Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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2013? Prospettive e speranze. L’amata Riviera non è più terra di conquista. Cultura dell’ospitalità. Mio papà diceva…


L’anno 2012 è andato in archivio. Ha lasciato dietro di sè una crisi economico finanziaria importante, figlia di un periodo di recessione devastante. Ha portato cambiamenti mal digeriti in tutti gli ambiti nei quali si prova ad offrire servizi.
Siamo passati in poco tempo da realtà tranquilla, ma in modesto movimento ad ambiente fermo ed obsoleto.
La piccola-media impresa è stata uno di quei punti nevralgici del nostro territorio che ha subito notevolmente questi eventi.
Nella nostra amata Riviera, ma anche a livello nazionale, il motore trainante del lavoro con tutta la sua filiera al seguito, è di queste piccole o grandi realtà.
Barricarsi dietro il detto popolare o giustificarsi con tutti gli attacchi contingenti esterni non serve, anzi ha funzione inversa poichè vincola ad una mentalità di azione e di sviluppo risorse ormai sorpassata.
Le nuove normative, le ultime tassazioni e purtroppo questo clima di attenzione e di oculatezza fiscale, impongono a noi del settore un’ampia disamina; un’ azienda non è più solo il fulcro a sè stante di una volontà di successo e di realizzazione imprenditoriale, ma è altresì una ricerca continua e costante di un’offerta che riesca sempre a soddisfare le esigenze, i gusti e i piaceri dei nostri clienti.
Impensabile ai giorni nostri strutture improvvisate e voluttuabili, hanno il solo scopo di peggiorare il servizio e fanno cattiva pubblicità ad un intero settore.
Il vero grande cambiamento epocale deve proprio essere quello di abbandonare schemi e canoni non più praticabili.
La nostra amata riviera non è più terreno di conquista, ormai l’offerta turistica ha portato ad un’ampia e vasta scelta da parte dei nostri “avventori”.
Sviluppare una mentalità critica e tornare ad essere competitivi è indispensabile per rimetterci allo stesso piano di luoghi che solo pochi anni fa erano sconosciuti e poco apprezzati.
Una corretta formazione, investimenti oculati con sempre una particolare attenzione alle uscite superflue,una corretta gestione economico finanziaria sono baluardi imprescindibili uniti alla serietà, alla professionalità e allla correttezza nell’essere buoni pagatori. Assieme a questi capisaldi teorici, mai passati di moda, dobbiamo unire quelle capacità di lavoro pratiche che hanno sempre animato l’animo dei nostri vecchi: la cultura dell’ospitalità.
Essere professionisti nel proprio lavoro non è facile.
Queste situazioni di crisi però ci devono dare la forza di migliorare sempre la nostra offerta. Non ci rendiamo conto che se in momenti come questi, ponessimo l’eccellenza del nostro lavoro come possibilità di sviluppo, potremmo aprire campi di proposta turistica svariati: dalla delocalizzazione dei mesi lavorativi (non più solo i canonici quattro mesi e mezzo), al turismo congressuale senza dimenticare lo sviluppo del nostro bellissimo entroterra ricco di storia.
Il compito non è facile, ma unendo tutte le realtà economiche-lavorative, dal lavoratore dipendente all’imprenditore, dal piccolo artigiano alla media impresa, senz’altro la nostra bellissima riviera aumenterebbe di prestigio.
Mio papà diceva sempre che i marinai buoni si vedono non quando il mare è calmo, ma quando è in tempesta.
Proprio per questo: buon 2013!
Carlo Maria Balzola

(contitolare dell’omonima azienda di famiglia ad Alassio)


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