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Liguria e Basso Piemonte

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Perché le mura di Claudio Scajola non sono ancora crollate. Tappo o risorsa


Tra i fedelissimi c’è chi non ha dubbi e scommette. Scajola sarà il successore di Berlusconi, è in ottimi rapporti con Montezemolo. Il ministro Passera, dicono, gli telefona abitualmente. Avrà fatto errori, ma è un ottimo organizzatore e gran ‘lavoratore, testimoniava di recente in tv l’onorevole piemontese Crosetto, sempre esplicito nei giudizi. E se fosse arrivato il momento del tramonto, magari rilegato nella sua terrà? Per la terza volta sindaco di Imperia?Eppure le avvisaglie non lasciano presagire nulla di buono. ‘Sciaboletta’ (nomignolo amicale) alla fine tornerà vincitore? Temuto e riverito, con una corte di fedelissimi (in Italia e in Liguria) che punta ancora su di lui, sulla sua corteccia a prova di ogni sfida e disgrazia (salute esclusa). Come documenta il lungo e travagliato curriculum tra alti e bassi. Mai messo definitivamente alle corde. Un combattente dalle sette vite.

l’Espresso in edicola la settima scorsa non l’ha certo incoraggiato. La copertina  vede Scajola in ‘buona compagnia’, si fa per dire. Barba e capelli. Il titolo: ” E non se ne vanno. Politici indagati, coinvolti in scandali, screditati, che ancora non mollano né soldi né potere. Ma così si alimenta  l’antipolitica e in vista delle elezioni crescono indecisi e astensionisti.”

Nel testo riservato a Scajola, il settimanale del gruppo De Benedetti, riporta: “…Pure Claudio Scajola, ex ministro (più volte ndr) proprietario  di case acquistate da altri a sua insaputa ed attualmente indagato per associazione a delinquere nell’affaire del porto di Imperia, è una potenza con cui il centro destra deve fare i conti”.

Si tenga conto che proprio lui, agli amici, ha ripetuto di essere estraneo alle infamanti accuse sul nuovo porto e sui rapporti con Bellavista Caltagirone: “Uscirò pulito dall’inchiesta….state tranquilli”.

Torniamo all’Espresso che scrive ancora: “Scajola indebolito da alcune vicende (in primis il commissariamento della provincia di Imperia – un errore, si tratta del Comune capoluogo ndr) e i comuni di Bordighera e Ventimiglia, fortini  del suo regno in Liguria, ma la capacità di risorgere del ‘Mastella del Nord’ (tra i più inossidabili e agguerriti sostenitori Roberta Gasco Mastella, consigliere regionale Pdl, ma ex alleato del presidente Burlando, promossa nel listino ndr) è identica a quella dell’araba fenice. Il deputato Pdl durante l’estate ha organizzato cene ed incontri per ritessere la ragnatela delle alleanze, ha siglato un patto di non belligeranza con il rivale storico Luigi Grillo, ed ad agosto in un ristorante di Sanremo è stato omaggiato da tutti i capi del Pdl della Liguria: alla fine delle fiera è ancora lui il principale punto di riferimento del partito.

Ed è lui che influenzerà le future candidature locali e nazionali.  Non è tutto. A Genova alle ultime comunali il candidato del  Pdl  (che a perso) era comunque un suo uomo (Pierluigi Vinai ndr). Il coordinatore regionale del partito è Michele Scandroglio, un amico personale di Claudio, mentre al Senato e alla Camera,  ci sono almeno una trentina  di parlamentari che rispondono a lui, scajolani di ferro come il sindaco di Sanremo e il presidente della Provincia di Savona.”

Una parentesi, è d’obbligo, pare davvero sbagliata l’affermazione sul binomio Scajola-Scandroglio. Da giorni si ha notizia che Scandroglio è finito nel mirino e non ha più la fiducia dello stesso Scajola e dei suoi seguaci.  C’è chi ricorda: ” Molti si sono dimenticati troppo in fretta cosa ha fatto Scajola per la Liguria quando era ministro. Anche Scandroglio -rimarcano – se è parlamentare lo deve a Scajola”.

Torniamo a quanto scritto da l’Espresso: ” Nel settore bancario e delle municipalizzate negli ultimi tempi  le sue entrature si sono addirittura rafforzate.  Se il fratello Alessandro (ex parlamentare Dc, ex tavianeo ndr) è ancora vice presidente dell’Autostrada dei Fiori (il numero uno è l’avvocato Gianni Giuliano, altro fedelissimo ed ex presidente della Provincia) e della Banca Carige, lo scorso aporile nel cda della Cassa di Risparmio di Savona è entrato pure il suo avvocato difebsore, l’imperiese Marco Mangia. ‘La Carige la controllano di fatto i suoi uomini, che sono presenti anche nella fondazione, spiegano i nemici genovesi che non  riescono a capire perché le mura di Scajola non siano ancora crollate.”

LETTERA AL DECIMONONO DEL CONSIGLIERE PDL DI SAVONA FAUSTO BENVENUTO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ARTICOLO DI VITTORIO COLETTI SU LA REPUBBLICA: L’ULTIMA TRINCEA DI SCAJOLA

 

 

 


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