Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S. Spirito: nasce una nuova corrente letteraria


Cedendo alle insistenze di mia moglie, l’altra sera ho iniziato a mettere un po’ d’ordine nella mia piccola scrivania e intorno e dietro allo schermo del personal computer dove galleggiano fogli, foto, ritagli di giornali, matite, penne, pezzi di ceramica e altri oggetti non meglio definibili ma essenziali alla mia sopravvivenza (consiglio a tutti di tenere sempre a disposizione una conchiglia fossile oppure un modellino di cannone che funge da temperino).

Però prima di archiviare o di buttare riguardo, rileggo, rivaluto, metto da parte per una prova di appello, non si sa mai.

E proprio un ritaglio de IL SECOLO XIX , a firma del corrispondente Luca Berto e datato 14 marzo 2013, attira la mia attenzione. Il titolo è “PASSEGGIATA E MARCIAPIEDI. BORGHETTO SCEGLIE LE PRIORITA’“.

Sottotitolo “Pronto a partire anche il cantiere per l’arginatura del Varatella“.

Si tratta del solito elenco di opere pubbliche che dovrebbero essere avviate dall’amministrazione Gandolfo e che è regolarmente sbrodolato sui quotidiani ogni mese o due, tanto per far vedere che a qualcosa si pensa, lassù nel Palazzo.

A parlare è l’assessore ai Lavori Pubblici, Emanuele PARRINELLO, il quale poteva anche risparmiarci, tra tutti i “…faremo….”, la realizzazione dei marciapiedi di via Michelangelo, progetto che da ben quindici anni i passati amministratori, attraverso le interviste rilasciare dall’ex assessore Bruno ANGELUCCI (nella foto a ds), l’hanno servito ai borghettini in tutte le salse. Un mio amico, addirittura, ha proposto di cambiare nome a Via Michelangelo, almeno quando parleranno dei marciapiedi della nuova via, potrebbe sembrare un progetto nuovissimo e non vecchio e ammuffito.

Ma non è questo ciò di cui volevo parlare. Quello che ha attirato la mia attenzione è la parte finale dell’articolo, che trascrivo: “Siamo alle prese con calcoli e stime…Stiamo cercando di capire quanti soldi poter spendere, in quali tempi e cosa realizzare con essi. I progetti di via Michelangelo, del Varatella e della passeggiata sono praticamente pronti a partire e ciò dovrebbe avvenire in un lasso di tempo abbastanza ragionevole; tuttavia non abbiamo ancora messo a punto un programma dettagliato per l’attivazione dei cantieri. Alcuni di questi sono stati inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche che abbiamo elaborato alla fine dell’anno scorso, quindi in teoria ciascuno di essi avrebbe già una data di inizio più o meno ufficiale. Queste, però, potrebbero cambiare e anche slittare proprio a causa delle molte variabili che andranno ad influire sul nostro bilancio”.

Ho riletto varie volte queste parole per capire cosa avesse voluto dire il nostro Assessore, ma non ho capito molto. Poi ho riletto ancora e alla fine ho avuto una folgorazione e mi sono reso conto che questo brano di prosa potrebbe costituire la “prima pietra” di una nuova corrente letteraria: “L’ARIAFRITTISMO”, cioè la capacità pronunciare centinaia di parole (centodiciotto nel nostro caso) senza dire nulla sostanzialmente, alla quale potrebbero aderire certamente quasi tutti i politici che si rispettano.

Un genio, forse inconsapevole, ma un vero genio il nostro Assessore.

Questa, signori lettori permettetemi di affermarlo, è ARTE!

E sì perché sfido chiunque a capire le parole che l’assessore Parrinello ha detto: …faremo, ma non si sa bene……i progetti sono pronti, ma non c’è ancora un programma dettagliato per l’attivazione dei cantieri…….alcuni progetti del piano triennale hanno già una data di inizio…però questa potrebbe cambiare o anche slittare…

Un capolavoro! Anche se uno non volesse ammetterlo, non può astenersi dal riconoscerlo.


Non ci è dato sapere se questa capacità ariafrittistica che dimostra di possedere, Emanuele PARRINELLO la possegga per ereditarietà ovvero l’abbia acquisita grazie agli studi svolti. Ma questi dubbi diventano piccole cose dinanzi all’estasi che si prova leggendo un’opera d’arte del genere.

Comunque essere governati da questi artisti fa piacere. Ti da come dire… una certa sicurezza, un senso di calore misto a felicità; ti trasmette la certezza che lassù nel Palazzo qualcuno c’è che pensa a noi e al nostro tormentato ‘paesino’.

E così mi addormento tranquillo, nella speranza che “domani…” , quando mi sveglierò sia veramente “…un altro giorno”.

Silvestro Pampolini

 


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S.Pampolini

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