro – I gozzovigliatori

    In seguito a studi approfonditi, si è scientificamente comprovato che i “DIVERTIMENTISTI” (vedasi Bellamigo in Trucioli n. 32 del 14-3-2013) si articolano e scaglionano in svariate sottospecie di cui i nostri sociologi hanno catalogato le maggiori.

 

 

 

  1. In grande vantaggio spirituale appare la primaria sottospecie dei GAUDENTI. Essi traggono la linfa del “Gaudio” dalle propulsioni teocratiche le quali, ancorché datate e contrassegnate, traggono linfa, proprio in forza del loro vigore trascendentale, dalle conclamazioni vaticane, sia soggettive (Nuncio vobis GAUDIUM magnum), sia oggettive ( GAUDIUM et spes: la enciclica più rilevante dell’ultimo Concilio). I Gaudenti sono quindi spesso catturati dalle estasi mistico sensuali delle quali abbiamo nella grande arte esempi d’altissima stupefazione, vedasi ad esempio la Santa Teresa d’Avila del Bernini in Santa Maria della Vittoria in Roma, Cappella Cornaro. Ma non solo : l’atavico inno alla Madonna che, da oltre un secolo, promana nelle nostre lodanensi processioni (Mira il tuo popolo o bella Signora che, pien di GIUBILO, oggi Ti onora- Anch’io FESTEVOLE corro ai tuoi pié.. ecc.) conduce il Godimento dalla fase mistico-sensuale a quella, diciamo, rumpi e streppa del moto populistico fatto di grida, danze, risa e festosità. Per questo non comprendiamo perché mai il noto Assessore di religiosa onnipresenza, detto appunto “Il PIO”, non abbia, giubilante e festevolante, accompagnato la magnifica “Cassa” del due di luglio come un novello Davide danzante intorno all’Arca, standosene invece lì dietro in castigato mutismo. Neppure comprendiamo bene perché, per tre quarti della processione, si sia proceduto senza suoni né canti, in silenzio tombale. E’ possibile, però, che si sia voluto fare dispetto ad un noto consigliere comunale d’arcaico ceppo fracassofilo il quale, dopo aver spiegato a chi ha studiato musica per cinquant’anni e più la differenza tra musica e rumore, non è riuscito a convincere nessuno di averlo egli stesso capito.

  2. Passiamo ora alla seconda sottospecie: I GODITORI. Si entra qui nel campo concettuale degli “utilizzatori finali”, un campo para-consumistico, nel quale è Maestro teorizzatore un alto Avvocato milanese della di “Lui” Corte. I Goditori appaiono centrali, diremmo, moderati centristi, tipo Formigoni, essi non cadono né in festevoli trappole né in mistiche contemplazioni, si basano sul concreto: comprano, se è il caso, ciò che può dar piacere ancorché proibito, per risentirne il breve brivido, ma non si sbracano, usano accorgimenti, leggono, oltre ai di “Lui” belluini quotidiani, anche il “Sole 24 ore”, sono l’Intellighenzia dei Divertimentisti. Niente strilli per piacere, al massimo uno spinello se offerto e proprio per non sembrare retrò, niente lap-dance, solo sfilate di moda, niente nudismi ma spiagge e siti ben giocati sul carpe diem ad acchiappar la vita che trapassa.
  3. Ma la sottospecie più dirompente, che s’intrampola a tutte le età sui moti carnascialeschi della bieca e triste goduria fine a se stessa, è quella dei GODERECCI: essi non parlano, sbraitano; non discutono, sproloquiano ; non comunicano, ingiuriano; non suonano, sfracassano; non
    cantano, ululano; non mangiano, gozzovigliano; non bevono, tracannano; non fanno l’amore, scopano; non sfumacchiano, si sballano; non vivono, degenerano.

Da quanto sopra osservato sorgerà nei nostri quattro lettori una legittima domanda: ma a noi, beatissima penna, che ce ne importa?

    Eh no, cari ragazzi. Dinanzi alle teorie incalzanti delle nostre classi
digerenti, dinanzi agli imperativi categorici di pubblica aggressione ambientale che ci violentano, nell’assistere alla conclamata volontà di imporci le modalità comportamentali di “Lui” e di tutti quelli che ne inseguono le teoriche e “pratiche” performances, dobbiamo prepararci, con accurate analisi, a saper catalogare, a saper distinguere, a saper valutare, per poterci difendere.


Gnosce inimicum tuum, dicevano gli antichi romani che le avevano provate tutte, “conosci il tuo nemico”.

    Non esageriamo, non proprio di nemici si tratta, ma solo di resistibili, seppur terrificanti e asfissianti, scassatori delle più fisiopatiche intimità, detti gli “Spellecchiapalle della LITE (Lobby inquinatori tam-tam endorsement)”.

BELLAMIGO



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Bellamigo

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