Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettere e proposte al sindaco, ai consiglieri comunali di Savona: Piano Urbano Mobilità


Lettera al sindaco di Savona (1)
Lettera ai consiglieri comunali di Savona (1)
In questi giorni passati c’è stato un certo fermento, preoccupazione, sia per i livelli di inquinamento registrati in corso Ricci, sia per i prevedibili aumenti di questi livelli dovuti all’aumento del traffico indotto dall’Aurelia bis. Quanto sarà? A questa domanda sarebbe possibile rispondere con una certa approssimazione se si fosse in possesso di dati veritieri e corretti dei vari flussi di traffico, non solo a Savona, ma nel comprensorio che arriva alla Valbormida, a Varazze, a Bergeggi.
Questi dati introdotti in un simulatore di traffico darebbero la risposta. Ma questo non è possibile perchè i dati sono pochi, frammentari, incompleti. E’ per questo che abbiamo fortemente criticato il Piano Urbano della Mobilità 2010 della città di Savona. Con i dati adeguati ed il simulatore adeguato, si possono verificare le situazioni correnti, fare ipotesi di modifica di sensi unici e verificarne immediatamente gli effetti. Quindi le scelte che si possono fare sono verificate “in anticipo” sul simulatore, e non verificate “sul campo” come oggi avviene: con costi elevati, disagi per la popolazione, difficoltà od impossibilità a “tornare al passato”, e naturalmente tanto tempo perso. Anche opere costose come l’Aurelia bis avrebbero dovuto essere verificate “prima”, in modo da valutare correttamente il rapporto costi/benefici.
Una delle poche informazioni di interesse del PUMT SV 2010 è stata quella che dice che circa l’80% di chi proviene da levante, Albisola, o da ponente, Legino, vuole andare in centro: ovvero nel triangolo ospedale, porto, piazza Mameli. Informazione nota agli esperti. Pertanto è facile dedurre che un’Aurelia bis che da levante invece di condurre nel “triangolo” conduce fuori tiro, ovvero in cima a corso Ricci, avrà poco interesse: al massimo 20%. Ed allora ecco che il comune di Savona, invece di prendere decisioni viabilistiche, basate su dati, simulazioni, e su basi anche urbanistiche quali quella di allontanare il traffico dal centro, medita di prendere una decisione quanto mai perentoria e criticabile. Questa decisione prevede di vietare l’accesso del traffico pesante in Savona dall’attuale Aurelia, provenienza Albisola, e quindi costringere i mezzi pesanti e gli autobus a percorrere Albisola fino a Luceto per poi imboccare l’Aurelia bis, uscire in corso Ricci nord, e quindi percorrere tutto corso Ricci, corso Viglienzoni e corso Mazzini per raggiungere il porto. E’ una soluzione irrazionale per dare significato ad una Aurelia bis poco appetibile, ma è anche una soluzione che non risolve nulla! Sposta solo il problema da una parte ad un’altra. Tanto per inciso: casello di Albisola-rotatoria Priamar al porto = 4.700 metri, casello Albisola-Luceto-corso Ricci-rotatoria Priamar al porto = 7.600 metri, di cui 3.000 sempre in città! Il giro dell’oca!
Sarebbe opportuno rivedere urgentemente il Piano Urbano della Mobilità 2010 della città di Savona su basi serie, comprendendo il comprensorio Varazze-Valbormida-Bergeggi per non fare ulteriori scelte sbagliate, anche alla luce delle novità recenti, ossia dei tagli agli ospedali della provincia che costringono ad una nuova indispensabile mobilità “sanitaria”.
Comitato Casello Albamare
il Presidente
Paolo Forzano
Al sindaco di Savona, a tutti i consiglieri comunali (2)
invio le osservazioni al PUMT 2010 che facemmo a suo tempo, affinché vengano prese in considerazione nella auspicabile revisione del documento.
Premessa.
Questo piano elaborato da Polinomia non analizza lo stato di fatto con sufficiente obiettività e profondità, non tiene in nessuna considerazione realtà pesanti, quali il traffico da levante, piazza Leon Pancaldo, e proposte varie,  (nuovi accessi a Savona da levante, demolizione ponte san Lorenzo a Villapiana, altre proposte viabilistiche su Villapiana, casello albamare, non cita neppure la proposta del collegamento tunnel sottoporto collegato ad Albamare, e tante altre), parla del collegamento porto-corso Ricci-Aurelia bis proposto dalla Port Authority ma in definitiva non da indicazioni per risolvere il problema del collegamento porto-autostrade.
Cerca di dare soltanto un collante organico a quanto proposto dall’amministrazione negli anni passati col solo scopo di affermare che quanto fatto finora, in concreto o come progetto di massima, è cosa buona ed intoccabile.
Manca una visione indipendente, sistematica ed obiettiva, e soprattutto basata su criteri concreti basati su dati raccolti con adeguata estensione e su simulazione fatta con tutti i parametri che la rendono efficace e credibile.
Inoltre la presunta disponibilità al colloquio dell’amministrazione non trova riscontro nei fatti: il 30 luglio 2010 chiedemmo via mail un incontro ufficiale con Polinomia: nessuna risposta! E’ ovvio che un buon lavoro è basato sull’analisi di dati e di situazioni.
Noi avremmo voluto dare il nostro contributo. Ci è stato negato. Non era forse obbligatorio, ma certamente in netto contrasto con la disponibilità dichiarata. Abbiamo parlato con Polinomia in via amichevole-confidenziale: solo un incontro tanto per dire che ci siamo parlati. Infatti nessun documento fornito è stato inserito tra quelli ufficialmente considerati nell’estensione di questo piano, e di conseguenza nessuna analisi dei contenuti è stata fatta. Eppure abbiamo fornito analisi tecniche ed economiche approfondite.
Ultimo punto, ma non per questo meno importante, un PUMT,  lo abbiamo sempre detto e lo suggerisce anche la legge, avrebbe dovuto essere fatto per il comprensorio Bergeggi-Varazze-Stella. Un PUMT limitato alla sola città di Savona è abbastanza un controsenso visto che molti problemi di traffico sono problemi dell’area e quindi risolubili solo col contributo dei comuni limitrofi.
Entriamo nel dettaglio: che cosa non va in questo PUMT:
Secondo Wikipedia: Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile.
Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenza empirica e misurabile attraverso l’osservazione e l’esperimento; dall’altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre nuovamente al vaglio dell’esperimento.
Ho citato questa definizione perchè io l’ho sempre adoperata, e perchè vedo proprio in questo, la prima grossa lacuna di questo documento. Una buona raccolta dati, ed una buona analisi dello stato di fatto, sono essenziali, sono la prima e più importante fase di ogni progetto serio: sbagliata questa cade tutto il castello. Spesso da una buona indagine iniziale scaturiscono le soluzioni automaticamente.
Non ci è sembrata sviluppata la parte dei punti attrattori: ospedale, porto, scuole. Nessun accenno al fatto che quando attraccano 4 navi Costa simultaneamente si ha un picco di maggior traffico di ben 2500 auto e bus!
Un po’ più in dettaglio che cosa non va.
Dall’analisi dei documenti pubblicati sul sito del comune osserviamo che sono stati fatti troppo pochi rilevamenti: soltanto 9 postazioni di rilievo con apparecchiature automatiche per 24 ore, altre 18 postazioni manuali nell’intervallo 7,00-9,00 ed eventualmente 17,00-19,00, 4 conteggi agli incroci, ed interviste ai conducenti sull’origine-destinazione in 7 sezioni in solo ingresso in orario 7,00-9,00.
Quindi conteggi troppo limitati come numero, troppo limitati come estensione oraria, O/D non sufficientemente articolata.
L’origine/destinazione è stata effettuata 8 aree in città, 3 aree di corona (corona=aree del comune di savona esterne all’area centrale) ponente, valli e levante, ed altrettanti aree fuori Savona, ponente, valli, levante.
Non è stato fatto nessun rilievo di traffico sulle 24 ore per ogni giorno della settimana: rilievi importanti sia sulle principali arterie, che sulle principali strade dei quartieri, che attorno ai punti attrattori (porto, scuole, centri commerciali, ospedale, principali aziende). Non è stato quindi evidenziato il grosso rilascio di autotreni dal porto di prima mattina, nè è stato evidenziato il picco di traffico che 1,2,3 o 4 navi Costa Crociere provocano.
Da levante sarebbe molto importante aver discriminato tra Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle, Varazze, Stella, per avere una chiara indicazione dei flussi che possono essere interessati all’Aurelia bis ed al casello Albamare, valutare quindi la potenziale efficacia dei due interventi.
Poi c’è anche da fare un grosso rilievo alla presentazione: troppe tabelle eterogenee e troppo poca leggibilità dei dati! Inoltre non è stato fatto il lavoro di omogeneizzazione tra rilievi sulle 24 ore e rilievi sulle due ore, con grande difficoltà di interpretazione.
Se si riportano i numeri in accesso da via Matteotti (Aurelia da Albisola) su una mappa, si vede che dei 1786 ingressi 339 (19%) vanno a Villetta-Valloria (ospedale?), 1115 (62%) in centro 510, nucleo storico 163, darsena 308, Costa 24, Villapiana 110, mentre il restanti 332 veicoli, 19%, vanno genericamente oltreletimbro.
Mancano rappresentazioni su mappa chiare e di utilità alla decisione.
E’ necessario avere le due rappresentazioni percentuali ed in valori assoluti: danno due differenti chiavi di lettura.
Basta guardare la mappa, che abbiamo realizzato utilizzando i dati, che balza agli occhi la destinazione della maggioranza dei veicoli da levante: infatti dei 1786 veicoli da levante, 339 vanno subito a Villetta/Valloria, mentre i restanti 1447 proseguono verso piazza Leon Pancaldo, per andare in maggioranza in centro 1005 e Villapiana 110, mentre solo 332 vanno oltreletimbro.
Dalla mappa si evince che l’Aurelia bis futura può essere di interesse “reale” solo per quel 19% che va oltreletimbro. E questo forse è un dato che dovrebbe far meditare chi ancora si ostina a pensare che l’Aurelia bis è la soluzione di tutti i problemi del traffico. Darà una mano, ma c’è bisogno anche di addizionali soluzioni viarie. Ebbene questa constatazione/conclusione non traspare minimamente dall’elaborato PUMT:
Sui dati e sulla simulazione.
La simulazione spesso non modella niente o sbaglia vistosamente. Perchè? Per una simulazione efficace servono sostanzialmente due elementi: un modello che tenga conto di tutti i parametri in gioco, I dati su quei parametri.
Parametri minimi da considerare sono:
nodi ed archi della rete
attraversamenti pedonali “ufficiali”
attraversamenti pedonali “di fatto”
morfologia strade con larghezza e raggi di curvatura
semafori con loro temporizzazione
parcheggi e disturbo sul traffico dovuto agli ingressi/uscite
punti attrattori con curve di attrazione traffico
modellazione del comportamento stradale delle auto
modellazione del comportamento stradale delle moto
modellazione del comportamento stradale degli autobus
modellazione del comportamento stradale dei mezzi pesanti
modellazione del comportamento stradale delle biciclette
modellazione del comportamento stradale dei pedoni
Dati di traffico
curva nel tempo (ora/giorno/settimana/eventi particolari(navi Costa)) di:
auto
moto
autobus
mezzi pesanti
biciclette
pedoni
Nell’elaborazione del PUMT la simulazione ha considerato:
Parametri:
nodi ed archi della rete
modellazione del comportamento stradale di una auto-equivalente
Dati di traffico
dati limitati alla media di un periodo di due ore
Assolutamente troppo poco, sia in termini di modellazione che di dati! Considerare tutti i veicoli in termine di auto equivalenti è una semplificazione inaccettabile. Se consideriamo che una moto è stata modellata come 1/2 auto, ovvero 2 moto come un’auto, ebbene è facile capire come da Albisola a Savona due moto anche in condizioni di coda “ferma” si muovano invece con disinvoltura ed una buona velocità. E quindi, poichè le moto sono oltre il 20% del traffico, hanno una grande influenza sulla velocità media, e sicuramente non sono rappresentate da 1/2 auto-equivalente.
Discorso analogo per i TIR, rappresentati da 4 auto equivalenti. Consideriamo una inversione di marcia alla Torretta, dove già un’auto ha difficoltà nella svolta Berlingeri-banana-Albisola. Le 4 auto equivalenti effettuano la manovra, ma un TIR blocca il traffico.
I dati quindi sono, assieme alla modellazione delle strade, la base per avere una simulazione seria, efficace, utile della realtà.
La tabella in appendice a pag. 8 ci dice che la velocità media ad Albisola Capo in corso Mazzini dalle 8 alle 9 di mattino è di 39 km/h e di 44 km/h a seconda del senso di marcia. Mi sembra assolutamente poco veritiera. La velocità quotidiana tipica è di 4 km/h.
Quindi dati scarsi, modello poco accurato, risultati assolutamente non credibili e di conseguenza inutili.
Che cosa vorremmo?
Da una simulazione ben fatta e disponibile si può ottenere molto: avere in mano uno strumento attivo e di progetto: vedere ad esempio l’effetto dell’Aurelia bis, l’effetto del casello Albamare, l’effetto del ponte sul Letimbro a Villapiana, l’effetto dell’abbattimento del ponte di via San Lorenzo e della conseguente riattivazione di via Falletti quale strada interna di quartiere.
Queste sono le cose serie che noi vorremmo per confrontarci su scenari basati su una simulazione che dice la verità, che dice sui reali effetti degli interventi. Per questo insistiamo tanto sui dati e sulla simulazione.
Sul sito del comitato casello Albamare all’indirizzo:
http://comitato-casello-albamare.blogspot.com/search/label/simulatore%20traffico
è possibile vedere come altre aziende italiane affrontino il problema della simulazione del traffico: in pochi minuti potrete avere elementi per capire che la simulazione seria è un’altra cosa.
Non è che siete un po’ amareggiati dall’aver visto scritto che il casello Albamare non serve, basta l’Aurelia bis?
Più che amareggiati siamo sorpresi. Nell’ingegneria parlano i numeri: si confrontano diverse soluzioni, si analizzano i risultati, che sono tipicamente numeri. Numeri di veicoli, velocità medie. Quì il casello Albamare è stato liquidato così:
5.3.1 Rete autostradale e viabilità interurbana 
La rete autostradale copre le tre principali direttrici che si dipartono da Savona (Genova, Torino e
Ventimiglia) e i due caselli di Albisola e Savona/Vado sulla A10 sono posizionati in modo da coprire i due
quadranti (occidentale ed orientale) della città a distanza del tutto ragionevole dal centro città; si tratta di
circa 4,5 km di distanza dal centro, che – percorsa ad una velocità di 30÷35 km/ora – significa un tempo di
circa 8÷9 minuti di percorrenza.
L’assetto della rete autostradale e dei suoi caselli risulterebbero quindi ottimali se non fosse per la
collocazione, già citata, del casello di Albisola in pieno nucleo urbano di Albisola Superiore, con evidenti
problemi di accessibilità da Savona nelle fasce di punta e/o nei periodi turistico/balneari.
A soluzione di questo problema è stato proposto un nuovo casello autostradale sulle colline dietro
l’Ospedale di Savona in località Albamare; si tratta di realizzare sia il nuovo casello (a meno di 2,5 km dal
casello di Albisola) sia la viabilità di appoggio: infatti attualmente manca in quel comparto una viabilità
primaria sulla quale “appoggiare” il casello.
Si tratta di una soluzione tecnicamente forzata, viste le asperità orografiche, la distanza esigua con
l’esistente casello di Albisola e le dimensioni dei relativi bacini di traffico, ed in controtendenza con la
scelta ormai consolidata di realizzare la tratta di Aurelia bis fra Savona e Albisola.
La soluzione ottimale per Savona appare quella di risolvere in loco (in territorio di Albisola Superiore) il
collegamento fra l’Aurelia bis e il casello di Albisola e convogliare i finanziamenti sovracomunali nel
miglioramento dell’assetto del raccordo A10/A6 e nel completamento dell’Aurelia bis.
——————-
Di “tecnicamente forzato” c’è solo il giudizio del tecnico responsabile del progetto PUMT! Non mi pare proprio che abbia preso in considerazione i dati di traffico che il casello attirerebbe e tutte le altre considerazioni “tecniche” per esprimere un giudizio di tale genere. Ma a completare il giudizio su chi è pronunciato in tal modo parla chiaro il fatto che non ha tenuto conto che l’Aurelia bis terminerà a Luceto! E quindi che negli orari in cui la gente si sposta il tragitto Savona centro-casello di Albisola il tempo necessario sia di 8-9 minuti è pura fantasia. Alle 4 di mattino è il tempo giusto di percorrenza!
Di quali altri punti è scontento?
La totale omissione di alcuni “progetti caldi”, quali il parcheggio di via Falletti che andrebbe ad ostruire l’unica via di accesso possibile da levante, e la proposta dell’ente porto di connessione del porto all’Aurelia bis oltre il Gabbiano. Questo progetto lo si può vedere sul sito del comune: dal porto si passa sotto il Priamar ed ai giardini per emergere verso la piscina, e quindi accedere, tramite una rotatoria di ampie dimensioni posta sopra al fiume, a corso Viglienzoni e corso Ricci. Primo problema la divisione della città dai giardini, secondo problema la rotatoria sul fiume, terzo problema i sottopassi che sventrano corso Ricci. Ma il traffico, non vorremmo eliminarlo dalle città? Con questo progetto mi pare di no! Ma non converrebbe allora ripensare ad una copertura del fiume? Corso Ricci potrebbe diventare un bellissimo parco urbano, ed il traffico scorrere più lontano dalle case. Ma sarebbe comunque sempre traffico in città! Noi come comitato proponemmo il casello Albamare e la sua prosecuzione con un tunnel sottomarino dalle funivie al centro del porto per togliere tutto il traffico possibile dalla viabilità urbana. Ci sembra ancora meglio!
Avevate anche proposto una soluzione per piazza Leon Pancaldo?
Sì! Avevamo proposto di cambiare il senso di marcia di via Paleocapa e di entrare in Savona attraverso via Berlingeri con un senso unico fino a piazza Mameli. Anche questa idea non è stata minimamente presa in considerazione, e quindi il tappo della Torretta lo avremo ancora per molto. Un’altra idea che suggerimmo era un ascensore a levante della galleria sull’Aurelia per l’ospedale: arrivava direttamente nell’ospedale, al pronto soccorso ed analisi. Nel PUMT è stato suggerito un’altra sistemazione dalla rotatoria futura di via Scotto al parcheggio dell’ospedale. Un tragitto più lungo e costoso, passa su una frana, e parte da una rotatoria, area difficile per i pedoni e per le fermate autobus, e termina in un’area aperta e scomoda.
Che altro non vi piace?
Sostanzialmente il fatto che non è una buona base per il futuro, ma anche il fatto che tanti problemi non sono stati correttamente affrontati. I savonesi che vivono e lavorano in città, viste le sue modeste dimensioni, in gran parte possono andare a piedi ed in bicicletta, facendo anche poco ricorso ai mezzi pubblici: fortunati loro!  Ma invece i savonesi che vivono in cornice od anche nei comuni limitrofi e che studiano o lavorano a Genova hanno esigenze totalmente diverse: “devono” andare in stazione col proprio mezzo e lì parcheggiare. Non è un lusso, ma una esigenza creata dalla scarsa offerta del trasporto pubblico.
Quanti posti auto si sono persi nei dintorni della stazioni? Perchè non hanno visto che molti treni fermi a Savona 15 minuti non fermano a Quiliano-Vado? Perchè di box a Savona ce ne sono pochi e costano 3 volte che a Torino? Ci piace la proposta di una nuova stazione ferroviaria a Legino, ma che dire di questa proposta fatta senza nessuna analisi di traffico che la giustifichi e distante 1750 metri dalla stazione di Savona, quando chi ha fatto questa proposta ha detto che il casello Albamare non si deve fare, perchè dista solo 2,5 km dal casello di Albisola, e non ha preso neppure in minima considerazione il piano di ammortamento che noi abbiamo fatto col traffico indotto da Celle, da Albisola, da Savona-Vado, da Altare? Professionalità?
Comitato Casello Albamare
il Presidente
Paolo Forzano

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