Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Cement-Bit e Edilambrosiani: quando le aziende non facevano notizia. Quel libro


Nell’ affaire appalti e presunte mazzette esploso a Vado Ligure nel maggio 2011 con arresti, sequestri, a cui sono seguiti decine di articoli nella cronaca locale, tra le aziende coinvolte e colpite da interdizione (9 mesi) dalle gare con le pubbliche amministrazioni figura la Cement Bit di Savona. Per anni considerata fiore all’occhiello. Un’altra azienda ‘storica’  la Edilambrosiani,  sotto inchiesta, esclusa dall’interdizione per aver adottato idonei ‘provvedimenti.’Tra gli articoli fece clamore (purtroppo senza ripercussioni reali) l’editoriale del direttore de Il Secolo XIX,  Umberto La Rocca (13 maggio 2011, prima pagina), col titolo “L’inchiesta di Savona e la sinistra che cade dal pero”.

Esordiva: “Ora cadono tutti dal pero. Gli amministratori pubblici, il Partito democratico, i rappresentanti degli industriali.  Stando alle circostanziate accuse della Procura, Roberto Drocchi,  uno degli uomini di prima fila del Pd, funzionario del Comune di Vado, consigliere comunale e presidente della Commissione urbanistica di Savona, candidato alle elezioni di domenica  nella lista dei democratici e capogruppo in pectore, prendeva tangenti in cambio di appalti…Nessuno aveva avuto sospetti….non il sindaco di Vado Attilio Caviglia…..il sindaco di Savona Federico Berruti…. l’opposizione di centrodestra il cui ruolo dovrebbe essere quello di controllare e non scaldare la sedia e incassare i gettoni di presenza….non lo aveva il presidente degli industriali Fabio Atzori… Ma poi gratta gratta vien fuori che si , qualche voce in giro c’era, sul fatto che non tutto funzionasse secondo regole nell’ufficio guidato da Drocchi….che lo stesso esponente del Pd avesse avvertito  i vertici del suo partito di un’indagine in corso della Finanza….che gli articoli di giornale sul Secolo XIX li avevano letti tutti….i comuni hanno continuato a intessere rapporti con i…. Fotia e andranno chiarite anche le circostanze della cessione ad una società della famiglia di uno stabile da parte dell’amministrazione comunale….”.

LE PAGINE DI STORIA

La storia dell’azienda  è stata descritta in un interessante volume dato alle stampe (nel diecembre 2000) dall’Unione Industriali della provincia di Savona, Sezione Imprenditori Edili, Titolo di copertina “Cento anni di lavoro”.  Il ruolo delle imprese edili nella trasformazione del paesaggio urbano del ‘900 savonese.  I testi a cura del prof. Mario Lorenzo Paggi.

Ecco il testo (riprodotto nella foto) : “La CEMENT-BIT S.r.l., con sede a Savona, corso Ricci 60, è stata costituita nell’anno 1979 da dott. Alberto Grondona e dal geometra Luigi Garzoglio ed ha sempre operato  fino all’anno 1993 quasi esclusivamente nel campo delle impermeabilizzazioni civili ed industriali con modesti lavori di pavimentazione in conglomerato bituminoso.

I lavori di tale periodo sono stati eseguiti principlamente per pubbliche amministrazioni, 3M Italia, Acna Cengio, Fornicocke Vado Ligure, Enel Vado Ligure, Brownboveri, Vetrotex ed altre società.

Nel frattempo l’impresa era diventata tutta di proprietà del geometra Luigi Garzoglio  che scomparve immaturamente nel novembre 1993.

Dal 1994 subentravano nella società il geometra Giampietro Sertore, quale azionista di maggioranza ed il geometra Carlo Piovano nominato legale rappresentante della società, che oltre ai nuovi soci comprendeva sempre una quota degli eredi Marika e Federico Garzoglio.

Con l’entrata dei nuovi soci, la società si orientava maggiormente verso lavori stradali in genere, privilegiando i movimenti terra, le pavimentazioni, le fondazioni speciali, le opere speciali in c.a. ed i restauri architettonici.

Sono stati eseguiti, dal ’94 al ’99, lavori per conto:  dell’Anas di Torino (Sistemazione  della statale 339), dell’Anas di Genova (Sistemazione della statale 1-29-28 bis-542-456) dell’Amministrazione provinciale di Savona (varie strade provinciali),  dei Comuni di Varazze, Cairo, Albisola Superiore, Albissola Marina, Noli, Spotorno, Quiliano ed altri ancora, con sistemazione di varie strade comunali e centri storici ed il restauro architettonico di due ponti romani per il Comune di Quiliano,  dell’Autostrada TO-SV (pile ed impalcatura  dei viadotti Nanta e Rivere),  lavori di pavimentazione per Enel, Ferrania, Otaliana Coke, Funivie Alto Tirreno, IRG 2 Genova (Impermeabilizzazione in PVC del sottopasso di Caricamento).

Veniva pertanto integrata  notevolmente l’attrezzatura che ad oggi ammonta ad una quindicina di mezzi tra escavatori, pale meccaniche, compressori, finitrici stradali, rulli, betoniere, autocarri. Il personale conta 25 unità. La società ha in corso le procedure per il conseguimento della certificazione Iso 9002.

EDILAMBROSIANI

L’impresa EDILAMBROSIANI nasce  sul finire del 1945 prendendo il nome del suo fondatore Francesco Ambrosiani e per oltere un ventennio partecipa attivamente  alla ricostruzione  del tessuto urbanistico locale con particolare attenzione al settore civile ed industriale.

A Vado Ligure sono molti i palazzi della fascia costiera costruiti dall’impresa Ambrosiani nell’immediato dopoguerra mentre diverse iniziative  vengono intraprese negli stabilimenti Fonicoke, Ape (attuale Vetrorex), Perpetusola, oltre alla nuova centrale termoelettrica Enel. I cantieri di Spotorno rispondono quasi esclusivamente ad esegenze del settore alberghiero.

Intanto nell’ottobre 1966 muore Francesco Ambrosiani ed il suo posto viene preso dal figlio Vittorio, che già da tempo aveva affiancato il padre nella gestione dell’azienda.

I tempi stanno cambiando, la provincia di Savona assiste ai primi accenni di crisi nel settore delle costruzioni civile ed a questo punto gli interessi aziendali si spostano decisamente sul settore industriale. Esso Italia, Esso Chimica,  Vadoil, Fiat Auto, Chevron, Sapat sono i principali committenti di questo periodo.

Intanto il 2 aprile 1976 nasce nello studio  del notaio Di Giovanni di Savona, la Edilambrosiani S.r.l. ed il periodo a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 è contraddistinto da una profonda crisi che investe anche il tessuto  industriale vadese.

Chiudono Fiat-Sapat e Sirma mentre l’Ape (nel frattempo divenuta Vitrofil) e la Fornicoke vivono stagioni di grande tensione.

E’ il momento dell’ennesima ‘svolta’ che coincide con l’ingresso in azienda della terza generazione – Giorgio Ambrosiani – che intuisce  come il futuro dell’azienda vada necessariamente ricercato nell’ambito del settore pubblico.

Nasce allora una stagione ricca di soddisfazioni che vede l’azienda impegnata in importanti opere pubbliche eseguite nei vari cantieri della Liguria e del Basso Piemonte.

Ancora oggi tale settore costituisce l’oggetto principale dell’attività dell’impresa.

Tra i lavori realizzati: nel 1986 a Vado, la nuova scuola elementare statale. Nel 1996, ristrutturazione  della sede  S.O.M.S (Società e Lavoro) nella Valle di Vado. A Savona  sempre nel 1996 nuovi giardini pubblici nell’area compresa tra i bagni S. Antonio e le scuole elementari  XXV Aprile. A Vad0 nel 1997 il nuovo ingresso del Palazzo comunale. A Vado nel 1984 la torre del carbonodotto. A Vado, nel 1987,  la Cappella del nuovo cimitero. A Savona-Legino nelo 1998 -2000 la ristutturazione dell’immobile di proprietà della parrocchia.


 

 

 


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